Non abbiamo il numero delle donne e degli uomini che hanno partecipato ai laboratori, alle assemblee e agli eventi pubblici. Non abbiamo contato le persone che si sono affacciate all’ingresso, che hanno preso un volantino o che hanno fatto una passeggiata in cortile, né quelle che hanno contribuito alla realizzazione delle iniziative con tempo e risorse. Non sappiamo nemmeno quante ore le donne di Non Una di Meno abbiano messo a disposizione di questo nuovo spazio.
Questo bilancio non è fatto di numeri, ma di volti, di proposte, di discussioni e percorsi che iniziano con la consapevolezza di aver preso la scelta più giusta, non tanto per noi quanto per la città.
“C’era davvero bisogno di uno spazio come questo ad Alessandria”. E’ la frase che abbiamo sentito più spesso ripetere da chi è venuto alla Casa delle Donne e crediamo che parli di quel bisogno, a volte solo sopito altre non ancora espresso, che tutte noi abbiamo avvertito distintamente quando abbiamo deciso di chiedere al Comune di concedere l’uso di uno spazio pubblico in cui iniziare a costruire alternative al pensiero dominante, in cui sperimentare forme di contrasto alla violenza di genere e di decostruzione delle relazioni di forza che regolano le nostre vite, in quanto donne, e quelle di tutti i soggetti che la società considera “deboli”.
Mentre l’amministrazione continua a fingere di non vedere la magia che sta prendendo forma, dentro e fuori la Casa delle Donne, centinaia di persone in città stanno dimostrando di comprendere a pieno il significato di questo progetto, sostenendolo nelle forme più diverse: chi portando cibo, chi coprendo un turno di apertura, chi con un regalo…
Non ci siamo fermate di fronte ai “no” dell’amministrazione né di fronte alle difficoltà. La nostra scelta è stata accolta con un entusiasmo e un’ approvazione che neanche noi avremmo immaginato.
Per questo, vogliamo restituire i tanti “grazie” ricevuti esprimendo la nostra più profonda gratitudine a tutte le donne e gli uomini che stanno dimostrando di voler sovvertire l’ordine delle cose per ristabilirne uno nuovo, in grado di liberarci dalle disuguaglianze e dalle ingiustizie.
Grazie alle artiste e agli artisti che hanno partecipato a “MIA – Un altro genere di arte”, alle donne e agli uomini che hanno collaborato all’organizzazione del festival e alla riuscita di ogni singola iniziativa.
La due giorni appena conclusa è stata una delle ultime iniziative in programma per l’estate. Grazie alla solidarietà di tutte e tutti coloro che in queste settimane hanno donato denaro alla Casa delle Donne, abbiamo la possibilità di dare inizio ai lavori di ristrutturazione.
Tutte e tutti coloro che hanno partecipato al percorso che Non Una di Meno ha iniziato quattro mesi fa hanno contribuito a posare un mattone della Casa delle Donne che ora vive. I lavori, però, sono ancora in corso e abbiamo ancora bisogno delle tante braccia che ci hanno fin qui sostenuto.
E’ possibile contribuire ai lavori con materiali (pennelli, vernici, stucco, attrezzi,…) o mettendo a disposizione qualche ora del proprio tempo!
Non Una Di Meno Alessandria