di Jimmy Barco
www.lacantera.club
Di Masi ha parlato. E ha detto cose interessanti sul campionato appena concluso e su quello a venire. Partiamo da quello che è appena finito.
Il Presidente ritiene che questa stagione, per i Grigi terminata la settimana scorsa, è cominciata in modo preoccupante poi, con l’avvento del duo Cerri e Marcolini, è decollata in campionato ed è stata trionfale per quel che riguarda la Coppa Italia di Serie C. Purtroppo è stato frettoloso l’epilogo ai play off, dove siamo usciti non appena siamo stati chiamati in causa. Delusione finale dunque ma un’annata da non buttare via.
Adesso vengo a quelle che saranno le coordinate sulle quali il numero 1 della Società intende marciare.
Luca Di Masi è stato chiaro: è finito il tempo dove, in ogni ruolo, si andava alla ricerca del giocatore top. Per la futura campagna acquisti un occhio particolare invece sarà riservato ai giovani delle Primavere più accreditate e un ricorso importante ai giovani che giocano nella cantera mandrogna.
Quindi il giocatore prestigioso, magari dotato di curriculum a prova di bomba, quello, per intenderci, che fa sognare le folle stavolta non sarà un obiettivo di mercato.
Il profilo della squadra quindi sarà meno coinvolgente rispetto alle ultime stagioni e si cercherà di fare di necessità virtù. A questo punto “tutti gli uomini del Presidente”, per quel che riguarda il settore tecnico, sono …. uno: Cerri, riconfermato DS. Marcolini invece se ne va e, per quel che riguarda il nuovo mister, ho sentito tanti “non solo ma anche”, situazione del tutto comprensibile perché “l’allenatore rosso” e la Società Grigia si sono congedati solo da qualche ora.
Le mie impressioni a caldo, del tutto personali e, già lo so, condivisibili da ben pochi in questa plaga, rispetto a questa dichiarazione d’intenti del Presidente sono positive.
Ho detto e scritto in svariate occasioni che l’unica possibilità di tenere l’Alessandria Calcio lontana dalle turbolenze che in questi anni hanno portato questa società al fallimento, un percorso di rinascita umiliante fatto di campionati nelle serie inferiori, una miracolosa salvezza dove la politica è intervenuta una tantum e una liquidazione scongiurata proprio in extremis dall’arrivo di Di Masi è quella di pensare ad una gestione “sostenibile”. Una gestione insomma per la quale la proprietà non debba annualmente svenarsi, salvo ricominciare da zero l’anno dopo.
So anche che le difficoltà per mantenere questo tipo di percorso sono ben superiori rispetto a quando abbiamo visto gestire campagne di rafforzamento nelle quali i cordoni della borsa erano sempre allentati, i contratti rigorosamente pluriennali e l’età dei giocatori ingaggiati vicina alla soglia di un’onorata pensione.
E so pure che non basta che il Presidente dica “adesso largo ai giovani” per vedere zampettare al Mocca con la maglia grigia giovani virgulti che poi vedremo in serie A.
Per costruire qualcosa di importante, in questa fattispecie, ci vuole tempo, pazienza, competenza, collegamenti privilegiati con i grandi club e lungimiranza.
Per tutte queste ragioni ci vogliono gli uomini giusti al posto giusto e, al momento, non credo che la pianta organica societaria sia adeguatamente attrezzata alla bisogna. L’importante però è cominciare a pensare in un certo modo, seguendo una politica e un’etica sportiva diversa rispetto al passato. E se qualcuno pensava di vedere di qui a poco l’Alessandria in lotta per un posto al sole gli dico convintamente che non è certo sfidando gli avversari sul terreno delle spese fuori controllo e degli ingaggi fuori mercato che si arriva all’obiettivo … e se ci arrivi con queste modalità tornerai indietro ancora più in fretta di come ci sei arrivato.
Siamo all’inizio quindi di un nuovo modo, almeno per questa città, di gestire il calcio. Forse l’unico, se vogliamo che i nostri figli si emozionino con i Grigi così come è successo a noi. A buon intenditor..