Il nostro vecchio ponte sul Tanaro, quello che collegava la città alla fortezza ed all’omonimo quartiere, era luogo di transito ogni giorno per migliaia di persone e luogo di passeggio domenicale per singoli e per famiglie.
Una sorta di “passeggiata fuori porta” domenicale, almeno nelle belle giornate primaverili e autunnali. L’estate per la troppa afa e l’inverno per la “giasa” e la “galaverna” sconsigliavano questa passeggiata, questa “vasca” oltre fiume, costringendo gli alessandrini a preferirvi altre mete.
Il vecchio ponte Cittadella, infaustamente depredatoci da qualche anno, aveva sostituito egregiamente e per oltre un secolo quello precedente demolito nel 1889. In questa bella cartolina del ponte, non banale come se ne trovano molte con lo stesso soggetto, si distinguono impeccabilmente in un solo colpo d’occhio – oltre ai soliti curiosi e sfaccendati vari – ben tre chiese alessandrine o meglio ancora, solo la parte “emergente” di esse. Il duomo, con la maestà del suo campanile di 106 metri (il secondo più alto d’Italia),la chiesa dei Santi Stefano e Martino e la chiesa di San Rocco.
Non volendo fare qui la storia delle strutture religiose della città “la piantuma lé” (ci fermiamo a questo punto) per dare luogo al consueto servizio giornalistico d’epoca.
La caduta nel Tanaro di una signora. – Certa Cappello Egidia, d’anni 52, ricca signora di Valenza, è caduta nel Tanaro presso il ponte Cittadella. Venne tratta in salvo dal cantoniere provinciale Pietro Morino e Amilcare Mazzocchi, prontamente accorsi con una barca. Trasportata all’ospedale, è ora completamente fuori pericolo. Sembra che non sia nella pienezza delle sue facoltà mentali, tanto che non seppe dire perchè si era recata sulla sponda del fiume e solo è eccessivamente preoccupata di una borsetta e di un lume che asseriva di avere avuto nelle mani quando è caduta.
LA LEGA LIBERALE – Giornale settimanale – Politico – Amministrativo – Letterario – Anno XXIII – Numero 46 – Alessandria, Sabato 31 ottobre 1908.