Piccolo Teatro Enzo Buarnè: tutti gli spettacoli della stagione

Alla fine del 2014 l’associazione culturale “Teatro del Rimbombo” in collaborazione con il Comune di Castelnuovo Bormida ha realizzato la costruzione del Teatro del Bosco Vecchio, un teatro da 99 posti all’interno della sconsacrata  chiesa di Santa Maria del Rosario situata in Piazza Marconi a Castelnuovo Bormida, restituendo così alla cittadinanza spazi atrimenti poco sfruttabili.

Nel 2016 il teatro ha mutato nome in Piccolo Teatro Enzo Buarnè in onore al fondatore della compagnia scomparso nel febbraio 2016.

Inoltre sono state rese fruibili le sale dell’adiacente Museo del Pioppo, dove vengono illustrate le fasi salienti della locale pioppicultura e dove la compagnia teatrale del Teatro del Rimbombo tiene i corsi di recitazione delle sue quattro classi di allievi.

Nel 2015, a partire da gennaio per arrivare a maggio, la compagnia ha realizzato una vera e propria stagione teatrale all’interno del Piccolo Teatro Enzo Buarnè, riproponendo i propri spettacoli di repertorio.

Dato il successo della manifestazione che ha frequentemente realizzato il tutto esaurito creando la necessità di replicare gli spettacoli, si è arrivati, anno dopo anno alla stagione odierna (2018/2019) il cui cartellone si articola come segue.

 

26/10 ore 21
27/10 ore 18 e 21 – Von Blau

(regia Silvia Bisio – Laura Gualtieri, drammaturgia Enzo Buarné, con Sabrina Begnini, Piero Carosio, Marco Colombara, Jessica Guala, Francesca Mantelli, Marta Mantero, Alessandra Novelli Paolo Plazza)

Ci troviamo con il servitore Epimeteo dentro il Castello di un Principe dimentico del suo passato.
In una giornata di temporale, Epimeteo decide di stuzzicare la mente del suo padrone e il Castello sembra diventare proprio la testa di questo Principe obnubilato.
In queste stanze buie compaiono prepotentemente le ombre di ciò che è stato, personaggi vittime e complici dei suoi vizi e dei suoi peccati, pronti a rivivere legami ed episodi passati per riportare al Principe una sorta di lucidità e la possibilità di una decisione matura per un futuro.
Testimone pura di questa sfilata ricca di carnalità ed eccessi è Babel, la bambola, la donna del domani che ha il dovere e il diritto di attuare una trasformazione con la memoria e la consapevolezza di ciò che è stato.

23 e 24 Novembre ore 21 – La matematica non è UNA opinione di e con Raffaella Porotto

Una mite folle – forse non troppo mite – narra di sé e di chi fa o ha fatto parte della sua storia con precisione numerica perché la Matematica non è UNA opinione ma se fosse DUE, sarebbe una eccessiva confusione. La mite folle – forse non troppo mite – racconta di Nonno Cesco, nonna Mariuccia e la campagna con il cesso fuori; la maestra Luciana e la volta del Circo; Vittorino che portava le stoffe e il sale alle cascine; gli inquilini dei Casoni, la coinquilina Mariella che non mette il naso fuori, il vicino del secondo piano e LUI, quello bello come il sole ! Da perderci la testa.

22 Dicembre ore 21
23 Dicembre ore 18 e 21 – Ufficio Oggetti Smarriti

(regia Daniela Castrogiovanni – Stefano Iacono, drammaturgia Riccardo Sisto, con Diego Azzi e Irene Squadrelli)

Un uomo e il suo lavoro d’ufficio. La routine, i propri oggetti, i rituali quotidiani.
Un ordine e una regolarità, una pace, possiamo dire, che vengono sconvolte dall’arrivo di una nuova collega, con la quale condividere spazi e compiti, smistare telefonate e…chiacchiere e domande non gradite! L’incontro/scontro di due persone, due visioni del mondo, due approcci alla vita.  E sullo sfondo l‘Ufficio Oggetti Smarriti.

Ci vuol pazienza per ritrovare quell’oggetto che avevamo con noi e di cui davamo scontata la presenza fino a che, troppo tardi, ci rendiamo conto della sua assenza. Lo stesso può accadere con noi, ci perdiamo e non sappiamo più dove ci eravamo lasciati. Oppure può capitare che sia l’assenza di qualcuno a portare via noi a noi stessi insieme alla voglia di cercarci.

18 e 19 Gennaio ore 21 – Altro che America’s Cup Compagnia Gli Illegali. Di Massimo Brioschi
Regia Luigi Di Carluccio
Con Gian Franco Cereda, Antonio Coccimiglio, Pierfrancesco Manca, Elisabetta Puppo, Salvo Andy Scicolone, Marco Triches

Guardare la gara di barche a vela più famosa del mondo non è sufficiente per capire quello che succede su una barca. Forse basta per capire alcuni aspetti tecnici. Ma per il resto ci vuole qualcosa in più, qualcosa di diverso. Per esempio ci vuole una spettacolo teatrale, con una vela, un equipaggio, uno spazio ristretto e non troppe risorse. Insomma ci vuole altro. Ci vuole Altro che America’s cup.

