All’ombra dei cipressi di Tortona… una imbarazzante noncuranza

Spettabile redazione,

 

 

il Cipresso è un albero che non manca dove vi sia un cimitero. Caratteristico di alcuni paesaggi italiani, è associato all’ambiente cimiteriale per la sua simbologia che ha origine nel mito: il giovane Ciparisso, amato da Apollo, si affezionò a un cervo ma, durante una battuta di caccia, lo colpì per sbaglio, uccidendolo. La sofferenza del giovane fu tale da chiedere agli dèi di restare in lutto per sempre: fu così trasformato in un albero, il Cipresso. Per volontà di Apollo, esso fu da allora considerato l’albero del conforto ai defunti. Ne fa menzione anche Ovidio nelle Metamorfosi (Libro X, vv. 106-142). Passeggiando lungo l’Allée Royale della reggia di Versailles, si incontra una statua emozionante di Anselme Flamen che immortala il giovane e l’animale. La simbologia del Cipresso guarda anche alla vita per la sua chioma allungata verso l’alto che ricorda la forma di una fiamma. Catullo (Poesie, LXIV) testimonia che esso fosse anche un dono augurale da consegnare come regalo di nozze. La letteratura è colma di riferimenti ai Cipressi: da Foscolo che li usa per aprire il suo capolavoro “Dei Sepolcri”, a Pascoli che li vede come nido della sua fanciullezza in “Il cuore del Cipresso”, a Carducci che in “Davanti a San Guido” presenta i cipressi “alti e schietti”, il contrario di ciò che sono quelli del cimitero di Tortona.

Guardandoli, si apre una piaga nel cuore, per me ancora più profonda perché stanno dietro casa mia e li vedo quotidianamente chiedendomi dove stia la sensibilità ambientale (non si pretende quella letteraria!) dell’Amministrazione Comunale. In data 10.07.17, quindi un anno fa, segnalai le criticità dell’area verde retrostante il cimitero, tra cui le condizioni di parecchi Cipressi lungo il muro esterno. Chiesi anche un’eventuale intitolazione dell’area, dato che non si capisce bene che cosa sia, in quanto priva di cartelli che ne identifichino la destinazione. Nonostante sia area di sgambamento per animali, serve da parcheggio, da pista di motocross e mountain bike, da spazio per attività fisica e gioco della palla, da festa di Ferragosto; coloro che se la godono meno sono proprio i cani perché l’erba è quasi sempre troppo alta.

Il Dirigente del Settore Ambiente Francesco Gilardone mi rispose: «l’area è in buone condizioni di manutenzione ed idonea alla frequentazione (peraltro normalmente modesta) di persone. gli interventi vengono effettuati secondo necessità e priorità assegnata. alleghiamo immagini la situazione climatica nel periodo in corso è caratterizzata da fenomeni ventosi. pertanto i rami maggiormente fragili e di modesta dimensione possono scaccarsi dagli alberi una generale rivistazione delle alberature dell’area potrà essere programmata, previa verifica e parere agronomico, nelle prossime stagioni autunnale ed invernale. relativamente alla intitolazione dell’area inoltro segnalazione al servizio demografia/toponomastica (resp: dott. alfredo fracchia) reputo il provvedimento senz’altro utile»

Le immagini inviatemi dal Dirigente erano relative ad alberi in buono stato, che indubbiamente c’erano e ci sono, ma quei Cipressi sono ancora lì a implorare un intervento. E’ chiaro che l’alberatura deve essere programmata nelle stagioni autunnale e invernale perché quello è il periodo giusto (non a caso scrissi a Luglio) quindi ho seguito l’evolversi della segnalazione ma, trascorso un anno, la situazione è imbarazzante. Il «parere agronomico» ha confermato le «buone condizioni di manutenzione»?

Dai Cipressi retrostanti il cimitero, dopo qualche settimana, posi l’attenzione su quelli antistanti, in Piazza San Pio V, e il 03.08.17 li segnalai ma non ebbi risposta, né ci fu alcun intervento. Il quadro era ed è desolante.

Le persone defunte non votano ma chi fa loro visita sì.

I cani che frequentano l’area verde, nei pochi periodi in cui il taglio dell’erba lo permetta, non votano ma chi li accompagna sì.

All’ombra dei cipressi e dentro l’urne, stavolta quelle elettorali, ricordiamoci dei politici che trascurano preziosi esseri viventi indispensabili alla vita.

Cordiali saluti.

Paola Re – Tortona