Matrisciano (M5S): “Alessandria è nel mio destino: siamo un territorio con grandi potenzialità, dobbiamo imparare a crederci”. Casalbagliano, Roma e scenario 2019

di Ettore Grassano

 

 

“Le rivelo un segreto: Alessandria era nel mio destino, fin da bambina. E’ vero che vivo qui con la mia famiglia dal 2000: ma ci venivo da piccola, una volta all’anno, a trovare i miei prozii paterni, che avevano un’attività nel settore del pellame, e anche una grande casa in campagna a Valle San Bartolomeo”. Comincia così, con un sorridente ‘amarcord’, la nostra lunga chiacchierata con Susy Matrisciano, da alcuni mesi senatrice del Movimento 5 Stelle, e da diversi anni attivista pentastellata: “nel 2017 mi candidai a Palazzo Rosso, dopo qualche anno di ‘osservazione’: anche se in famiglia il primo attivista è stato certamente mio marito”. Che è Giovanni Gigantino, presidente del Comitato civico di Casalbagliano, che in questi ultimi anni ha fatto emergere la situazione ‘emergenziale’ del sobborgo, su molti fronti. E la situazione da quelle parti non pare gran che migliorata, ci spiega la senatrice Matrisciano. Ma con lei parliamo di molto altro: dalle politiche del lavoro (Matrisciano è molto vicina a Luigi Di Maio, e capogruppo dei 5 Stelle nella specifica commissione) all’alleanza con la Lega a Roma (“c’è un contratto di governo, chiaro e preciso: sui territori è tutt’altra questione), alle potenzialità di una città e di una provincia, Alessandria, che ‘deve credere solo un po’ più in se stessa: siamo pieni di potenzialità, di imprenditori capaci, e di persone con competenze forti”.

 

Senatrice Matrisciano, com’è la vita di un politico ‘mamma’?
(sorride, ndr) Decisamente complicata, come del resto quella della mamma che svolge altri lavori, anche se la distanza con Roma nel mio caso complica un po’ le cose. Sono laureata in lingue, e ho sempre lavorato: prima come insegnante, qui in sobborghi dell’alessandrino, poi nel settore delle risorse umane. Però un conto è lavorare a 30 chilometri da casa, altro essere a Roma 4 giorni alla settimana. Ci si organizza: ho una figlia di 13 anni e un bambino di 3. Ma per fortuna anche un marito e un team di persone molto presenti.

 

Ci racconti il suo legame con Alessandria: Matrisciano è cognome del sud…
Sì, sono nata a Pomigliano d’Arco, ma cresciuta a Cava dei Tirreni, dove vive ancora la mia famiglia. Ma Alessandria era nel mio destino, evidentemente. Qui venivo a trovare i miei prozii da bambino, e ho diversi cugini, a cui sono molto legata. E quando, negli anni Novanta, il mio allora fidanzato e poi marito, che lavora in Ferrovia, dovette scegliere come destinazione definitiva Novara o Alessandria, anche su consiglio di mio papà non ebbe dubbi….

Lo rifareste?
Certamente sì, qui sono nati i nostri figli, e questa è ormai la nostra città. E siamo un territorio che non ha molto da invidiare a nessuno. Chiaro, non siamo Firenze, Venezia o Roma: ma avendo lavorato a lungo nel mondo dell’impresa posso dirlo. Qui ci sono fior di imprese, e imprenditori capaci e illuminati. Coltiviamole, le nostre potenzialità.

E' solo un lavoro [ALlibri] CorriereAlLei proprio di lavoro si sta occupando a Roma: i vostri detrattori rispetto al Decreto Dignità hanno scritto che danneggia le imprese: è così?
Assolutamente no. Il Decreto Dignità rappresenta, questo sì, un primo passo verso il ripristino dei diritti dei lavoratori italiani, dopo che per decenni la politica si è prodigata solo per ridimensionarli, quei diritti, sia lavorativi che sociali. Facendo sì che intere generazioni oggi sopravvivano di puro precariato, e quando sono fortunate di ‘reti’ famigliari. Ma il Decreto Dignità tutela anche le imprese vere, gli imprenditori seri. E aumenta gli aiuti alle start up. Certo, si dice anche: un contratto a tempo determinato puoi farlo per 12 mesi. Poi per altri 12 mesi se lo motivi con chiarezza. Poi basta. Ma è quello che succede in tutti i paesi civili: e abbiamo anche fissato un ‘tetto’ molto generoso per il lavoro ‘in somministazione’: massimo il 30% dell’intera forza lavoro. Se ci sono multinazionali che, qui in Italia, vorrebbero sviluppare il loro business solo con lavoratori ‘in affitto’ dobbiamo chiederci perché, non crede?

 

In autunno il Governo è atteso da una serie di ‘trappole’, a partire dalla Legge Finanziaria: ce la farete a ‘tagliare il panettone’, come si dice in questi casi?
Un conto è la propaganda antigovernativa quotidiana, sistematica, che cogliamo sui media, tv e giornali. Quasi tutti diciamo. Altro la realtà del paese: questo Governo è reale speranza di cambiamento, e gli italiani lo hanno compreso. Sa quante persone, anche anziane, ci fermano per strada, o ai banchetti, e ci dicono ‘non mollate, andate avanti così’? Non siamo sprovveduti, mi creda: sia noi che la Lega sappiamo quanti ostacoli abbiamo davanti, e sappiamo anche di avere un dna diverso. Per questo abbiamo stipulato, con trasparenza, un Patto di Governo. Sappiamo anche di aver ereditato un paese disastrato, e lo sanno tutti gli italiani: con ponti che cadono, infrastrutture fatiscenti a causa di una pessima politica pluridecennale. Quindi nessuno si aspetta che realizziamo tutti i nostri progetti in 6 mesi o un anno. Ma questa sarà una legislatura di vero cambiamento, e di speranza.

