Sergio Chiamparino si ricandida alla Presidenza della Regione Piemonte. Questa la sensazione, e anche qualcosa di più, con cui i tanti alessandrini presenti hanno lasciato venerdì sera la Residenza Basile, al termine dell’incontro organizzato dall’Associazione Culturale Libera Mente – Laboratorio di Idee, presieduta da Fabrizio Priano.
Arrivato ad Alessandria per presentare il libro “In viaggio con le radici nella terra” di Mimmo Ravetti (attuale capogruppo del Partito Democratico in Regione Piemonte, dopo 4 anni come presidente della Commissione Sanità), Sergio Chiamparino non si è sottratto ad un confronto a tutto campo, che è partito dal senso della politica nella società italiana del 2018 (e dalle cause della sua evidente de-legittimazione), per poi ‘planare’ su questioni molto concrete, legate al Piemonte di oggi, e a quello di domani.
“Al nostro operato di questi quattro anni e mezzo – ha commentato il Governatore del Piemonte – darei la sufficienza piena, e anche qualcosa di più. Potevamo fare di meglio, certamente. Ma non dimentichiamo il contesto di partenza: nel 2019, chiunque vinca, potrà muovere da una situazione decisamente migliore di quella del 2014″.
Sanità, trasporti, logistica, ma anche la necessità di una modifica ‘all’ultimo miglio’ dell’attuale legge elettorale regionale sono stati i temi al centro delle riflessioni della serata, con Chiamparino e Ravetti ‘coesi’ nell’evidenziare l’importanza di una politica basata su serietà e progetti concreti e realizzabili, e non solo su slogan demagogici. Il ‘convitato di pietra’, è evidente, era il Governo ‘sovranista’, con qualche riflessione specifica indirizzata soprattutto al Ministro 5Stelle Toninelli, atteso sul fronte delle infrastrutture a scelte chiare e importanti, “non più eludibili”.
Ma per Chiamparino, come per il PD, è il futuro la partita più difficile da giocare. Proprio in queste ore, a Torino, è in corso un vertice fra tutte le forze dell’attuale maggioranza (ospiti di Mimmo Portas, leader dei Moderati), che probabilmente non sarà ancora decisivo, ma che rappresenta comunque una tappa significativa di avvicinamento alle prossime elezioni di primavera.
L’impressione ‘alessandrina’ è che Sergio Chiamparino, 70 anni compiuti da pochi giorni e un’immagine personale di assoluto prestigio, farebbe volentieri a meno di giocare una partita tutta in salita, in condizioni ‘ambientali’ assolutamente avverse. Ma sa anche, Chiamparino, che è alla sua figura autorevole che un centro sinistra piemontese in indiscutibile difficoltà cercherà di ‘aggrapparsi’, per non smarrire definitivamente la bussola. Nel senso che per perdere van bene tutti, ovviamente: ma per cercare di vincere, o quantomeno di evitare una dèbacle umiliante, serve mettere in campo quanto di meglio ci sia. E, in quel campo, difficile vedere nei nomi dei candidati che ‘girano’, una figura altrettanto credibile.
Certo, la partita delle alleanze è più che mai aperta, e colpiva venerdì sera in platea contare più esponenti (del presente, o di un recente passato) del centro destra locale che non dirigenti del Partito Democratico alessandrino. In ordine sparso c’erano in sala l’onorevole Franco Stradella (protagonista con l’ex collega parlamentare Chiamparino di un gradevole siparietto amichevole), Antonio Maconi, Manuela Ulandi, Felice Borgoglio (anche con lui qualche cenno ‘amarcord’ di Chiamparino), e naturalmente sul palco l’ex capogruppo di Forza Italia a Palazzo Rosso Fabrizio Priano, cui va il merito di aver costruito in questi ultimi anni, con Libera Mente, un vero laboratorio culturale e politico che stimola confronti di livello, e trasversali.
Sul fronte PD, dicevamo, le assenze spiccavano più delle presenze: non pervenuti il segretario provinciale e quello cittadino (se vi pare normale…), unica presenza della compagine comunale piddina era Enrico Mazzoni, che non si è negato la foto finale con il vecchio ‘compagno Sergio”. Poi Marco Balossino, ex sindaco di Tortona, e Gianluca Barbero, attuale primo cittadino di Valenza. Gli altri, dagli ex parlamentari agli attuali consiglieri comunali, avevano tutti impegni improrogabili altrove?
Assenti anche quasi tutti i media locali. No comment.