Solvay lascia Marghera (ma non del tutto), intanto a Spinetta scatta un’allerta [Centosessantacaratteri]

10 a Enrico Sozzetti, zero agli anonimi del web! [Le pagelle di GZL] CorriereAldi Enrico Sozzetti

 

Nessuna ricaduta negativa per lo stabilimento Solvay di Spinetta Marengo, dopo l’accordo preliminare per la cessione dell’impianto di acido fluoridrico di Porto Marghera (settanta dipendenti). La decisione della società belga di lasciare il polo produttivo veneziano è arrivata sulla base di un calcolo, tipico delle multinazionali: il rapporto fra i costi per sostenere la produzione diretta e quelli del semplice acquisto da un fornitore esterno. I secondi sono certamente più bassi, senza contare le possibili connessioni con il piano delle bonifiche per la riqualificazione del sito industriale di Porto Marghera che potrebbero determinare altri grattacapi alle aziende presenti sul sito.

Resta il fatto che Solvay Specialty Polymers, divisione italiana del gruppo chimico belga, ha siglato l’accordo preliminare per la cessione dell’impianto di acido fluoridrico ad Alkeemia, società del gruppo Fluorsid. Una volta completata la dismissione, prevista entro metà 2018 con il contratto finale e soddisfatte le condizioni di closing, Alkeemia subentrerà a Solvay Specialty Polymers, rilevando l’insieme di tutte le attività e le risorse. La multinazionale belga, che cede il diritto di uso degli impianti ad Alkeemia, resta proprietaria del terreno.

L’acido fluoridrico entra nella produzione di alcune specialità polimeriche di Solvay Specialty Polymers, il cui impianto leader è quello di Spinetta Marengo. “L’operazione – spiega il gruppo in una nota – è parte della strategia volta a concentrare le attività del gruppo nel settore delle specialità, dove tecnologia e innovazione fanno la differenza”. L’acido fluoridrico è utilizzato da Solvay come sostanza chimica di base per la produzione di polimeri speciali selezionati e “questo disinvestimento è in linea con la strategia di Solvay Specilaty Polymers di concentrarsi sui prodotti di specialità, per migliorare la sostenibilità dei processi produttivi”. Nell’accordo c’è anche un contratto di fornitura da Marghera verso Spinetta Marengo per diciotto anni. Il costo diretto di produzione era alto e per questo è stata decisa la cessione. Il gruppo Solvay continuerà a rifornirsi di acido fluoridrico da Porto Marghera perché è l’approvvigionamento più economico. L’alternativa sarebbe rivolgersi a produttori europei, ma con costi di trasporto elevatissimi.

Dal canto suo Lorenzo Di Donato, amministratore delegato di Alkeemia e FluorsidGroup, sottolinea che “l’acquisizione dell’impianto di Porto Marghera, tra i principali produttori di acido fluoridrico a livello europeo, garantirà al nostro gruppo importanti opportunità di crescita attraverso l’ingresso in nuovi mercati e la possibilità di ampliare la nostra gamma di fluoro derivati”. Mentre i vertici locali della Solvay assicurano rispetto al futuro: “La linea di fornitura di acido fluoridrico da Porto Marghera è la più conveniente rispetto alle produzioni di altri impianti europei, ben più distanti da Spinetta”.

Fluorsid Group è una società attiva a livello internazionale nell’estrazione, trasformazione e commercializzazione di derivati del fluoro e di altri minerali, metalli e prodotti chimici. Controlla Fluorsid Sps, produttore di fluoroderivati inorganici per l’industria dell’alluminio, British Fluorspar (estrazione di fluorite, barite e piombo), Mimeta (trading), Icib (acido fluoridrico e prodotti correlati) e Noralf (fluoruro di alluminio). Fluorsid Group, sede a Milano, è guidata da Tommaso Giulini (nel 2014 ha acquistato il Cagliari Calcio) e controlla la Fluorsid Spa che ha sede Cagliari, dove è stata costituita nel 1969 dal conte Carlo Enrico Giulini. A inizio gennaio il Ministero dell’Ambiente ha annunciato la decisione di procedere a riesaminare l’autorizzazione integrata ambientale per il sito della Fluorsid ad Assemini, vicino a Cagliari, dopo l’inchiesta aperta nel giugno 2017 dalla Procura di Cagliari con pesanti accuse di associazione a delinquere e disastro ambientale. Secondo la Procura sarebbero stati sversati in diversi siti dei rifiuti speciali tossici, compresa un’area vicina a una zona di protezione ambientale.

In casa Solvay, da circa un mese Augusto Didonfrancesco, presidente della global business unit Solvay Specialty Polymers, è entrato nel Comitato esecutivo della società. Un riconoscimento destinato a fare aumentare il peso specifico del polo chimico alessandrino all’interno del gruppo belga.

Intanto a Spinetta è scattata un’allerta nel reparto Tecnoflon per una fuoriuscita di sostanze sospette florurate tossiche. “Si è verificato un evento minore, durato una decina di minuti circa” dicono i vertici dello stabilimento parlando di una “anomalia operativa da poco”. Il sistema di monitoraggio all’interno di un impianto, in ambiente chiuso e senza personale, ha rilevato una dispersione che è stata gestita in pochissimo tempo.