Martedì a Villa Guerci Gianluca D’Aquino presenta il romanzo “Traiano – il sogno immortale di Roma”

“Nel titolo, Traiano – il sogno immortale di Roma, è racchiusa l’essenza del romanzo, che ripercorre la vita e le imprese, politiche e militari, dell’imperatore che portò l’impero romano alla sua massima estensione, contribuendo alla rinascita economica, sociale e culturale dell’Urbe e delle province, tanto da fare di Traiano il princeps fra i più amati dal popolo e consentire alla sua immagine, a diciannove secoli dalla sua morte, di continuare a risplendere”.

Con queste parole, lo scrittore alessandrino Gianluca D’Aquino presenta il suo ultimo romanzo. “Roma è parte di me”, confessa l’autore, “rappresenta le mie origini e le sono legato da un profondo amore. Quando ho avuto l’occasione di scrivere un romanzo che avesse Roma e la sua storia come elemento centrale, non ho avuto dubbi. La scelta di Traiano è dovuta a una fascinazione inattesa, avuta per l’opera di studio condotta dal grande scultore Claudio Capotondi sulla Colonna Traiana e sui misteri circa la sua edificazione. Devo a Claudio la spinta a scrivere questo romanzo”.

Traiano ha tracciato una linea di confine fra due epoche, imponendosi come il primo fra i principi di Roma a realizzare qualcosa che fino a quel momento non si era ancora verificato; fu infatti il primo imperatore romano proveniente dalle province; il primo degli imperatori adottivi; il primo a spingere i confini di Roma là dove nessuno prima di lui era riuscito a portarli; e il precursore di quella che sarà definita età aurea, una delle epoche più splendenti per Roma e per l’impero.

“Traiano ebbe il pregio di farsi amare da tutti e a tutti i livelli”, continua l’autore, “era sua abitudine intrattenersi con i legionari, amava incontrare la gente del popolo e conversarci, e già i suoi contemporanei lo definirono Delizia delle genti. Traiano non volle essere considerato l’imperatore di Roma ma un imperatore al servizio di Roma. Più propriamente Principe di Roma: primus inter pares, primo da i pari. Anche per questo era apprezzato dal senato, che gli concesse il titolo di Optimus Princeps e, alla sua morte, lo deificò, decidendo di derogare alla legge secondo cui nessuno poteva essere tumulato all’interno del Pomerium, il limite sacro della città, e concedendo alle sue ceneri di essere deposte all’interno del basamento della Colonna Traiana, nel cuore di Roma”.

Pervaso dal desiderio di emulare Alessandro Magno, Marco Ulpio Traiano spinse le legioni di Roma fino alle terre più remote del medio e vicino oriente, sconfiggendo i temuti Parthi e annettendo all’impero la Mesopotamia, con la presa della mitica città di Babilonia, dove Alessandro esalò il suo ultimo respiro terreno, prima di consegnarsi all’eternità. A quel tempo, l’impero romano raggiunse la sua massima estensione territoriale.

“Traiano ha lasciato un patrimonio culturale e politico che ebbe un impatto reale nei confronti di chi gli sopravvisse e finanche delle generazioni a venire. Consegnò ad Adriano, suo successore, una Roma splendente ed economicamente in attivo. Un sogno meraviglioso sarebbe poterlo avere oggi alla guida della nostra Repubblica”.

Di questo e molto altro, Gianluca D’Aquino parlerà nel corso della presentazione di martedì 29 maggio, alle 18.30, nella meravigliosa cornice di Villa Guerci, ad Alessandria (in via Faà di Bruno n. 70), con la partecipazione di Silvia Vigliotti, sua compagna d’arte e di vita, e Francesca Orzalesi, organizzatrice dell’evento.