Inizio d’anno ottimo per le esportazioni dei distretti del Piemonte, che nel primo trimestre 2018 sono aumentate del 7,5% rispetto all’anno precedente, toccando nuovi record e salendo a quota 2,1 miliardi di euro. I territori distrettuali piemontesi si sono distinti anche per la spiccata capacità di creare surplus commerciale, salito a 1,4 miliardi di euro, massimo storico per il trimestre considerato.
È questo il bilancio della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, che ha diffuso lunedì i dati sugli 11 distretti tradizionali del Piemonte e i 2 poli tecnologici. Si tratta di un risultato eccezionalmente buono, considerando che le esportazioni distrettuali italiane, nello stesso periodo, sono cresciute molto meno (+2,4%). Con 145 milioni di euro di export in più rispetto al primo trimestre 2017, il Piemonte si colloca al secondo posto (dopo la Lombardia) tra le regioni italiane ad alta intensità distrettuale per l’aumento in valore delle esportazioni. Grazie alla capacità di cogliere le opportunità di crescita presenti sui mercati per il buon inserimento nelle filiere internazionali e facendo leva su qualità e diversificazione delle produzioni, in Piemonte i distretti hanno mostrato un andamento migliore rispetto al totale dell’economia piemontese, le cui esportazioni nel primo trimestre 2018 sono aumentate dell’1,2%.
7 distretti su 11 hanno visto crescere le proprie esportazioni, 6 di questi hanno registrato tassi superiori alla media nazionale (per 3 distretti si sono registrati tassi di crescita a doppia cifra):
Continua la forte crescita dell’export del distretto Orafo di Valenza (+20,9% rispetto al primo trimestre 2017) e dei Vini delle Langhe, Roero e Monferrato (+13,4%), entrambi annoverati tra i migliori dieci distretti industriali italiani in termini di aumento delle esportazioni nel primo trimestre 2018.
Risultati fortemente positivi anche per il Riso di Vercelli (+12,8%) e il Tessile di Biella (+7%).
In aumento anche le esportazioni di Dolci di Alba e Cuneo (+3,1%), del Caffè, confetterie e cioccolato torinesi (+2,4%) e della Rubinetteria e valvolame di Cusio-Valsesia (+1,7%).
Dopo un 2017 buio, solo leggermente negative le esportazioni di Nocciola e frutta piemontese (-1,5%)
in contrazione contenuta l’export dei Casalinghi di Omegna (-3,5%).
Due distretti hanno realizzato performance significativamente negative: i Frigoriferi industriali di Casale Monferrato (-13,8%) e le Macchine tessili di Biella (-19,7%).
Bene le esportazioni verso i tradizionali mercati di sbocco (+11,5% la variazione tendenziale nel primo trimestre del 2018); in leggera diminuzione i traffici verso i nuovi mercati (-2,6%).
In particolare i risultati sono stati ottimi nei seguenti mercati: Svizzera, Regno Unito, Francia, Stati Uniti, Germania, Spagna, Polonia, Belgio e Russia. Arretramenti, invece, su alcuni mercati: Hong Kong, Austria, Turchia, Kazakistan e Algeria.
Lo scenario previsivo rischia di essere condizionato dalla recrudescenza delle minacce protezionistiche emerse nelle ultime settimane. Nonostante i dati a livello nazionale fin qui rilevati facciano pensare a un anno di commercio estero decisamente meno vivace rispetto al 2017, le attese per i distretti piemontesi sono, al momento, positive per la seconda parte dell’anno.