“Il commercio tradizionale ad Alessandria sta cambiando pelle e fisionomia: è vero che ci sono chiusure, ma a queste corrispondono anche aperture e progetti importanti. Penso a Rovida Signorelli, all’ex cinema Moderno, a Ricci e a diversi altri. Certo, è un confronto ad armi impari: la grande distribuzione ormai ci assedia, e aspettiamo con trepidazione nuove aperture sia verso il ponte della Bormida che nei pressi del Tiziano. Come faremmo senza? E poi c’è l’on line…”. In poche frasi, Manuela Ulandi, presidente provinciale di Confesercenti, e tanti anni spesi ad analizzare e gestire le tematiche del commercio (anche come amministratore locale), sintetizza una situazione che è al contempo di grande criticità, ma anche di fermento. Nessuna rassegnazione insomma: “però la politica deve darsi una mossa: e non intendo ovviamente su scala locale, e neppure solo nazionale, ma di Unione Europea”.
Proviamo allora a ‘scattare’, con l’aiuto di Manuela Ulandi, una ‘fotografia’ del commercio alessandrino e non, e delle sue prospettive nel breve e medio termine.
Presidente Ulandi, per settembre è annunciata ad Alessandria l’apertura del nuovo polo di grande distribuzione in uscita verso Spinetta: favorevoli o contrari?
La nostra posizione su nuovi insediamenti di grande distribuzione è nota da sempre, e non cambia: penso anche ai lavori in corso dall’altra parte della città, verso il ponte Tiziano. Naturalmente non si tratta di demonizzare nessuno, ma di constatare che Alessandria è ormai più che assediata. Tanto che le voci su possibili ‘catene’ fino a pochi anni fa ritenute solidissime le ascoltiamo tutti da mesi: siamo al cannibalismo tra marchi della grande distribuzione, con una crescita poderosa delle vendite on line….
Il commercio tradizionale, in questo contesto, che può fare?
Si sta trasformando, con grande intelligenza e duttilità. Cambiano le esigenze dei consumatori, e la parte più dinamica dei commercianti cerca di intercettarle, e spesso ci riesce. Anche a casa nostra, ad Alessandria, ci sono diversi progetti appena partiti, o in via di realizzazione, che testimoniano questa volontà di guardare avanti, e ridisegnare l’offerta. In un contesto in cui la somministrazione e il lusso sembrano avere buoni spazi di crescita, così come la specializzazione. Soffre di più il classico negozio tradizionale, di fascia media. Ma c’è un però..
Dica…
Vogliamo far finta di non vedere che i grandi colossi della distribuzione on line hanno imposizioni fiscali risibili rispetto a chi lavora sul territorio, e rispetta le regole? Qui la politica c’entra, eccome: e non mi riferisco al potere di un sindaco, o di un assessore, e neppure soltanto al governo regionale o nazionale. O questa Unione Europea mostra di voler e potere tutelare i cittadini comuni, e tra loro anche i commercianti, oppure spiegateci a cosa serve…..
Quindi al prossimo Governo italiano cosa chiedete?
Intanto stiamo osservando quel che succede. Mai come in questo momento servirebbe all’Italia un Governo forte, capace e deciso, capace di farsi ascoltare in Europa, e di cambiare davvero, tornando a regole uguali per tutti. I commercianti questo chiedono: di essere messi in condizione di lavorare seriamente, senza penalizzazioni folli rispetto a grande distribuzione organizzata e vendita on line.
Torniamo al caso Alessandria: la giunta Cuttica è in sella da un anno. Cosa ha fatto per il commercio?
(riflette, ndr) Registriamo alcune iniziative interessanti, che ovviamente devono ora passare alla fase realizzativa. Mi riferisco prima di tutto agli incentivi indirizzati a nuove aperture e ampliamenti: da soli non bastano, ma sono un segnale. Poi c’è il progetto, enunciato dal sindaco, di valorizzazione di tutto il centro, a partire dal complesso della Chiesa di San Francesco. Progetto che ci vede assolutamente coinvolti e convinti, tanto che proprio lì, simbolicamente, Confesercenti organizzerà il 9 giugno un importante concerto, in collaborazione con Echos Festival e Alexala, con la regia del maestro Marchegiani. Sarà un’occasione importante per accendere i riflettori su uno spazio culturalmente importante, che deve essere per gli alessandrini motivo di orgoglio, e far scattare la ‘molla’ del riscatto.
Poi ci sono i prossimi puq, piani urbani di riqualificazione….
La Regione Piemonte dovrebbe pronunciarsi entro luglio, e speriamo che i progetti presentati dal comune di Alessandria, e da Confesercenti fortemente sostenuti, possano rientrare tra i progetti finanziati. Si tratta di un altro tassello importante di riqualificazione dell’esistente, anche se non si deve fare confusione. Non rientrano in questo ambito progetti più ambiziosi, e in qualche modo ‘rivoluzionari’, come la copertura di via San Lorenzo, da noi proposta negli anni scorsi, con la presentazione di un apposito studio di fattibilità.
Quindi, presidente Ulandi, per arrivare davvero a ‘ridisegnare’ e rilanciare il centro storico di Alessandria ci vuole altro, e di più?
Servono idee e progetti, che ci sono. Ma indubbiamente anche risorse non banali, che vanno individuate. Per essere concreti: da un lato vanno sfruttate tutte le opportunità legate ai bandi di finanziamento dell’Unione Europea (rispetto ai quali certamente fino ad ora Alessandria non ha brillato, ndr), dall’altro le banche del territorio e le istituzioni finanziarie devono fare la loro parte fino in fondo: la ripartenza vera di questa città e territorio circostante credo sia interesse di tutti.
Il ruolo di Palazzo Rosso quale deve essere, in questo contesto? Si parla ancora di town center management?
Distinguiamo: se per town center management si intende un tavolo permanente di soggetti che, a vario titolo, possono contribuire al rilancio e allo sviluppo del commercio, certo che lo strumento è attuale: dalla viabilità ai parcheggi (troppo pochi quelli gratuiti ad Alessandria, in zona centro), dagli eventi alle iniziative, dalle nuove autorizzazioni per aperture alle ristrutturazioni, è più che mai opportuno che un confronto costante esista, e che siano coinvolti di volta in volta anche ordini e professionisti che possono portare valore aggiunto. In questo ambito il comune di Alessandria, prima con l’assessore Molinari e ora con l’assessore Roggero, si sta ponendo come capofila, con un ruolo di coordinamento, e a noi va benissimo. Altro ovviamente sarebbe la scelta di un town center manager, ossia di un professionista esterno, selezionato in base a determinati criteri, a cui affidare tutta l’attività di progettazione, coordinamento e gestione delle attività legate al commercio. Di questo non sento più parlare da anni, e come Confesercenti non siamo pregiudizialmente contrari, ne favorevoli: dipende sempre da come si fanno le cose. L’importante però è che il comune svolga con determinazione il proprio ruolo, in stretta collaborazione con le associazioni e gli altri soggetti del comparto. Il commercio alessandrino è vitale e guarda al futuro: ma va sostenuto adeguatamente.