Roberto Rampazzo nuovo direttore provinciale di Coldiretti

Coldiretti Alessandria ha un nuovo direttore. Roberto Rampazzo è stato nominato alla guida della Federazione durante il Consiglio che si è svolto nella Sala Multimediale della sede alessandrina, succedendo a Leandro Grazioli.

Originario di Padova, sposato e padre di due figli, guiderà la sede provinciale di Coldiretti Alessandria. Da oltre 30 anni in Coldiretti, è stato segretario di zona a Monselice, poi vice direttore nella Federazione di Padova. Dal 1995 gli è stata affidata la direzione di Ancona, di seguito Pordenone, Imperia, Vicenza e Venezia.

Il passaggio di consegne si è svolto lunedì sera alla presenza del Delegato Confederale Bruno Rivarossa e Antonio Biso, dell’Area Organizzativa della Confederazione.

Bruno Rivarossa nel presentare alla dirigenza di Coldiretti Alessandria la figura di Roberto Rampazzo ha sottolineato che “veniamo da anni di intuizioni geniali e straordinarie che ci vengono riconosciute dalla società” e ha ribadito come “questo avvicendamento di direzione risponda al fatto che la Confederazione da qualche tempo ha optato per un rinnovamento nella continuità che sappia far crescere il progetto economico di Coldiretti, offrendo alla base associata le risposte di cui ha bisogno e ai consumatori, con Campagna Amica, un punto di riferimento importante, continuando la battaglia per la rintracciabilità in etichetta e la difesa del vero Made in Italy”.

Ha aperto i lavori il presidente provinciale Mauro Bianco che ha ringraziato Leandro Grazioli per il suo impegno in terra alessandrina.

“E’ stato un periodo intenso, che mi ha insegnato molte cose, ad amare una regione come il Piemonte, che per me rappresentava un territorio quasi sconosciuto. – ha affermato Grazioli – Ho avuto modo di confrontarmi con i problemi maggiori del Basso Piemonte: spero di aver contribuito al cammino, alla crescita e a quella rigenerazione di cui tanto parliamo in modo propositivo e sono certo che il direttore Rampazzo porterà avanti in modo altrettanto propositivo questa Federazione che ha delle possibilità enormi. La collaborazione che ho trovato è stata fondamentale, sono grato ai dirigenti, alla struttura, e a quanti mi hanno aiutato, specialmente appena arrivato, a farmi sentire a mio agio”.

Roberto Rampazzo ha accolto ufficialmente la carica di direttore ribadendo quanto per lui sia fondamentale lavorare “in squadra”, per un unico progetto comune: costruire la Coldiretti del futuro mettendo sempre al centro la persona, il socio, prima ancora dell’azienda.

“Alessandria rappresenta un nuovo percorso, un’agricoltura completamente diversa per tipologia e caratteristiche territoriali. Un territorio importante per il tessuto economico piemontese dove la provincia di Alessandria, giustamente considerata uno dei granai d’Italia, deve tornare a ricoprire il ruolo primario che le spetta, ricoprendo e credendo nelle sue potenzialità. – ha affermato Rampazzo – Dirigere una Federazione come questa è una vera e propria sfida, soprattutto in un momento congiunturale non facile ma spero di riuscire ad inserirmi appieno nel contesto dirigenziale e strutturale. Ovviamente mi serve l’aiuto e la collaborazione di tutti, della Dirigenza e della Struttura, affinchè quella sinergia in cui credo, venga attuata ogni giorno e si possano così mettere in campo nuove idee e nuove strategie per essere sempre più all’altezza delle aspettative delle aziende alessandrine, in attuazione del grande progetto Coldiretti della filiera agricola tutta italiana, per tutelare le nostre imprese e le produzioni Made in Italy”.

Una “Nuova Coldiretti” sempre più al fianco di moderne imprese agricole che giocano la propria competitività sugli elementi di distintività e legame con il territorio.

“L’agricoltura ha molto da dare al nostro sistema Paese e all’economia sia locale che nazionale. – ha concluso il direttore Rampazzo – Le nostre imprese hanno saputo affrontare le incertezze del mercato e imboccare la strada dell’innovazione, dell’origine, della trasparenza. Intendiamo proseguire di slancio il cammino già avviato, con l’aiuto e la collaborazione di tutti”.