“Da un mese e mezzo non si procede a liberare la sala campioni Borsalino dai cappelli e da alcuni tavoli, mentre il resto del trasferimento è stato completato. Noi siamo pronti con il progetto e le risorse (circa seicentomila euro, ndr) per realizzare le aule, ma finché non entriamo in possesso degli spazi, non possiamo fare niente. Il fatto è che a questo punto il tempo è quasi finito e rischiamo di non essere pronti, con grande dispiacere, per l’avvio del nuovo anno accademico”. La riflessione di Salvatore Rizzello arriva al termine della conferenza stampa organizzata per illustrare i risultati ottenuti dal Dipartimento di giurisprudenza, scienze politiche, economiche e sociali (Digspes) dell’Università del Piemonte Orientale, a partire dal corso di laurea magistrale di giurisprudenza. Dati positivi che stridono con la realtà alessandrina che, nonostante alcuni passi in avanti, è ancora lontana, nei fatti, da quella ‘città universitaria’ da tutti evocata.
Il Censis (Centro studi investimenti sociali: è un istituto di ricerca socioeconomica fondato nel 1964) ha diffuso a inizio luglio la classifica degli Atenei italiani (l’articolo completo sulla ricerca del Censis è stato pubblicato il 4 luglio https://160caratteri.wordpress.com/2018/07/04/classifica-censis-giurisprudenza-sede-ad-alessandria-sfiora-la-vetta-mentre-luniversita-del-piemonte-orientale-e-dodicesima-su-diciotto/). L’Università del Piemonte Orientale si colloca al dodicesimo posto (come lo scorso anno) su diciotto nella classifica degli atenei di medie dimensioni (da 10.000 a 20.000 iscritti) con il punteggio di 81,2. Siena che è al primo posto con 99 punti e Napoli Orientale all’ultimo con 70,8 punti. Se l’Upo è lontano alla vetta della classifica generale, va molto meglio per il corso di laurea magistrale a ciclo unico del Digspes (Dipartimento di giurisprudenza, scienze politiche, economiche e sociali: è diretto da Salvatore Rizzello e la sede è ad Alessandria in via Cavour 84). Giurisprudenza è al quarto posto con 90 punti, distaccata solo di 0,50 dal secondo posto che vede a pari merito Modena – Reggio Emilia e Foggia, mentre in vetta c’è Trento con 98 (lo scorso il corso di laurea alessandrino era 11°). Il corso di medicina e chirurgia è al sesto posto della classifica specifica con 90,5 punti, mentre al primo c’è Pavia con 106,5 punti. Farmacia è al 22° posto con 78,5 punti (in testa c’è Padova con 105,5).
Le classifiche del Censis sono diventate un appuntamento annuale a supporto dell’orientamento di migliaia di studenti pronti a intraprendere la carriera universitaria. Complessivamente sono 63 classifiche che possono aiutare i giovani e le famiglie a individuare con consapevolezza il percorso di formazione migliore per intraprendere la carriera universitaria (sul sito www.censis.it si trova la classifica dettagliata).
I risultati del Digspes sono il frutto “del lavoro di squadra di docenti e personale tecnico amministrativo, svolto in modo attento, sistematico e coerente” puntualizza Rizzello. Dal 2010, con la riforma Gelmini sono scomparse le Facoltà e nati i Dipartimenti. Ad Alessandria, a Palazzo Borsalino dove ha sede il Digspes, la interdisciplinarietà è stata l’arma vincente. “Non c’è più nessuna scienza che può prescindere da un’altra, nemmeno il diritto” rileva Roberto Mazzola, presidente del corso di laurea magistrale di giurisprudenza. La qualità della ricerca e della didattica, il grado di internazionalizzazione, il rapporto con il territorio (non sono Alessandria, ma anche Asti dove ha sede il corso di laurea triennale in servizi sociali e dove le amministrazioni pubbliche e la locale Fondazione bancaria stanno investendo) trovano progressive declinazioni che fanno crescere e consolidare i corsi di laurea. Oltre a Giurisprudenza, gli altri corsi sono Scienze politiche, economiche, sociali e dell’amministrazione; Servizio sociale; Economia aziendale; Lettere; Economia, management e istituzioni; Società e sviluppo locale; Economia e politiche pubbliche, ambiente e cultura (alcuni sono corsi sdoppiati dalle sedi di Vercelli e Novara).
Non mancano poi i corsi ‘di alta formazione’ (Legislazione alimentare; Addetti import-export; Organizzazione, gestione e selezione delle risorse umane), la scuola di formazione forense ‘Giorgio Ambrosoli’ (aderiscono tutti gli ordini forensi piemontesi, tranne Torino e Cuneo, ma la scuola di Torino manderà alcuni studenti ad Alessandria proprio alla luce della qualità della didattica), i Master (Sviluppo locale; Economia, Innovazione, Comunicazione e Accoglienza per l’impresa turistica), la Cattedra Alessandro Galante Garrone e il Digspes è anche sede del dottorato di ricerca in Autonomie locali, servizi pubblici e diritti di cittadinanza.
Il quadro, sintetico, delle attività che fanno capo a Palazzo Borsalino dovrebbe fare capire quanto sia urgente dare risposte alle carenze purtroppo storiche delle sedi alessandrine dell’Università del Piemonte Orientale: difficoltà tecniche e organizzative, spazi e servizi per studenti. Saranno sufficienti i primi ventidue posti letto ricavati all’interno del collegio Santa Chiara grazie all’intesa fra Upo, Diocesi e Fondazione Cra? La risposta è negativa se si pensa a quanti possono essere gli studenti, i docenti e i visiting professor che arrivano ad Alessandria al Digspes e al Disit (Dipartimento di scienze e innovazione tecnologica). Se i flussi in uscita verso l’estero sono giudicati “buoni”, quelli in entrata vanno potenziati. Ma senza una ricettività adeguata non sarà possibile (e le svolte a tempi brevi non si vedono ancora). Così come non si andrà avanti se gesti semplici come quelli di sgomberare del tutto dei locali non sono tempestivi come le dichiarazioni politiche. Tutti contenti perché la Borsalino verrà definitivamente assegnata all’imprenditore italo-svizzero Philippe Camperio. Però la comunità alessandrina lo sarebbe anche se la sala campioni fosse finalmente svuotata per consentire di svolgere i lavori per realizzare le nuove aule per la didattica e la ‘magna’ dotata anche di impianti multimediali.
Ricordiamo che risale all’agosto del 2015 l’approvazione della convenzione fra Comune di Alessandria e Università del Piemonte Orientale per la concessione di spazi per la realizzazione di nuove aule universitarie e con la società ‘Borsalino Giuseppe e Fratello Spa’ per la concessione di spazi e la gestione del nuovo ‘Museo del Cappello Borsalino’, al piano terreno di Palazzo Borsalino. Le convenzioni sono state perfezionate nel gennaio del 2016 con con atto notarile per quella con l’Università del Piemonte Orientale e il 21 aprile 2016 con la società Haeres Equita di Philippe Camperio, che nel frattempo aveva ottenuto l’affitto del ramo di azienda della Borsalino. Quest’ultima è alla svolta definitiva. Il museo, come il paradiso, può ancora attendere…