Miglietta (Confindustria Alessandria) sulle infrastrutture piemontesi: “Al Governo chiediamo conferme, visione strategica e prospettiva”

Sulle infrastrutture il Basso Piemonte chiede conferme, visione e prospettiva. Lo ha sottolineato Maurizio Miglietta, Presidente di Confindustria Alessandria, nel suo intervento all’incontro “Il sistema industriale per i Corridoi Europei”, svoltosi a Torino presso il Centro Congressi dell’Unione Industriale il 12 settembre, ed al quale hanno partecipato i Presidenti delle Confindustrie Regionali e Territoriali attraversate dai Corridoi Europei (Piemonte, Liguria, Lombardia, Valle d’Aosta, Veneto), il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, e rappresentanti di Medef – Rhône-Alpes. L’evento è stato organizzato da Confindustria Piemonte e Unione Industriale di Torino insieme a Confindustria.

Con l’intento di contribuire alla definizione di una politica di sviluppo infrastrutturale per l’Italia, è emersa dal dibattito una presa di posizione corale del sistema industriale delle principali regioni interessate dai Corridoi Mediterraneo e Reno Alpi.

L’incontro ha rappresentato l’occasione per sensibilizzare le istituzioni, gli stakeholders e l’opinione pubblica sul ruolo strategico delle infrastrutture per il Paese. L’evento si è configurato come una “Giornata nazionale per le infrastrutture” in cui si è parlato di piccole e grandi opere necessarie allo sviluppo del Paese.

Il Presidente di Confindustria Alessandria, Maurizio Miglietta, si è soffermato in particolare sul tema che maggiormente coinvolge il territorio alessandrino, il Corridoio Mediterraneo, Genova-Rotterdam e Terzo Valico.

“I Corridoi Europei – ha spiegato Miglietta – non sono una questione di soli trasporti: sono il piano regolatore su cui ridisegnare lo sviluppo dei prossimi decenni del NordOvest. E il Basso Piemonte, sulle infrastrutture, chiede conferme, visione strategica e prospettiva.
La tragica vicenda del Ponte Morandi ha palesato la fragilità di un sistema infrastrutturale ormai saturo che costituisce un freno allo sviluppo. Ciò appare ancor più grave se si considera che il sistema infrastrutturale condizionato dal collasso del ponte è strumento di fruizione del primo porto italiano. L’Italia, in tutte le proprie dichiarazioni strategiche si è candidata a diventare una piattaforma per gli scambi globali, ci siamo sempre proposti come la “banchina lunga dell’Europa”. Il noto contratto di governo ribadisce tale visione con parole chiare: “Senza un’adeguata rete di trasporto ad alta capacità non potremmo mai vedere riconosciuto il nostro naturale ruolo di leader della logistica in Europa e nel Mediterraneo”.
In queste parole ed in questa visione sta la risposta alle esigenze connesse al sistema portuale ligure di cui il Basso Piemonte è naturalmente e programmaticamente “retroporto”.

La coerenza con questa visione rende necessaria una conferma definitiva, senza remore né indugi, sui progetti strategici della Gronda come del Terzo Valico. Il sistema produttivo e logistico alessandrino auspica che in questa fase di emergenza del ponte si proceda al mantenimento della piena efficienza delle arterie autostradali che fungono da bypass da e per Genova: la A7 (MilanoGenova) e la A26 (Genova Trafori).

Occorre scongiurare ogni limitazione alla viabilità indispensabile allo spostamento delle merci da e per il porto di Genova; è necessario prevedere le ricadute sulle aree di prossimità alle arterie stradali. L’emergenza consente di apprezzare meglio una proposta avanzata da tempo da Confindustria Alessandria tesa a separare e incanalare il traffico pesante su gomma su (nuovi o potenziati) caselli autostradali posti in prossimità delle aree logistiche riservate al trasporto merci in generale, e al movimento container in particolare”.

All’evento di Torino erano presenti inoltre, per Confindustria Alessandria, Luca Romani, Vice Presidente con delega alla Logistica, James Pingani, delegato in Confindustria Piemonte per Infrastrutture e Logistica, e il Direttore, Renzo Gatti.