Il servizio delle mense per gli istituti scolastici è un settore delicato e rappresenta una funzione sociale fondamentale che le Amministrazioni comunali dovrebbero sempre impegnarsi ad attuare dando priorità all’interesse generale della propria comunità.
Un servizio rilevante in quanto destinato a tutelare i bambini, la loro salute, la loro cultura e il loro benessere alimentare. Per questo il servizio di refezione scolastica deve assolvere alla propria funzione rispondendo prioritariamente a criteri di qualità e di efficacia e non solo di risparmio dei costi.
Inoltre nelle mense scolastiche sono coinvolte, soprattutto, lavoratrici che appartengono al mondo del lavoro meno tutelato e cosiddetto “povero”, con contratti spesso precari, per lo più part-time e livelli retributivi non certamente generosi
Il cambio di gestione dei servizi, su cui ad Alessandria si è discusso per quasi tutta la stagione estiva, è un test importante per comprendere il reale indirizzo politico-sociale della nuova Amministrazione comunale a guida leghista.
Nonostante le preoccupazioni per tempo avanzate dai Sindacati del Commercio di Cgil, Cisl e Uil è subito parsa chiara la scelta effettuata dalla Giunta con il rinnovo dell’appalto del servizio: un taglio di 500 mila euro l’anno che non può che scaricarsi sulla qualità dei servizi e ha messo in discussione i posti di lavoro e le retribuzioni delle lavoratrici e dei lavoratori della ex ‘Aristor’. Una decisione improvvida, un “cambiamento” in peggio. La logica del taglio e della riduzione ha finito con il favorire nuove aziende che nel ribasso delle offerte e nella riduzione drastica dei costi del personale sono state premiate dall’Amministrazione.
Tutto questo finalizzato a mettere soldi in cassa da utilizzare per altre spese ritenute più importanti. Ma era proprio necessario fare cassa sulla pelle delle lavoratrici e sulla qualità di un servizio sociale di cui hanno bisogno proprio le famiglie più deboli del nostro tessuto cittadino? La nuova amministrazione con questa decisione si è caratterizzata per una scarsa attenzione alla condizione delle lavoratrici delle mense che pagheranno tale scelta con una riduzione delle loro retribuzioni e una minore sicurezza del posto di lavoro.
Nel nome della importante tradizione di ‘Welfare comunale’ che da inizio secolo ha sempre caratterizzato il socialismo e la sinistra alessandrina è ora di costruire una opposizione con le forze democratiche e di sinistra di Alessandria che sappia dare rinnovata voce e forza alle tutele sociali, alla qualità dei servizi collettivi e al valore del lavoro.
Una sinistra che guardi a un mondo del lavoro nel quale diritti e tutele siano sempre riconosciuti e che non lasci indietro nessuno. A partire dagli ultimi e dagli sfruttati.
Anche per questo abbiamo apprezzato l’impegno del Sindacato nella difficile vertenza e la determinazione delle lavoratrici della ex ‘Aristor’ nel rivendicare con dignità i loro diritti. A tutte esprimiamo pieno sostegno e vicinanza.
Renzo Penna e Filippo Orlando
Sinistra Italiana-LeU di Alessandria