Dispiace leggere queste affermazioni firmate da un ex dirigente del sistema sanitario pubblico.
Più che una critica alla proposta sembrerebbe un violento attacco al sottoscritto.
L’ex dirigente nell’attacco omette volutamente – o non conosce – troppi particolari. Prima di tutto questa è una proposta del Movimento 5 Stelle e di tutta la maggioranza, non è una proposta di Ravetti “che spero non abiti nella nostra provincia”.
Poi, mi fa particolare stupore che un ex dirigente non conosca, o non riporti, i dati della mobilità passiva, della produzione, del piano nazionale esiti, delle liste d’attesa e dei due bilanci. Basterebbe leggerli per capire che dobbiamo cambiare il sistema organizzativo esistente che è per natura concorrenziale e nei fatti poco funzionale. È così faticoso usare forme verbali come “cambiare” e “migliorare”?
E poi la chiosa sull’Irccs che non sarebbe possibile con una Azienda unica! E la riflessione sull’Azienda di rilevanza Nazionale! Ma per favore! Ma di esempi in Italia ne abbiamo molti, cito Reggio Emilia per facilitare la ricerca. E nell’epoca degli hub e degli spoke le “rilevanze nazionali” non hanno nemmeno più un registro con un significato!
Certo, qualche “poltrona” salterà, non c’è dubbio. Per esempio quella che è stata a disposizione per tanto tempo del protagonista del duro attacco. Infine, obiettivo dei dirigenti pubblici, pagati in molti casi molto di più dei politici, è proporre soluzioni: io dal testo del signor Forno non ne leggo nemmeno una, se non quella che prevede due Aziende, una che si occuperebbe di ospedali e una di territorio, un modello lombardo superato dalle intenzioni della stessa Regione, e comunque un unicum in Piemonte.
Io resto a disposizione con la stessa umiltà di sempre per un dibattito sul merito del problema. Ma la mia ossessione è salvare il sistema sanitario pubblico e se serve, per semplificare nell’epoca della semplificazione, io dico – meno poltrone, più medici e più infermieri-.
* Presidente commissione Sanità, Politiche Sociali e Politiche per gli anziani della Regione Piemonte