1) Alla notizia che finalmente Giuseppe Monticone e altri potranno iniziare la pratica per potersi rilocalizzare dal “catino” in cui sono stati messi dopo la costruzione dell’argine a difesa della città di Alessandria, sempre che i preposti locali, dopo anni di inerzia, ci mettano un po’ di impegno. Il 27 febbraio dalla Regione Piemonte ci è giunto tramite il Consigliere regionale Valter Ottria un documento sull’avvio della procedura per l’attuazione delle misure di rilocalizzazione. Un documento inviato a dieci comuni fra cui Alessandria. Esponiamo i fatti. Dopo l’incontro in Regione del 6 novembre 2017 tra Monticone e il suo Comitato e il Vicepresidente Reschigna, seppi che i dirigenti regionali alla Difesa del Suolo stavano lavorando sulla questione Alessandria. Decisi allora di chiedere al consigliere regionale Valter Ottria di monitorare l’andamento di tale impegno perché non cadesse nel nulla. La Regione Piemonte con i solerti dirigenti, il Vicepresidente Reschigna e l’interessamento di Valter Ottria nel seguire passo a passo tale importante risultato, meritano un grazie perché il loro dovere verso Giuseppe Monticone e altri cittadini a rischio lo hanno fatto pienamente. Ora, dopo anni di inerzia, chissà se si impegneranno anche i nostri responsabili preposti. E’ una pagella e devo stringere, quindi desidero riportare solo dati perché si comprendano anni di via crucis per Giuseppe Monticone. Dalla Regione Piemonte dal 2009 al 2013 scambio di protocolli e comunicazioni fra Giuseppe Monticone e Comune di Alessandria di cui l’Oggetto “rilocalizzazione/Monticone”: data 17/12/2009 – Prot.93209/DB14.02 a firma Ing. Lorenzo Masoero e Ing. Miriam Chiara – (a questa lettera la risposta dal Comune di Alessandria – Prot. 1473/22-01-2010 a firma Arch. Pellizzone). Data 04/03/2011 – Prot.16802/DB 1402-DB1403 a firma Ing. Masoero, Ing. Ercole, Arch. Antonia Impedovo, Ing. Miriam Chiara, Ing, Roberto Fabrizio (anche a questa lettera la risposta dal Comune di Alessandria – Prot. 5636/15-04-2011 a firma Arch. Pellizzone). Terzo e ultimo sollecito da parte della Regione inviato a Comune di Alessandria/Consiglio Regionale-Difensore Civico-AIPO/AL: Data 22/10/2013 – Prot. 65040/DB 14.22 a firma Arch. Salvatore Femia, Ing. Roberto Fabrizio, Geol. Giorgio Gaido. In mio possesso un Verbale datato 28/03/2011, presenti il Sindaco Fabbio, l’arch. Pelizzone, la Dott.ssa Bocchio e Giuseppe Monticone. Alla fine del dibattito il Sindaco Fabbio avrebbe suggerito una DETERMINA per bypassare l’empasse creato dal P.G.R., risultato? “nisba”! Un verbale tutto da leggere. Questa serie di protocolli postati hanno lo scopo di dimostrare quanta poca volontà, forse in buona fede oppure no: ma non si può “martirizzare” così un cittadino. Auspico che la Regione questa volta metta la parola fine lei stessa, nel caso ad Alessandria venga ancora disatteso l’impegno.
Voto: 10
2) Al Sindaco di Alessandria Gianfranco Cuttica Di Revigliasco. Il Sindaco si è meritato un altro bel 10 per la scelta sul nome del futuro Presidente del Consorzio socio-assistenziale alessandrino CISSACA, una scelta che verte sulla regola dell’ “uomo giusto al posto giusto” . La notizia: “Il sindaco di Alessandria Cuttica: “Gianni Ivaldi è il nostro candidato ideale alla presidenza del Cissaca”. Ma chi rema contro?” Bella domanda. Chi rema contro lo si percepisce nell’articolo de La Stampa del 3 marzo, a firma Piero Bottino, titolo: “Chi guida il Consorzio Cissaca?”. I mugugni dei “rematori” di minoranza o maggioranza fanno comprendere che non hanno capito nulla sul ruolo nobile di fare politica amministrativa, che non si basa su ripicche, capricci per il potere o invidia. Gianni Ivaldi è un gran signore, onesto, ed è persona sensibile e adatta per tale ruolo, oltre avere esperienza politica. Nel 2012, appena avviata la triste amministrazione Rossa, Gianni Ivaldi nella veste di assessore con innumerevoli importanti deleghe, in uno dei suoi primi interventi volle conoscere il Comitato “Noi dell’Osterietta”. Attento, rispettoso e paziente nell’ascoltarci e seguirci, in seguito lo abbiamo perso perché “dimissionato”. ed è lì che ho capito l’ulteriore valore di politico di razza di Gianni Ivaldi, perché di pupazzi che dicono sempre sì o no al comando di qualcuno noi cittadini non ne abbiamo necessità. Riporto lo storico utile per ricordare: “Rita Rossa ritira le deleghe all’assessore Gianni Ivaldi”. Tornando alla presidenza Cissaca, sicuramente c’è una rosa di nomi eccellenti per quell’incarico, ma la scelta di Gianni Ivaldi, Sig. Sindaco Cuttica, la ritengo perfetta.
Voto: 10
3) Al 73,76% degli elettori italiani che domenica 4 marzo sfidando neve, ghiaccio, maltempo e code sono andati a votare. Il rischio di una eccessiva fuga dalle urne non si è concretizzato, perché gli italiani hanno voluto manifestare civilmente, col risultato del voto espresso, tutto il disgusto, la rabbia, l’impotenza cresciuta negli ultimi sei anni. Ai primi risultati c’è chi ha dichiarato che sono voti di protesta, voti populisti. Valutazione errata! Sono stati voti di disprezzo che hanno castigato quelle forze politiche che non rappresentano più nessuno, se non gli interessi della propria classe dirigente. Gli italiani stanchi, inascoltati, messi da parte da un ceto politico che li ha emarginati a figli illegittimi, un popolo in perenne attesa che si rianimasse un sistema politico asfittico per fare le grandi riforme, possibilmente realizzabili. Finalmente col voto gli italiani hanno tentato di estirpare, come lo si fa con l’erba gramigna, un periodo di cose malfatte, di decisioni non prese da governi, da partiti e politici lontani dai territori, quindi assenti nel risolvere i problemi concreti. Il voto ha premiato il Movimento Cinque Stelle e la Lega di Salvini. La difficoltà sarà ‘imbastire’ un Governo che possa dare ciò che si è perso in tutela e dignità per le famiglie, per i lavoratori, per la sicurezza, e tutto ciò per cui l’italiano viene spremuto fino all’osso. Serve un Governo che ritorni a trattare l’italiano come un figlio legittimo. In questo momento delicato e di speranza ci mette il becco la UE, a cui fa comodo un’Italia con la politica dalle ‘brache molli’, e teme un Governo con attributi d’acciaio nei suoi confronti. Titolo delle prime ore dopo il voto: “L’Ue si aggrappa a Mattarella: Fiducia nel presidente – Il motto di Bruxelles: Keep calm and carry on”.
Se tutto va come deve andare, cara UE, il Gentiloni te lo puoi scordare, come ti puoi scordare la “corte dei miracoli” con cui hai avuto a che fare fino ad oggi. La sconfitta del centro-sinistra nostrano segue il destino che si è già visto in Polonia, Austria, Francia, Spagna e Germania. Chi è stato sconfitto i segnali li ha avuti abbondantemente.
Voto: 8