“Prima di avviare i lavori, la Regione Piemonte verifichi che la bonifica che intende attuare il Comune di Casale sull’area dell’ex piemontesi non comporti alcun rischio per i cittadini”. Lo chiedono gli esponenti del Movimento Nazionale per la Sovranità, Gian Luca Vignale e Marco Botta.
“Molti studi scientifici – spiegano – hanno dimostrato che, in situazioni simili, anziché la bonifica è preferibile coprire il terreno con terra e piantumarlo con specie arbustive che sviluppano un apparato radicale in profondità. L’attività di bonifica infatti rischia di rimettere in circolo l’amianto sottorrato, creando problemi ai residenti della zona nonché ai bambini che frequentano l’asilo poco distante.
“L’intervento della Regione – proseguono i due – è doveroso non solo perché a rischio vi è la salute dei cittadini oltre che la tutela ambientale di un’area dove per anni è stato sotterrato amianto, ma anche perché prima di procedere ad operazioni da oltre 3,5 milioni di euro è doveroso verficare tutti i pro e i contro”.
“Per questo motivo – concludono Vignale e Botta – il Movimento nazionale per la Sovranità ha presentato un’interrogazione urgente in Consiglio regionale finalizzata a chiedere all’assessore competente se il metodo scelto dall’amministrazione comunale sia il più corretto e quali rischi comporti per la salute dei residenti. Abbiamo inoltre chiesto di effettuare un sopralluogo della Commissione ambiente e della Commissione Sanità sull’area. Solo in questo modo fugheremo ogni dubbio”.