“Sono stati anni (tre, ndr) molto impegnativi e intensi di attività che si concludono con una crescita di produzione, di servizi e di prestazioni di oltre dodici milioni euro, con investimenti importanti e un utile di bilancio per due anni consecutivi (2016 e 2017) che consentono all’azienda di fare un investimento particolarmente importante e strategico progettato in tutti questi anni: l’unificazione della terapia intensiva Neonatale al presidio Civile, la realizzazione di nuove sale parto in alcune sale operatorie ristrutturate e il trasferimento della Ostetricia in area vicina alle stesse”. Giovanna Baraldi, arrivata all’ultimo giorno del mandato di direttore generale dell’azienda ospedaliera ‘Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo’ di Alessandria ha voluto diffondere un comunicato in cui sintetizza il bilancio dell’attività. È stato l’ultimo atto, successivo a diversi altri momenti di sintesi che sono andati in scena fra aprile e maggio. In attesa di scoprire quale sarà l’approccio aziendale del nuovo direttore, il senese Giacomo Centini, classe 1981, già direttore amministrativo dell’azienda ospedaliera universitaria Senese e finora consulente strategico della McKinsey & co, società internazionale di consulenza manageriale, e quale squadra metterà a punto (direttore sanitario e amministrativo), resta appunto il bilancio di Giovanna Baraldi.
Se è vero che fra i risultati positivi vanno considerate l’attivazione delle nuove sale operatorie e della Gammacamera, la nuova terapia intensiva polivalente, la riorganizzazione degli spazi che hanno permesso di inaugurare e mettere in attività nuove piattaforme ambulatoriali e diurne, tra cui il Santa Caterina, il Ghilini, il Day Hospital internistico centralizzato e la nuova area di Oculistica, è anche vero che la politica di gestione del personale ha fatto i conti con profonde criticità legate a straordinari e ferie non smaltite, un ricorso massiccio a personale di Amos (Azienda multiservizi sanitari e ospedalieri con sede a Cuneo; i soci sono l’azienda ospedaliera di Cuneo, l’Asl Cn1, l’Asl Cn2, l’Asl di Asti, l’azienda ospedaliera di Alessandria; i dipendenti costano meno perché non viene pagata l’Iva), divergenze di visione evidenti con alcuni direttori di reparti, pensionamenti e sostituzioni che hanno sollevato malessere fra diversi medici (ultimo in ordine di tempo il ricorso di Davide Dealberti rispetto al processo motivazionale sfociato nella delibera di assegnazione del posto di direzione del reparto di Ostetricia e Ginecologia). Alle questioni prettamente interne, l’ultimo parte del mandato di Giovanna Baraldi ha fatto i conti anche con altre inversioni di rotta.
Un caso è poi quello del processo per il riconoscimento di Irccs (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico). Partito con decisione e con il coinvolgimento delle amministrazioni locali e una positiva apertura della Regione Piemonte, poi è stato progressivamente avvolto dalle nebbie. Vi sarebbe stata una strana modifica in corso d’opera e il progetto di Irccs avrebbe virato verso ematologia (campo dove in Piemonte peraltro opera da anni in modo egregio l’istituto di Candiolo), mentre l’ipotesi di base, che sarebbe stata condivisa anche a livello regionale, puntava sul potenziamento della ricerca sui mesoteliomi e su un centro studi collegato alle patologie ambientali che potrebbe rappresentare, questo sì, una realtà unica non solo in Piemonte.
Dal ricorso per Ostetricia e Ginecologia all’Irccs, dalla fuga di primari (voci interne darebbero almeno quattro professionisti sul piede di partenza) alla gestione del personale e fino all’avvio della nuova terapia intensiva e al completamento di parte della riorganizzazione avviata da Baraldi (laurea in medicina all’università di Bologna): sono solo alcuni dei problemi che Giacomo Centini (studi in Bocconi e master alla Harvard Business School) si troverà sul tavolo appena insediato alla guida dell’azienda ospedaliera di rilevanza nazionale di Alessandria.