Buzzi lascia. Ad Alessandria hanno pesato i contrasti interni proprio quando l’aggregazione con Vercelli e Novara è in dirittura di arrivo [Centosessantacaratteri]

10 a Enrico Sozzetti, zero agli anonimi del web! [Le pagelle di GZL] CorriereAldi Enrico Sozzetti

 
L’annuncio è arrivato nella prima serata di lunedì. Ma che qualcosa non stesse andando per il verso giusto si era capito già venerdì mattina, al Teatro civico di Vercelli, al termine della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Università del Piemonte Orientale. Nel salutare alcuni docenti alessandrini, Luigi Buzzi, presidente di Confindustria Alessandria, si era presentato come ‘dimissionario’.

Qualcuno non ha dato molto peso alle parole anche perché Alessandria, Vercelli e Novara sono alle prese con la delicata fase preparatoria della aggregazione della nuova Confindustria del Piemonte Orientale. E invece le cose non andavano proprio bene. Al punto che l’ingegner Luigi Buzzi ha comunicato, lunedì pomeriggio, al Consiglio Direttivo le dimissioni dal ruolo di presidente di Confindustria Alessandria.
Queste le sue parole: “Constatato che all’interno del Consiglio Direttivo non si poteva più raggiungere una convergenza abbastanza ampia per completare il progetto di aggregazione con le Associazioni industriali di Vercelli e di Novara, ho preferito fare un passo indietro per evitare più gravi conseguenze per l’Associazione, con l’auspicio che questa scelta possa facilitare una ricomposizione di nuovi equilibri di consenso”.

Buzzi lascia. Ad Alessandria hanno pesato i contrasti interni proprio quando l’aggregazione con Vercelli e Novara è in dirittura di arrivo [Centosessantacaratteri] CorriereAl

Il Direttivo, riunito come previsto dallo Statuto, ha incaricato il vicepresidente, Maurizio Miglietta, di presiedere l’associazione fino alla prossima assemblea. “Insieme ai colleghi del Consiglio Direttivo e anche a nome di tutti gli imprenditori associati – ha detto Miglietta – ringrazio Luigi Buzzi per l’impegno profuso in questi anni sempre con grande serietà e assoluta correttezza”. Quindi ha ricordato il ruolo di Confindustria Alessandria, da oltre cento anni “al fianco delle imprese della provincia”, con riferimento in particolare a quello di “assistenza tecnica, rappresentanza e diffusione della cultura di impresa”. L’associazione di via Legnano, a questo punto, mantiene “nel contempo attenzione alle evoluzioni del sistema, prima di tutto a livello regionale”.

Le tensioni, in realtà, non sono mancate in questi mesi. Luigi Buzzi, imprenditore dal carattere pacato e riflessivo, ha cercato di mediare fra differenti linee di pensiero all’interno del Direttivo in relazione alla gestione di alcuni aspetti connessi al processo di aggregazione. In particolare sembra che uno dei nodi sia stato quello della modalità di rappresentanza territoriale da definire dal momento in cui le singole Confindustria spariranno. Certo è che a questo punto è Alessandria ad arrivare ‘zoppa’ al prossimo giro di boa, con una compattezza minata rispetto ai vercellesi e ai novaresi, mentre entra nel vivo il processo che va dal 2018 al 2020, coordinato da un Comitato di progettazione che prevede “la pariteticità di rappresentanza dei tre sodalizi imprenditoriali, il mantenimento e la valorizzazione del presidio dei tre territori provinciali e l’adesione alla volontà aggregativa del sistema Confindustria”. A luglio Alessandria dovrà decretare lo scioglimento e la confluenza nella nuova territoriale. La definitiva integrazione delle strutture si realizzerà nel 2020, con la Confindustria del Piemonte Orientale che diventerà la seconda organizzazione della regione con circa 1.200 aziende associate e 60.000 dipendenti. Il nuovo organo di governo ristretto sarà composto da nove membri, tre per ogni area. E il presidente, questo è l’impegno primario, non verrà eletto in base a un principio di alternanza della rappresentanza territoriale, bensì esclusivamente sulla base delle qualità imprenditoriali e professionali.

A fine novembre 2016, durante l’assemblea congiunta delle tre organizzazioni, ospitata nel Teatro di Casale, Buzzi non aveva nascosto alcuni problemi. E non era stato un caso l’appello lanciato agli imprenditori. “Stasera in sala – aveva detto – ci sono circa settanta nostri associati (su circa cinquecento, ndr). Non nascondo lo scetticismo e le perplessità che ho registrato in questa fase dopo i precedenti tentativi di aggregazione (prima con Asti, poi con Cuneo, ndr), ma oggi c’è un’ottima sintonia fra i vertici associativi come fra le strutture”. Una sintonia che si è incrinata con il tempo.