Signori di Amag Ambiente scusate se insisto: Alessandria merita di più [Le pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

 

 

1) Torniamo su AMAG Ambiente. Dopo il Vicesindaco Davide Buzzi Langhi, dopo l’Assessore Giovanni Barosini, la scorsa settimana anche il Sindaco di Alessandria Gianfranco Cuttica di Revigliasco ha posato gli occhi sulle condizioni in cui versa la città in merito allo scarso decoro urbano: “Cuttica: “Vogliamo Alessandria vivibile e pulita. Raccolta rifiuti e decoro urbano verso un piano organico di intervento”. E sono tre gli amministratori che chiedono una città pulita: vorrà pur dire qualcosa, e comunque è la stessa cosa che i cittadini chiedono perlomeno da cinque anni, e siamo in grave ritardo. Nello specifico mi chiedo come mai si è atteso quasi un anno per cambiare i vertici di questa azienda che non ha mai funzionato durante il mandato dell’ amministrazione precedente: figuriamoci se poteva cambiato registro in positivo con l’attuale. In tutta franchezza non ho mai capito perché appena l’attuale amministrazione si è insediata a Palazzo Rosso non abbia utilizzato da subito lo spoil system, collocando persone di fiducia nei posti chiave dell’apparato. Se non ricordo male l’ amministrazione di centro sinistra nel 2012 nelle partecipate fece tabula rasa dell’esistente. Ora in Amag Ambiente c’è un nuovo Direttore che arriva da Casale Monferrato, con una vasta esperienza nel settore: vedremo quanto tempo ci metterà a rimettere in riga la “squadra”, e a rendere adeguati i servizi alla cittadinanza. Per iniziare consiglierei al Sindaco e al nuovo Direttore di “rassettare la casa prima di modificare l’arredamento” che allo stato attuale è prioritario. Quando sarà organizzato un servizio corretto di pulizia attorno ai cassonetti, lavaggio e igienizzazione dei bidoni dell’organico e indifferenziato e tutto ciò che sta elencato nella Carte dei Servizi dell’azienda Amag Ambiente, ecco solo allora si potrà iniziare a elaborare “il progetto esecutivo dell’ampliamento del sistema misto di raccolta differenziata denominato “3+2” in altre aree frazionali della città”, che suppongo sia una specie di “porta a porta” per la quale non c’è premura. I cittadini pagano regolarmente e in maniera onerosa il servizio spazzatura, osservano e poi se non vedono realizzarsi le promesse si arrabbiano e si lamentano utilizzando i mezzi a disposizione. La vetrina di Facebook in particolare è immediata, e reca un danno di immagine alla parte politica, non certo a quella dirigenziale preposta alla pulizia, igiene e decoro della città. Compresi i sobborghi, che non sono figli illegittimi.
Voto: 4

 

2) La replica di Amag Ambiente alla pagella pubblicata il 27 luglio con argomento “A Novi Ligure tornano gli spazzini nei quartieri e AMAG che fa?” è stata pubblicata su CorriereAl mercoledì 1 agosto: ringrazio il responsabile di Amag Ambiente per l’attenzione che mi ha dedicato, e risponderò in alcuni punti contenuti nella replica. Primo punto: “Evidentemente, però, la signora GZL è un po’ distratta in quanto la nostra azienda prevede questo servizio sin dalla primavera del 2015. Da allora il territorio comunale di Alessandria che sta all’interno degli spalti è stato suddiviso in otto zone, ognuna delle quali ha un operatore ecologico di riferimento. Non solo: dalla stessa data è istituito anche il servizio “fuori cassonetto”, ossia tutti i giorni (la mattina in città, il pomeriggio nei sobborghi) passano i nostri addetti, con un itinerario preciso e verificabile, a fare pulizia”. Distratta direi proprio di no, perché quanto scritto dall’azienda gli alessandrini non l’hanno percepito. Da almeno cinque anni quasi ogni zona della città offre uno spettacolo indecente. I cassonetti vengono svuotati, ma ci dovrebbe essere qualcuno preposto a segnalare i “fuori cassonetti” composti da ingombranti e sacchi di rifiuti lasciati a terra. Ad oggi dove stanno tali addetti? I cittadini denunciano da tempo la situazione anche con telefonate a Filo Diretto, trasmissione di Telecity/7Gold. Sono nate rubriche con segnalazioni e foto su Il Piccolo e La Stampa, e ogni giorno su Facebook girano foto e filmati di Gianni Senetta, ritenuto ‘rompipalle’ perché reca disturbo e fastidio a “lor signori”. Passo al secondo punto. Nella replica di Amag Ambiente c’è scritto: “Noi, dunque, stiamo facendo la nostra parte, investendo nel limite del possibile, risorse ed energie delle nostre persone. Detto questo riteniamo sia utile, anzi fondamentale, una maggiore collaborazione da parte di tutti, ognuno per la sua parte. Ai cittadini chiediamo una “mano” per segnalare eventuali abbandoni selvaggi da parte di chi non rispetta l’ambiente e gli spazi comuni, Mentre a giornalisti e opinionisti chiediamo di incalzarci quando le cose non vanno nel verso giusto ma chiediamo pure di riportare i fatti correttamente”. Fare la vostra parte è un dovere e non dovrebbe avere limiti di sforzo. Collaborazione da parte dei cittadini? Sono anni che segnalano, ma ‘morire’ se vengono ascoltati. E ora veniamo ai giornalisti e opinionisti: da parte mia riporto i fatti correttamente e per come si presentano ai miei occhi (e naso) in certe stagioni, e se vogliamo essere onesti lo stesso fanno giornalisti e opinionisti più titolati di me. A riguardo segnalo Il Piccolo di martedì 31 luglio, a pagina 13, con 15 foto coloratissime, e il titolo: “Serve qualcosa per la casa? Bidet, divanetti, sedie…”. Sono da ritenere scorretti anche loro?
Voto: 3

 

 

3) Alle sentenze, quando sono pro Davide contro Golia. Già che si parla di gestione rifiuti, igiene e decoro urbano, ecco un’informazione che, se dovesse prendere piede, stimolerebbe accortezza e impegno da parte di chi è demandato a tale servizio. La notizia: TARI ridotta con raccolta rifiuti svolta in modo non efficiente. Riduzione sino al 40% sulla Tarsu per chi subisce disservizi protratti nella raccolta dei rifiuti. È quello che si legge nell’interessante sentenza n. 22531/2017, con cui la Corte di Cassazione precisa che: “in caso di continui disservizi nella raccolta dei rifiuti, i contribuenti hanno diritto alla riduzione della Tari” . Il principio, fissato nella citata sentenza della Corte di Cassazione, è stato ribadito dalla Commissione tributaria provinciale di Roma, che con la recente sentenza n. 6269/41/2018 ha stabilito che in caso di grave disservizio nella raccolta dei rifiuti, comprovata da lettere raccomandate r/r al Comune ed all’azienda incaricata del servizio, unitamente a rilievi fotografici, il contribuente ha diritto ad una riduzione della tariffa dovuta pari al 50%. Chi è interessato legga qui. Sia chiaro: sono consapevole che gli ‘sozzoni’ esistono, e vanno puniti. Ma non siamo né a Roma e né a Napoli, e la nostra azienda ha il compito di gestire la raccolta rifiuti e la capacità di riuscirci, evitando certi spettacoli che il bravo Gianni Senetta denuncia ogni giorno postando foto e filmati su Facebook!
Voto: 8