Siamo appena entrati nel mese di luglio ed è già emergenza zanzare. E’ la prevedibile conseguenza al blocco del progetto di lotta integrata alla zanzara che nel 2018 non ha visto la luce. Né l’intervento in risaia, né quello che solitamente veniva effettuato ad inizio stagione. Un provvedimento che, di fatto, ha annullato gli sforzi fatti nelle passate stagioni e che ha causato una preoccupante recrudescenza di Ochlerotatus caspius, una zanzara in grado di percorrere 40-50 chilometri e infestare aree territoriali vaste e a grandi distanze.
La forte presenza di questo fastidioso insetto inficia anche gli sforzi economici di promozione turistica delle colline del Monferrato Casalese e richiede ingenti sforzi per intervenire con disinfestazioni massicce sugli esemplari adulti.
Il progetto di contrasto alle zanzare che vede capofila il Comune di Casale è da sempre il più importante della Regione Piemonte, per longevità (dal 1997) e per estensione, con 41 Enti aderenti al progetto. «L’adesione dei Comuni al progetto di lotta alle zanzare è stata, nonostante i tagli economici sui trattamenti in risaia, forte e coesa da parte del territorio – commenta Federico Riboldi, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale – Lo sviluppo di zanzare dalle aree risicole è però un problema su vasta scala e pertanto deve essere trattato come problema complesso dagli Enti sovraordinati e non scaricato sulle singole piccole Amministrazioni locali. E’ necessario attuare il prima possibile l’attività di aggiornamento del censimento delle aziende agricole risicole. Contestualmente sarà fondamentale confrontarsi con le realtà associazionistiche agricole oltre che con gli attori di settore, al fine di condividere strategie e iniziative. L’impegno della Regione Piemonte dovrà garantire l’organizzazione di base della struttura in modo da assicurare l’attuazione delle iniziative proposte in base ai test e alle prove. Di anno in anno verranno quindi definite e affinate le attività in base ai lavori di ricerca e di prova condotte la stagione precedente. La struttura di studio e ricerca potrà fare capo al Comune di Casale e Ipla, da sempre coesi nell’attuazione dei progetti pregressi».