La tecnologia ci ha facilitato la conoscenza.
Siamo in grado di reperire ogni tipo di informazione in pochi secondi, di comunicare con gli antipodi terrestri in maniera istantanea, di effettuare transazioni di denaro utilizzando un codice personale.
Nonostante ciò ed altro, le nostre menti si semplificano. Non esiste attività umana che non preveda un approccio sempre più elementare.
È indispensabile che la didattica preveda procedure graduali e progressive per aprire al discente la giusta strada dell’apprendimento, con la possibilità di imparare non senza faticare ma faticando per consolidare un risultato.
Oggi la tendenza va cambiando. Si agevola il giovane per fargli conquistare un livello piuttosto basso, non consono agli standard necessari e in verità inutili alla crescita e al progresso. Inoltre ad aggravare lo status dei moderni discepoli è la loro presunzione che sostituisce la reale capacità (del resto di necessità si fa virtù, come ci insegnano le agenzie mediatiche sociali e culturali).
È per questo motivo che i bambini/ragazzi preferiscono percorrere strade sicure e battute, gli viene concesso dalla rimozione subitanea degli ostacoli.
Via gli esami, via le verifiche, via i pericoli, davanti solo autostrade lisce e bianche, senza traffico, polvere, dossi, attraversamenti e sole negli occhi, con l’aria condizionata e una manina col fazzoletto pronta a tamponare il nasino gocciolante.
Pochi giorni fa una notizia (l’ennesima) salutata come esempio di prevenzione mi ha pervaso di tristezza e malinconia: la Regione Piemonte, per contrastare il bullismo sui campi di calcio delle categorie pulcini e juniores, ha emanato un provvedimento per cui al momento dell’ingresso sul rettangolo di gioco nelle partite di campionato ciascun giocatore di una squadra verrà accompagnato dal genitore di un giocatore della squadra avversaria.
Lettura del provvedimento dal punto di vista del genitore: se non riesco a farmi ubbidire da mio figlio, proverò a credere di riuscirci con un figlio altrui.
Lettura del provvedimento dal punto di vista del piccolo calciatore: siamo alla frutta, sperano davvero che non mi accorga dello scambio?
Lettura del provvedimento da parte mia: al prossimo giro di campionato si arriverà a giocare su un campo di gommapiuma, con i pali delle porte imbottiti e l’arbitro che inviterà i ventidue maschietti in calzamaglia a danzare il minuetto a centrocampo.
E anche questa è fatta.
Un altro passo verso il compiutamente inetto.