“I posti per la serata di venerdì sono esauriti, restano una trentina di posti per giovedì: se poi qualcuno si presentasse senza prenotazione, vedremo: certamente il rischio è di non potere entrare. Tanto entusiasmo da parte degli alessandrini certamente ci fa piacere”.
Scatola Sonora è ormai, per il Conservatorio Vivaldi di Alessandria, una straordinaria certezza, e questa XXI edizione del Festival Internazionale di Opera e Teatro Musicale di piccole dimensioni non poteva concludersi in modo migliore. L’ideatore e direttore dell’iniziativa, professor Luca Valentino, non nasconde la soddisfazione: “I due timidi, opera di Nino Rota su libretto di Suso Cecchi D’Amico, è uno spettacolo ambientato davvero in un cortile, negli anni Cinquanta. La location scelta dunque, il cortile del nostro Conservatorio, con le sue diverse entrate e uscite, da porta e da finestra, su diverse vie, rappresenta un set naturale meravigliosamente adatto. Questa commedia lirica in un atto è perfetta per noi, e consente di fondere in maniera armonica la professionalità di un centinaio di persone: non solo cantanti e musicisti, ma truccatori, tecnici, maestri sostituti, che sono quelle figure che ‘danno i tempi’ di entrata e uscita a chi sta in scena”.
Un vero lavoro di squadra, che vedrà protagonisti, giovedì sera e venerdì sera, i ragazzi del secondo anno del biennio del Conservatorio (“accanto al lato artistico Scatola Sonora conserva naturalmente un forte valore didattico”, precisa Valentino), ma anche il prezioso contributo, sul fronte costumi e trucchi, degli studenti dell’Accademia di Torino: “Con loro esiste una fortissima collaborazione, e sintonia. Sono bravissimi, e lo spettacolo che sta per andare in scena non è solo da ascoltare, ma da godere con gli occhi: la ricostruzione degli ambienti e dell’atmosfera dei nostri anni Cinquanta è semplicemente perfetta, sia per i costumi che per il trucco, grazie anche all’apporto delle docenti Giovanna Fiorentini e Arminda Falcione. Un’atmosfera fra il neorealismo e Fellini, all’interno della quale si dipana una trama fresca, divertente, con una serie di personaggi molto ben caratterizzati”.
E’ stato facile ‘provare’ una simile rappresentazione? “Facile certamente no – sorride il professor Valentino -, ma certamente divertente, oltre che impegnativo. Naturalmente le prove sono state fatte, per motivi tecnici, solo con pianoforte, e non con l’intera orchestra. Poi ci sono tutti gli aspetti legati ai microfoni, alle luci, ai monitor, e appunto alla messa in scena in costume. Un percorso impegnativo, che insegna certamente il valore del team, del lavoro di gruppo che valorizza gli sforzi dei singoli.
I due timidi è il sesto (e conclusivo) appuntamento di Scatola Sonora, edizione 2018:i 5 concerti precedenti, dal 5 maggio in poi, hanno avuto come ‘cornice’ il complesso della ex Chiesa di San Francesco, e hanno consentito una sperimentazione, musicale e culturale, che il pubblico ha dimostrato di apprezzare particolarmente: “La soddisfazione più grande – sottolinea Luca Valentino – la provi riscontrando, la sera dei concerti, l’entusiasmo e la meraviglia negli occhi del pubblico, sempre non solo molto numeroso, ma attentissimo alla qualità (musicale ma anche scenica) della rappresentazione. Tutte le serate di quest’anno sono state eccellenti, con un cenno particolare allo spettacolo Valzer a tempo di guerra, che ha colpito particolarmente molti studenti delle scuole superiori, e al concerto Verde Mongolia: una scoperta davvero notevole, per la ricchezza della proposta musicale, e la qualità dell’esecuzione”.
Appuntamento dunque (per tutti coloro che sono riusciti a prenotarsi) alla doppia serata finale di Scatola Sonora, giovedì e venerdì alle ore 21 (sabato in caso di maltempo in una delle serate precedenti) nel cortile del Conservatorio Vivaldi. “Poi naturalmente un po’ di vacanze – conclude Valentino -, ma stiamo già pensando a nuovi percorsi per il prossimo anno”.