Il reddito di cittadinanza quindi non è solo ‘specchietto elettorale’, ma diventerà realtà?
Il tema della redistribuzione delle risorse è di assoluta attualità in tutto l’Occidente, la sfida con cui confrontarsi nei prossimi anni. Il reddito di cittadinanza si farà, e non sarà assistenzialismo, come recita la propaganda antigovernativa. Semmai uno strumento di sostegno, assolutamente abbinato ad un percorso di formazione e reinserimento, o inserimento, nel mondo del lavoro. Questo però significa, al contempo, riformare in maniera radicale i centri per l’impiego, che così come sono servono davvero a poco….

Riflessione che potrebbe essere estesa a gran parte della macchina pubblica, senatrice Matrisciano: è davvero un moloch irriformabile, nella sua palese inefficienza?
Assolutamente no: la frase ‘in Italia non si può fare’ va cancellata, la nascita e la crescita dello stesso Movimento 5 Stelle è la dimostrazione che cambiare si può, e si deve. E che in altri paesi europei il fascicolo elettronico del cittadino, e quello sanitario, siano già realtà, significa che si può, e che dobbiamo arrivarci presto anche noi. Siano al lavoro con squadre di tecnici e di esperti, e abbiamo ben chiari priorità e tempistiche. Gli italiani ci giudicheranno in base ai risultati.

Si tende a descrivervi come ragazzini inesperti, e talora irresponsabili. E si dice che finirete ‘fagocitati’ dagli apparati governativi e statali, che faranno di voi ‘un sol boccone’…
(sorride, ndr) Attorno a noi, a Roma come qui in Piemonte, vediamo una realtà un po’ diversa. I Ministeri sono pieni di personale competente, disponibile e che, mediamente, sta collaborando, e magari comincia a stupirsi della qualità media dei nostri eletti. Che spesso addirittura sono esperti del settore di cui si occupano!

Lei ad esempio: lavoro e risorse umane erano il suo ‘pane quotidiano’ anche prima di diventare senatrice…
Sì, dal 2007 al 2018 ho lavorato in diverse realtà dell’alessandrino, che cito volentieri perché testimoniano di una vitalità imprenditoriale di cui credo dobbiamo essere orgogliosi: Gruppo Damiani, Ppg, e poi la splendida esperienza alla Mecof di Belforte Monferrato, che è tutt’ora la ‘mia’ azienda, e a cui sono davvero molto legata. Una bella realtà, da tutti i punti di vista.

Insomma, lei non farà ‘il politico’ a vita?
Assolutamente no, e credo che il vincolo dei 10 anni che il Movimento 5 Stelle ha introdotto sia quanto di più sano, corretto e trasparente esista: noi siamo portavoci della collettività, che ci elegge, e che rappresentiamo per un periodo limitato. Proprio per evitare la logica di ‘incrostazioni’ e relazioni ‘oscure’ e opportunistiche su cui l’Italia che conosciamo è fondata. Il Movimento 5 Stelle è nato per cambiare tutto questo.

Vitalizi agli ex parlamentari e ‘pensioni d’oro’: non vi fermerete?
E’ una battaglia sacrosanta, che va avanti nei tempi previsti. Da gennaio anche il Senato applicherà ai vitalizi degli ex gli stessi criteri definiti alla Camera, che poi sono gli stessi che intendiamo estendere alle altre ‘pensioni d’oro’: la logica non è penalizzare i ricchi in quanto ricchi, ma stabilire che chi ha già incassato molto più di quanto ha versato subisca dei ragionevoli adeguamenti. Tutto questo naturalmente riguarda solo i redditi elevati, ci mancherebbe.

Torniamo a casa nostra senatrice: da alessandrina è soddisfatta dell’operato dell’attuale amministrazione?
Ni. So bene quale contesto il sindaco Cuttica e la sua giunta hanno ereditato, e non hanno la bacchetta magica loro qui, come non la abbiamo noi a Roma. Però la fase di ascolto delle problematiche non basta: ora bisogna fare, agire. I cittadini sanno di vivere in una città che è stata in passato molto più bella e dinamica di così, e chiedono concretezza.

 

Casalbagliano è esempio, forse border line: qualcosa sta migliorando da voi?
No, o comunque troppo poco. Non credo però che il caso di Casalbagliano sia ‘limite’: ad Alessandria tanti altri sobborghi sono messi più o meni allo stesso modo. La differenza è che da noi, negli anni scorsi, è nato un comitato spontaneo di cittadini che hanno posto con forza determinati problemi, ottenendo se non altro che l’opinione pubblica, non solo del luogo, ne fosse pienamente consapevole. Ora naturalmente occorre risolverli, e al di là di serate anche importanti in campagna elettorale, per ora i risultati languono. Ma credo che questo modo di fare politica ‘dal basso’, da parte di cittadini comuni, sia fondamentale: e anzi sarebbe bello se altri sobborghi organizzassero comitati spontanei: credo che il gruppo di Casalbagliano sarebbe ben disponibile a fornire consulenza e supporto.

Senatrice Matrisciano, nel 2019 ci sarà in Piemonte una sorta di election day: Europee, Regionali, e molti comuni. I 5 Stelle potrebbero essere tentati dall’alleanza con la Lega?
Non credo proprio. A Roma c’è un Patto di Governo, trasparente e corretto. Sui territori è tutta un’altra storia. Noi crediamo molto alle prossime elezioni Europee, e alla necessità di porre le basi per una Unione Europea forte, ma molto diversa da quella di oggi. In Regione e nei comuni credo che i piemontesi cambieranno tutto: e noi siamo pronti a fare la nostra parte.