I due li conosco da quel bel dì. Federico Rimonti, il più minuto della coppia, addirittura dalla mia preistoria di musicista quando per tutti, colleghi e amici, era Federico il Banotto. La cosa buffa è che qualcuno lo chiama ancora così nonostante abbia oltrepassato pure lui la sessantina. Era, ed è ancora, un eccellente chitarrista che militò in vari gruppi negli anni ’60 e ’70.
L’altro si chiama Claudio Accatino. Insieme hanno fondato nel 1982 il Live Music Studio, uno studio di registrazione all’avanguardia che, dopo cinque anni di gavetta con i jingles, si avviò a specializzarsi nella musica dance di classe. Una vera e grande eccellenza alessandrina e, come spesso capita per le nostre autentiche eccellenze, conosciuta e apprezzatissima molto più fuori che “dentro” le mura.
La svolta arrivò appunto nel 1987 con un disco dance, Up and Down, prodotto da Claudio Cecchetto, orecchiabile e ballatissimo brano che divenne sigla della trasmissione DeeJay Television. Quindi una canzone dal titolo Energy per l’allora reginetta delle discoteche Tracy Spencer, che fu presentata al Sandra e Raimondo Show. Ancora un pezzo per il Festivalbar del 1988, Money Money Money, cantata da Michéle, valletta di Corrado alla trasmissione La Corrida nonché stratosferica gnocca passata troppo presto nel dimenticatoio. Altra canzone, Chica Cubana, per Tatjana Simic. nota attrice cantante nord-europea e star di Playboy per evidenti doti non proprio canore.
Arrivano gli anni Novanta e l’attività del Live Music Studio si apre anche al mercato orientale per tutta una serie di artiste giapponesi che colà sono veri e propri idoli dei teenager. Alla studio, ubicato in via Righi a pochi passi dal fiume Tanaro, si quadruplica l’attività e ci transito persino io come paroliere, al secolo scrittore in vacanza dalla narrativa e prestato al servizio dei tortuosi contenuti della dance. Collaboro a pezzoni dal titolo Dark of Night (giusto per non smentirmi), Hi Energy, Try, Baby Come Back To Me, Baby Doll, I Need Your Love, All the Day, Chiller Shock, Push Me Boom Boom, Touch Me, Booby e Across the Night. Per chi vuol sentirli, smanettando in rete si trovano con una certa facilità.
Claudio e Federico in quel periodo diventano una fucina di pezzi su mercati come Giappone, Taiwan e Filippine, dove il consumo musicale è dieci volte il nostro. Le loro canzoni da allora a oggi diventano le hit per nomi che laggiù sono dei veri e propri fenomeni sociali: Namie Amuro, Max, Asuka Hinoi, Girl Next Door, Ayumi Hamasaki, Nanase Aikawa, l’idolo taiwanese Ruby Lin e la girl band beniamine delle Filippine Sex Bomb Girls.
Basta impostare una ricerca su Google per comprendere la portata dei fenomeni.
Nel 1994, come molte altre attività alessandrine, il Live Music Studio viene rovinosamente coinvolto nell’alluvione che devasta la città domenica 6 novembre. La sede si trova nello scantinato che fu dimora di Radio Alessandria International e la furia dell’acqua non risparmia nulla. Ma Claudio e Federico, solidi e concreti figli di terra mandrogna, si rimboccano le maniche e in poco tempo tutto ritorna a funzionare.
Tre anni dopo, nel ’97, nel regno del Sol Levante debutta la band Da Pump Boy, ben presto famosa per le doti canore e danzerecce, che prosegue l’attività sino al 2014 con con una produzione di circa un album all’anno più relativi singoli. Dopo uno stop di circa 3 anni i Da Pump Boy decidono di ritornare sulla scena e per farlo scelgono di fare la cover di un brano di italo dance del 1992, intitolato U.S.A. allora interpretato da Joe Jellow, idolo paneuropeo della dance made in Italy anni Ottanta. Da dove viene questo brano? Da Alessandria: si tratta di una composizione realizzata nel 1992 da Accatino e Rimonti al Live Music Studio per la allora casa discografica Disco Magic del re della italo dance Severo Lombardoni. L’arrangiamento di allora, concepito dai nostri, era talmente all’avanguardia che tale è rimasto nella nuova versione giapponese, inclusa la scelta dei suoni dell’epoca lasciati invariati, con la sola aggiunta di inserti da parte dei dee-jay locali per fornire un taglio più attuale, conservandone però lo stile vintage come scelta di progetto. Come recita Billboard, nota rivista statunitense dedicata alla musica: Da Pump’s comeback single U.S.A. has gone viral thanks to its “so tacky it’s cool” combination of quirky Japanese and English lyrics with a vintage Eurobeat track — it’s a cover of Joe Yellow’s song from 1992. In una settimana dalla pubblicazione del 6 giugno 2018, U.S.A. ha raggiunto i 6 milioni di visualizzazioni youtube, il che significa 13 milioni per un mese circa. Questo per quanto riguarda il video ufficiale. Se si sommano i vari video che si sono via via accodati, siamo oggi a circa 20 milioni.
Nella foto: meeting a Milano del 30 maggio 2018 tra la casa discografica giapponese AVEX e Accatino e Rimonti per illustrare l’operazione imminente (l’uscita del 6 giugno, ma già si avevano dei dati di preview-marketing che candidavano il disco al successo) che fa parte di un più ampio quadro per i trenta anni della Avex, la più grande casa discografica giapponese, partita dal retrobottega di un negozio di elettrodomestici e diventata un impero economico grazie alla musica eurobeat, genere a se stante che non ha paragoni nel mondo, inventata e mantenuta negli anni da pochi team italiani che vi hanno creduto, tra cui i nostri Accatino e Rimonti.
Da sinistra: Tadanae Fujima Avex Label Manager, Claudio Accatino, Toshiro Iakano Avex A&R International e Federico Rimonti. I capelli dei “banotti” sono ovviamente sbiancati (e accorciati notevolmente quelli di Claudio), ma il tiro musicale continua a essere sempre lo stesso dal 1982. Travolgente e alessandrino.