Che la storia del terzo valico ferroviario sia tormentata, lo dimostra il fatto che l’idea del collegamento fra Liguria e Piemonte sia contenuta in un progetto messo a punto all’inizio del Novecento del secolo scorso e che siano poi stati necessari decenni, nell’epoca più recente, per aprire i cantieri. Ma questo è uno dei momenti più emozionanti. Nella bozza del ‘Contratto di governo fra Lega Nord e Movimento 5 Stelle’ aggiornata alle 11 del giorno 17 maggio si legge che “con riferimento alla realizzazione del ‘terzo valico’ ci impegniamo al completamento dell’opera”.
Invece alle 16.35, sempre del 17 maggio, da Paolo Mighetti, consigliere regionale M5S Piemonte, e Fabrizio Gallo, consigliere comunale M5S di Novi Ligure, arriva una nota che recita così. “Bene che il Terzo Valico sia stato espunto (eliminato, ndr) dal Contratto di Governo. Ora è necessario rivedere l’opera nel suo complesso partendo da una seria analisi costi-benefici che sicuramente mostrerà tutti i limiti di questo progetto così come è stato imposto al nostro territorio. S’impone una valutazione su cosa sia necessario per dare al Porto di Genova un collegamento efficiente col corridoio Reno-Alpi. Sicuramente bisognerà rivalutare un percorso, quello verso Milano, ormai superato dopo l’apertura del nuovo tunnel del Gottardo e le opere necessarie alla linea storica che attraversa da nord a sud il Piemonte orientale. L’obiettivo primario sarà quello di ridare centralità al nostro territorio senza distruggerlo e sperperare denaro pubblico”.
Visto il gran numero di bozze, di revisioni e di limature che si rincorrono nella costante riscrittura del Contratto di governo, le certezze per questa grande opera sono ancora lontane. E quindi in questo momento il come “ridare centralità” al territorio alessandrino non è molto chiaro.