In migliaia a Capriata d’Orba per Salvini, che non delude: “Più lavoro, meno tasse, più sicurezza”. Molinari: “La nostra è la rivoluzione del buon senso”

di Ettore Grassano

 

 

“E’ arrivato, è arrivato”. Sono le 20,54 di domenica sera, e sul grande piazzale della Produttori Insieme scrl, storica sede della festa della Lega di Capriata d’Orba, ci sono migliaia di persone (3 mila dice qualcuno, 1.500 qualcun altro: comunque una folla), arrivate da tutto il Piemonte e dalla Liguria per ascoltarlo. Matteo Salvini non li delude. Il Segretario Federale della Lega (e Ministro dell’Interno) saluta e abbraccia i militanti storici del Carroccio, e sale sul palco, accompagnato dal Segretario Nazionale della Lega Piemont, l’alessandrino Riccardo Molinari: che è anche capogruppo della Lega alla Camera, e una delle figure di maggior peso del ‘nuovo corso’ di Salvini.

Al fianco dei due leader ci sono (“in rappresentanza di tutti i nostri bravissimi amministatori locali”) il sindaco di Capriata d’Orba, Daniele Poggio, e il sindaco di Alessandria, Gianfranco Cuttica di Revigliasco. Tanti i volti noti fra il pubblico: dall’europarlamentare Mario Borghezio, a numerosi parlamentari piemontesi (tra cui Alessandro Benvenuto e Lino Pettazzi, che è anche sindaco di Fubine), e poi tanti assessori alessandrini, leghisti e non (Mattia Roggero, Cinzia Lumiera, Cherima Fteita, Gianni Barosini), il segretario cittadino della Lega del capoluogo Roberto Molina, Cristina Antoni presidente di Costruire Insieme e il novese Gian Paolo Cabella.

Ma, soprattutto, ci sono migliaia di militanti, simpatizzanti, elettori, e Matteo Salvini non li delude. Prima del ‘Capitano’ ci pensa Riccardo Molinari ad ‘infiammare’ la platea, ricordando come la Lega abbia ottenuto a marzo il 17% dei consensi, “e ora tutti i sondaggi ci danno attorno al 30%: segno che i primi mesi di governo sono stati decisamente apprezzati: del resto noi siamo abituati a fare quello che promettiamo, e questo la gente lo capisce. In un paese in cui la finta sinistra è diventata il partito dei ricchi, dei padroni, della finanza, la Lega sta dalla parte dei lavoratori, dipendenti o autonomi che siano, e di tutta la gente perbene che, in questo paese, ha visto per anni e anni i propri diritti calpestati e talora cancellati dai governi che ci hanno preceduto, dal 2011 in poi. Noi stiamo lavorando per fare in modo che il popolo possa tornare a contare e a decidere, in Italia come in Europa. Faremo la rivoluzione del buon senso”.

Salvini annuisce, tesse le lodi del suo luogotenente alessandrino (“è un grande presidente di gruppo alla Camera, e lo sarà a lungo”) e poi parte all’attacco, secondo il suo stile: “Venerdì ero in Romagna, stasera qui con voi in Piemonte, domani in Lombardia, e poi al sud: Puglia, Sicilia, Calabria. Ovunque incontro migliaia di persone entusiaste, che ci chiedono di andare avanti, e ci dicono che in poco più di due mesi al Govermo abbiamo fatto più di chi ci ha preceduto in 7 anni. In questo paese stiamo vivendo l’eclissi della sinistra, il prossimo a fare la valigia sarà Chiamparino. Sono sfortunati però, lo ammetterete: hanno ‘montato la panna’ per una settimana sul lancio delle uova a Torino, e alla fine salta fuori che il colpevole è il figlio di un amministratore del Pd, e non qualche leghista, populista, razzista. Ragazzi, questa è sfiga!”.

E su Famiglia Cristiana: “Io sono un cattolico peccatore, ma quella copertina contro di me è stata semplicemente squallida, Anche lì però al giornale della sinistra è andata male: una marea di preti, vescovi e cattolici perbene mi ha espresso solidarietà. Tutti consapevoli che il nostro ‘prossimo’ da aiutare è rappresentato prima di tutto da milioni di italiani sempre più poveri e disperati, che sosterremo con i fatti e non con le parole”.

Sulla questione migranti Matteo Salvini parla, per forza di cose, da Ministro dell’Interno: “A partire da settembre dimezzeremo i 35 euro quotidiani, recuperando solo negli ultimi mesi dell’anno 500 milioni di euro da destinare alle risorse per le nostre forze di polizia. Non siamo razzisti, non scherziamo neanche: chi ha un lavoro, e rispetta le regole, è benvenuto. Ma per tutti gli altri non c’è posto, ed è pronto un biglietto di sola andata verso il paese di provenienza. E chi finora ha campato sulla pelle di questi poveracci dovrà trovarsi un altro mestiere”. E ancora: “Gli scafisti sono merda,come lo sono mafia, ‘ndrangheta, camorra. Combatteremo ogni forma di malavita con massima determinazione e rigore. Mi scuso con i bambini presenti per il linguaggio colorito: mia figlia mi fa pagare un euro di multa per ogni parolaccia che dico in casa. Ha già capito tutto!”.

Ma c’è un allarme neofascita in Italia? Salvini sceglie la strada dell’ironia: “Agli altri piacciono le magliette rosse, i rolex, i conti in banca con molti zeri e le vacanze a Capalbio. Noi siamo un po’ diversi, ma il fascismo e il comunismo sono fenomeni del Novcecento, roba da archeologia. Eppure, ero a visitare una villa sequestrata alla mafia, ho deciso di fare una nuotata simbolica nella piscina ‘liberata’, e mi han detto che lo faceva pure Mussolini. Figuratevi se, per sostenere la nostra agricoltura, mi avventurassi in un campo di grano. Mi è scappato un ‘tanti nemici tanto onore’, e mi volevano arrestare!”.

Sul governo con i 5 Stelle: “Sono convinto di aver fatto la scelta giusta, e finora si sono dimostrati corretti, capaci, seri, positivi. Certo, qualche divergenza, ad esempio sulle infrastrutture, c’è, e ci confronteremo. Ma questo Governo in poco più di 2 mesi ha fatto più cose per l’Italia di quelli che hanno guidato il paese negli ultimi sette anni. Provate solo a pensare se in questi mesi avessimo avuto in pista un governo Gentiloni: lo scorso anno fra giugno e luglio sono arrivati 36 mila migranti, quest’anno 5 mila: basta questo!”.

E mentre dal piazzale stracolmo si alza il coro ‘Matteo, Matteo”. Salvini non rinuncia a qualche battuta finale sul ‘suo’ Milan “benvenga Higuain, vada pure Bonucci”, e sul tifo ‘doriano’ di Riccardo Molinari. Poi via libera a centinaia di selfie con militanti di tutte le età, che si portano a casa la foto ricordo con il loro ‘Capitano’.