Divulgare e far conoscere l’importanza strategica degli accordi di filiera: soluzione concreta per rendere più competitiva l’agricoltura italiana.
Questa considerazione sarà il comune denominatore degli interventi che caratterizzeranno il convegno organizzato da Gruppi Coltivatori Sviluppo e inserito nella Misura del Psr della Regione Piemonte dedicata all’informazione dal titolo “Dal grano alle nocciole crescono i progetti di filiera”.
L’incontro si svolgerà nel Sala Multimediale, al 4° piano della Federazione alessandrina di Coldiretti giovedì 17 maggio a partire dalle 9.15: la tavola rotonda vedrà al centro dei lavori i progetti di filiera già in essere sul territorio provinciale, le loro potenzialità e individuare quali strategie mettere in atto per migliorare il reddito aziendale.
L’incontro si aprirà con un approfondimento su “Cerealicoltura: i punti chiave della filiera Harmony” a cura di Matteo Bosso e Paolo Rendina di Cadir Lab, per il Consorzio Nazionale produttori San Pastore il presidente Cristina Poggio e il direttore Luca Benicchi si occuperanno di “Panem Nostrum Everyday – la filiera corta del grano tenero San Pastore e del pane grosso di Tortona” , a seguire l’intervento di Alberto Pansecchi, responsabile corilicolo per Coldiretti Alessandria su “Nocciolo: dalla piccola azienda all’industria. La filiera come unica via percorribile” e del sindaco di Lu e docente universitario all’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Michele Filippo Fontefrancesco su “L’esempio virtuoso di un territorio convertito alla filiera del nocciolo”.
“Per comprendere appieno l’importanza degli accordi di filiera è necessario capire cosa ha portato Coldiretti, negli ultimi anni, ad elaborare modalità innovative di rappresentanza, percorrendo strategie di modernizzazione dentro un paradigma di “rigenerazione” dello specifico modo di essere dell’agricoltura italiana. Coldiretti “ci ha messo la faccia” per sostenere la qualità dei prodotti e la competitività dei territori e del made in Italy, contribuendo a rendere l’agricoltura protagonista di un modello di sviluppo basato sull’ innovazione e sul rapporto con il territorio”.
Sono queste le parole usate dal presidente provinciale Coldiretti Alessandria Mauro Bianco per presentare l’incontro del 17 maggio, testimonianza di come oggi Coldiretti rappresenti sempre più una forza economica e sociale moderna alleata nel Paese e nel territorio con gli attori dello sviluppo, a partire dai cittadini consumatori, per riconsegnare all’agricoltura il diritto/dovere di essere sistema di imprese tra le imprese.
“Si tratta di contratti di filiera – ha aggiunto il direttore della Coldiretti alessandrina Leandro Grazioli – che sanno traghettare i consolidati valori positivi degli agricoltori e dell’agricoltura fino al consumatore finale, rendendoli visibili e riconoscibili. In tale direzione è infatti sempre più forte l’attenzione strategica che Coldiretti sta dedicando alla qualità della propria organizzazione e dei processi dell’impresa agricola, attraverso la formazione continua e lo sviluppo di un raccordo forte con centri di competenza e di ricerca. L’obiettivo?
Mantenere e presidiare sempre il vantaggio competitivo del Made in Italy, puntando su produzioni d’alta gamma e prestigio che rappresentano una vera specializzazione del nostro Paese e dei nostri territori, a livello globale. E’ fondamentale continuare a credere nella ”persona”, portatrice di capacità e creatività, di apporti migliorativi e attuazioni originali”.
“Mettersi in filiera è l’unica strada possibile per garantire futuro alle aziende. – ha continuato il presidente Mauro Bianco – Con questo appuntamento vogliamo illustrare le potenzialità dei contratti già attuati e discutere quali potranno essere le strade da percorrere per vincere le nuove sfide imposte dal mercato, sia nazionale che internazionale”.
Grandi risultati, dunque, per la cerealicoltura e la corilicoltura alessandrina: in questo modo viene assicurata una maggiore attenzione e garanzia di stabilità da parte di tutti i componenti della filiera, collegata alla valorizzazione delle produzioni Made in Italy.
Progetti per il futuro? Ampliare la gamma dei settori interessati dai progetti di filiera, partendo magari dal settore vitivinicolo.