Le porte della Centrale del Latte sono aperte, quelle di allevamenti e mattatoi chiuse

Cia: "Un 2017 da montagne russe: ma la nostra parola d'ordine è innovazione" CorriereAlGentili signore e signori,

ho appreso dai mezzi di informazione http://www.iltuolatte.it/sabato-8-settembre-porte-aperte-alle-centrale-del-latte/che «La Centrale del Latte di Alessandria e Asti apre le sue porte sabato 8 settembre e, in collaborazione con il Comune di Alessandria, regala una mattinata di eventi per grandi e piccoli. L’iniziativa si inserisce in un programma di attività più ampio, dedicato all’informazione e all’educazione alimentare, sviluppato dall’azienda insieme all’Amministrazione comunale (…) con l’obiettivo di contrastare il fenomeno delle fake news, problema fortemente avvertito nel settore alimentare e del latte in particolare, e aiutare i cittadini-consumatori a essere il più possibile consapevoli nelle proprie scelte di consumo. Gli obiettivi dell’iniziativa nelle parole del Presidente della Centrale, Gian Paolo Coscia: “L’open day rappresenta un’occasione di incontro e scambio sul mondo del latte, ma anche e soprattutto una possibilità per vedere dove nasce il latte della Centrale, espressione di una complessa e articolata filiera che garantisce sicurezza alimentare, qualità di prodotto e presidio del territorio. Passeggiando tra i reparti dello stabilimento, accompagnati dalle nostre guide, i cittadini potranno constatare la serietà con cui ogni giorno gli uomini e le donne della Centrale assicurano che sulle nostre tavole arrivi un latte buono e controllato ed esaudire ogni loro curiosità”. (…) I bambini potranno dedicarsi ad attività ludico-creative, (…) verrà allestito il Milky Bar, (…) originali e rinfrescanti cocktail analcolici a base di latte. Sarà ovviamente aperto al pubblico anche lo “spaccio” della Centrale in modo da consentire ai genitori dei bambini impegnati nei laboratori creativi di curiosare tra i tanti prodotti freschi in vendita. (…) si terrà un momento informativo sul latte e il benessere alimentare, a cura dei tecnici della Centrale e del Dott. Secco. All’incontro parteciperanno anche il Presidente Gian Paolo Coscia, il Direttore Franco Butti e il vice sindaco del Comune di Alessandria, Davide Buzzi Langhi, che sottolinea il valore dell’iniziativa: “Il ruolo del Comune nei confronti delle aziende partecipate deve essere orientato a fornire indirizzi e obiettivi sociali. Nel caso della Centrale, ribadiamo come il tema della cultura alimentare sia strategico per il benessere di una comunità. Ecco perché momenti di informazione ed educazione come questo rappresentano un’opportunità preziosa”. (…) sarà presentata una nuova iniziativa di Centrale, finalizzata a promuovere una corretta comunicazione riguardo i temi della salute e della sicurezza alimentare: il kit di cartoline informative “Lo sapevi che?”, (…)»

Ben vengano tutte le iniziative volte ad arginare le fake news che, ai tempi di Pinocchio, si chiamavano bugie, ma bisogna avere un briciolo di arguzia per capire che le bugie non sono soltanto le cose non vere ma anche le cose vere che si decide di tenere sotto silenzio. Quindi bisogna capire da che parte stiano le fake news. Di questo evento mi preoccupano le cose vere che si decide di tenere sotto silenzio.

Si comprende che queste iniziative a sostegno di latte e latticini nascono perché il mercato di questi prodotti è in crisi. La gente inizia a informarsi su quanto nocivo sia questo alimento per la salute e lo fa non attraverso le fake news ma consultando pareri di medici https://www.vegolosi.it/news/il-latte-fa-male-lebook-e-il-caso-latte-di-crescita/

Chi dà segni di empatia nei confronti degli animali, sa pure che l’industria del latte è tra le più sanguinarie.

Se il latte della Centrale è «espressione di una complessa e articolata filiera» bisogna precisare che la filiera parte dalla stalla e bisogna spiegare, soprattutto a bambini e bambine che si dedicheranno ad «attività ludico-creative», che per fare il latte ci vuole il vitello, essere senziente ridotto a oggetto seriale per la produzione del magico liquido bianco. Appena il vitello non serve più, si butta via, al mattatoio, dopo un drammatico distacco tra madre e cucciolo che si cercano vicendevolmente con muggiti disperati. Non so come possa essere giustificato questo momento doloroso agli occhi di bambini e bambine. Il consumo di latte implica necessariamente l’uccisione di animali: i cuccioli della mucca devono morire sacrificati per questa produzione. La mucca, come ogni mammifero, produce latte solo quando diventa madre e, per continuare a produrlo, deve partorire continuamente. Le “mucche da latte” (così definite con questa pessima terminologia merceologica) sono ingravidate tutta la vita, spesso con un’inseminazione artificiale, un’autentica violenza sessuale. https://www.essereanimali.org/2018/08/allevamenti-intensivi-riproduzione/ Se il vitello che nasce è maschio, non potrà vivere come mucca da latte, perciò vivrà qualche mese e poi verrà macellato. Quando si mangia il vitello, si mangia un cucciolo. Se è femmina, potrà vivere e prendere il posto della madre ma certamente non tutte seguiranno questo destino: la maggior parte di loro andrà al mattatoio dopo essere cresciuta come “mucca da carne”. Anche le mucche da latte diventano carne: dopo 5-6 anni, vengono portate al mattatoio, ridotte in condizioni così estreme, da non potersi più reggere in piedi da sole; sono tristemente note come “mucche a terra”

Ecco le mucche da latte http://www.youtube.com/watch?v=YxcNIj32Bq4 e quelle da carne http://www.tvanimalista.info/video/allevamenti-macelli/allevamenti-macelli-bovini-italia/

La mente mostruosamente geniale dell’essere umano ha anche inventato le cavezze antisucchio https://www.youtube.com/watch?v=gFlCKnhPikY che dovrebbero fare inorridire se non altro ogni madre che ha allattato il suo cucciolo umano suggerendole di prendere le distanze da questo alimento così crudele.

Il consumo di latte dovrebbe essere valutato da un punto di vista etico, salutistico e ambientale http://www.infolatte.it/ Soprattutto bisognerebbe mostrare che cosa accade in allevamenti e mattatoi.

Il manifesto dell’evento, con pascoli idilliaci, mucche libere e bandierine colorate è mistificatorio: i rari pascoli di mucche sono comunque l’anticamera del mattatoio. Se in allevamenti e mattatoi è vietato entrare, la presenza di internet nella nostra vita offre immagini di investigazioni fatte nei lager legalizzati in cui vivono disgraziati esseri senzienti destinati a diventare cibo.

Dare informazione è un dovere. Avere informazione è un diritto.

Anziché “open day”, “open your mind!”

Cordiali saluti.

Paola Re – Tortona