1) Ai Comitati di comuni cittadini. No Nimby, ma cittadini che chiedono sicurezza con l’obiettivo di far realizzare opere infrastrutturali e ambientali necessarie per la salvaguardia del territorio, nel pieno rispetto delle regole. Nei giorni scorsi la Protezione Civile e il suo volontariato, le Istituzioni e il mondo della ricerca scientifica si sono impegnati per comunicare sui rischi naturali che interessano il nostro Paese: “Io Non Rischio: nel weekend ad Alessandria la Campagna Nazionale per le buone pratiche di Protezione Civile”.
Giusto far sapere ai cittadini che ci sono queste strutture preparate, organizzate e pronte ad intervenire e difenderli. Le Protezioni civili comunali, provinciali, regionali e dello Stato sono organi ufficiali ed istituzionali e fanno il loro lavoro, ma poi sul nostro territorio ci siamo anche noi: Comitati e Associazioni di comuni cittadini che nascono spontaneamente, distanti dal mondo della politica, quindi autonomi e principalmente impegnati in difesa idrogeologica, diritti, tutele per i danneggiati. Cittadini che per anni e da anni svolgono il duro impegno di “sentinelle”, cittadini che costantemente chiedono sicurezza, cittadini che esaminano se i lavori vengono eseguiti a regola d’arte, cittadini che sacrificano porzioni della loro vita personale, in molti casi anche lavorativa, e tempo prezioso nel controllare se lo Stato o chi per esso fa il suo dovere. I componenti di questi Comitati non sono impreparati, studiano il settore per cui si impegnano in ambito tecnico e legislativo, nella pianificazioni delle emergenze, e quando occorre si rivolgono alla magistratura. Tutto questo per far si che in futuro non si ripetano più tali disastri, perlomeno qui a casa nostra. Faccio parte di questo mondo da tanto tempo e il nostro impegno fattivo ha lo scopo di evitare a noi stessi, alle nostre famiglie e ai nostri concittadini di dover ancora soffrire o vivere nella paura, o addirittura di piangere morti. Ma perché si formano i Comitati? Semplicemente perchè le amministrazioni pubbliche spesso non si mostrano all’altezza dei propri compiti e doveri. Le comunità che vivono sui territori confidano nelle amministrazioni affinché li rappresentino al meglio: le loro esigenze però andrebbero ascoltate, non ignorate nè tantomeno congedate come fastidiosi intoppi di ingranaggi superiori. Ostinarsi a non ascoltare le ragioni di questi Comitati è gravissimo, ed è contro tutte le norme di buon governo e di democrazia. Questi cittadini impegnati non vogliono sostituirsi alle amministrazioni e non vogliono essere una forma di “nuovo governo locale” perché non aspirano al potere politico. Chiedono solo ascolto e collaborazione per la risoluzione dei problemi. In questi Comitati ci sono persone altruiste e splendide, che operano in questa forma di volontariato puro e che meritano di essere ogni tanto ricordate.
Voto: 10
2) Alla Costituzione italiana. Seppur stravecchia, una buona parte dei suoi principi e dei suoi valori sono ancora indispensabili oggi e per il nostro futuro. Tra i vari articoli irrinunciabili ne scelgo uno che ritengo importante perché sancisce la parola LIBERTA’ che è ancora un bene assoluto per chi ha qualcosa da dire, per chi scrive, chi fa opinione, diritto alla critica e per il diritto al giusto pensare di ogni individuo. Parlo dell’Art. 21: libertà di pensiero, opinione, critica e libertà di parola. Parlare, scrivere vuol dire elogiare ma anche criticare, si sa che la critica è cosa non gradita da chiunque, peggio ancora dall’establishment anche nel nostro democratico e libero paese. Ma andiamo oltre: non solo la nostra vecchia Costituzione 70 anni fa certificava questo diritto di libertà sancito dall’art. 21. Nel 2009 il Parlamento europeo approvava addirittura il “rafforzamento della sicurezza e delle libertà fondamentali su Internet”. Cosa intendeva? “Che Internet dà significato alla definizione di libertà di espressione sancita dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, e può rappresentare una straordinaria opportunità per rafforzare la cittadinanza attiva, poiché in una società democratica i cittadini hanno il diritto di osservare e giudicare quotidianamente le azioni e le convinzioni dei propri governi”. Era il 2009, altri tempi. Oggi l’Unione Europea preferirebbe oscurare Internet perché in dieci anni la rete si è trasformata in uno strumento che consente di conoscere tutto, compresi i comportamenti di “lor signori”. Tornando alla nostra Costituzione, il 04.12.2016 ha rischiato di brutto, riporto una frase del costituzionalista Stefano Rodotà: “La riunione di stasera sancisce il fatto che il tentativo messo in atto da qualcuno di impadronirsi della Costituzione è fallito, un tentativo condotto con grande aggressività dal presidente del Consiglio (riferito a Renzi). Un’aggressività che, è evidente, non gli sta facendo bene, e che a noi che siamo qui stasera a difesa della Carta non appartiene. Il dato di novità è che i cittadini si sono riconosciuti nella Costituzione” . Per finire: la Costituzione perfetta o imperfetta teniamocela cara e difendiamola, perché a metterci le mani potrebbe diventare carta straccia.
Voto: 10
3) Un omaggio a Sandro Pertini, il più grande fra tutti i Presidenti della Repubblica italiana. Pertini molto amato dalla gente, e da pochi un po’ meno. Io non valuto il suo passato, dò valore al comportamento avuto dal momento che è diventato il Presidente di tutti gli italiani. Ai tempi di Pertini la politica incuteva rispetto e si era fieri di essere italiani, grazie a quella presidenza fatta di correttezza, rigore, esempio. Un modello di fierezza per l’Italia: dopo di lui più nulla, o quasi. Ma non vado oltre. E domani? Temo che sarà sempre peggio. Visti i tempi, con questa pagella riporto due frasi di Sandro Pertini, che dedico a chi oggi ha dimenticato il ruolo di servitore degli italiani. Ho estrapolato da Millennium a firma Peter Gomez questo discorso del Presidente Pertini di fine anno 1981 : “Io credo nel popolo italiano, è un popolo generoso, laborioso e non chiede che lavoro, una casa e di poter curare la salute dei propri cari. Non chiede il paradiso in terra, chiede quello che dovrebbe avere ogni popolo”. Gomez ricorda anche questa altra frase di Pertini. Dovrebbero leggerla quelli che oggi accusano gli elettori italiani di populismo o sovranismo, neanche fosse uno status di vergogna planetaria e che mette a rischio la democrazia: “Gli affamati e i disoccupati sono il materiale su cui si formano le dittature”. La politica negli ultimi anni ci ha dato il colpo di grazia fino all’ultima goccia del Governo Gentiloni: e Milena Gabanelli, non una qualunque, ce lo racconta.
Se oggi certa politica nazionale ed europea, certi giornalisti e redazioni del pensiero unico, certi “tromboni”della cosiddetta cultura radical schic sono furiosi per la svolta voluta dal popolo italiano con le elezioni del 4 marzo, sappiano che è solo colpa loro. Gli italiani hanno dimostrato di aver esaurito la pazienza, hanno dimostrato maturità e di averne le saccocce piene, e nel 2019 anche nel Parlamento UE sono convinta che ci saranno cambiamenti importanti, e per quei signori la “pacchia” sarà veramente finita. Se la sono ampiamente cercata e costruita questa fine, stravolgendo lo scopo di un’Unione Europea libera, democratica con gli stessi valori e stesse regole tra Stati.
Voto: 10