Uno spettacolo autoprodotto, dalla scrittura alla messa in scena.

Un’avventura che sembra un gioco ma in cui i dibattiti fondamentali che riguardano la nostra vita e la convivenza comune vengono alla luce, in un’atmosfera che alterna momenti di spensieratezza e divertimento ad altri di intensità e di tensione.

Un gioco sottile, in una gara che non è una gara, in cui diversi modi di pensare e di vivere si incontrano e si scontrano. Cosa succede quando si convive in uno spazio limitato e non si può andare via? Cosa succede quando si deve per forza discutere e mediare ogni decisione?

Per capire si può solo salire in barca e cominciare la navigazione.

15 e 16 Febbraio ore 21 – Cane Sugar. supervisione drammaturgica Filippo Pozzoli;
​con Simone Severgnini e Andrea Robbiano
Coproduzione Il Giardino dell Ore, Teatro del Rimbombo, Belafonte​

Siete mai stati contattati dal profilo di un morto su Facebook? Che fine fanno le nostre identità virtuali una volta che il corpo ci abbandona? Da queste domande derivano i due grandi temi dello spettacolo: l’identità e il lutto. La prima in quanto multiforme essere che vive sia in noi stessi che nelle nostre estensioni, il secondo in quanto ancestrale dolore dell’umanità.

​Punto di partenza dello spettacolo sono due moderni youtuber, che della morte hanno una percezione semplicistica e che da sempre hanno nello scherzo il loro gusto per la vita. Sono stati messi nella condizione di compiere un omicidio, per provare a mantenere vivo un cadavere attraverso i social.

Cane sugar è uno scherzo che si spinge oltre il limite. Uno spunto per riflettere sulla nostra nuova immortalità, forse un nuovo modo di riproporre il mito di Frankenstein, laddove il ruolo che una volta era della corrente elettrica ora è del web: spinta pulsante che rianima anche il più defunto dei corpi.

15 Marzo ore 21
16 Marzo ore 18 e 21 – La grande onda.
(regia Roberto Pedaggio – Eleonora Zampierolo, drammaturgia Alessandro Fracasso, Marta Mantero, Roberto Pedaggio, Eleonora Zampierolo con Anna Barreca, Giulia Montessoro, Andrea Pelanda, Sara Sciammacca, Andrea Villa)

C’è una leggenda dall’altra parte del mondo. Narra che chiunque riesca ad arrivare sulla vetta del monte Fuji e a respirare il magico elisir che fuoriesce dalla bocca del vulcano, potrà rivedere per un momento i propri cari defunti.
Poi ci sono una ragazzina coraggiosa, un vecchio pazzo per la pittura, una madre e un padre lontani eppure così vicini, una signora avvolta nel mistero.
E infine c’è il colore blu. Tanto blu.
Un blu che avvolgerà i cinque personaggi come una grande onda e li guiderà verso la scoperta della verità e la riscoperta dell’amore.

12 Aprile ore 21
13 Aprile ore 18 e 21 – Cara Frida
(regia Francesca Mazzarello – Ilaria Saccà, drammaturgia Daniela Castrogiovanni, Marta Mantero, Massimiliano Viola, Eleonora Zampierolo con Laura Gualtieri)

Frida Khalo: Azione e rivoluzione, amore e dolore, forza e fragilità.
Un viaggio attraverso le emozioni e le esperienze di una delle pittrici più iconiche e rivoluzionarie degli ultimi secoli.
Frida incontra se stessa attraverso lo specchio e ci trascina, come in un suo quadro, dentro la sua vita: gli affetti, i dispiaceri, la sua lotta senza tregua e il suo vero, grande, puro amore per la pittura

10 Maggio ore 21
11 Maggio ore 18 e 21
Il Mago di Oz
(regia Barbara Arena – Mauretta Tacchino con Matteo Barbieri, Cristiana Caneparo, Angela Fascioli, Marco Pisani)

Per il terzo anno il Teatro del Rimbombo apre di nuovo le proprie sale prove alla sperimentazione attore/autore con allievi, selezionati dai propri corsi, che si misurano con una grande classico nell’intento di farne la loro personale versione “rimbombante”
I successi de “L’OdisseA” nel 2016, di “Alice” nel 2017 e di “ErrarOrlando” nella stagione passata hanno confermato l’idea che investire sulla creatività del gruppo e sul desiderio di ogni singola persona possa essere il motore adeguato per raccontare grandi storie proprio come è nello spirito fondante della compagnia.
Quest’anno i nostri coraggiosi si ritrovano ad avere a che fare con una fiaba meravigliosa, che lascia da sempre tracce nella nostra infanzia e nella nostra emotività: Il Mago di Oz.
Quattro attori giocheranno al racconto, all’interpretazione, allo stravolgimento scegliendo il testo e le relazioni che più rispondono ai desideri teatrali di ciascuno di loro.
Con la consueta magia che è tipica di ogni nostro maggio.