Alla fine di gennaio del 2017, circa un anno e mezzo fa, avevamo celebrato l’accordo che metteva fine ad una fortissima mobilitazione dei lavoratori della Cementir di Arquata, uno sciopero e un presidio durato molti giorni e molte notti, organizzato per contestare i 23 licenziamenti annunciati dall’azienda.
L’intesa prevedeva che dieci dei 23 dipendenti fossero assunti dalla società Betonir, controllata Cementir, negli impianti di Castagnole e Moriassi; 5 assunti dal Cociv; dei restanti 8 vi era l’impegno del Cociv per l’assunzione sempre a tempo indeterminato, anche tramite assunzioni presso subappaltatori e o subaffidatari del Consorzio all’interno dei lavori del Terzo valico. Tutti a parità di condizioni economiche e normative rispetto a prima.
Oggi – afferma il consigliere regionale Walter Ottria, Liberi e Uguali – la ItalCementi, ha inviato 50 procedure di mobilità in tutta Italia, di cui 4 riguardano proprio lo stabilimento di Arquata Scrivia. Si tratta con evidenza di una mancanza di rispetto verso gli accordi sottoscritti. Per questo motivo, come già nel gennaio 2017, seguirò con attenzione la vicenda, portando la questione all’attenzione dell’assessore regionale competente.
Walter Ottria
Consigliere regionale di Liberi e Uguali