È attivo al presidio pediatrico Cesare Arrigo un nuovo ambulatorio di chirurgia della mano e microchirurgia ricostruttiva dei nervi periferici dedicato ai più piccoli, nell’ambito della Struttura di Ortopedia Pediatrica diretta dal dr. Carlo Origo.
La mano, così come l’arto superiore, è spesso causa di patologie per i bambini, sovente dovute a traumi, ma talvolta per malformazioni congenite o patologie neurologiche.
Per dare un’idea dell’impatto delle patologie malformative sul nostro territorio, è opportuno citare un recente studio multicentrico condotto nel periodo 2010-2015, che ha evidenziato come l’incidenza delle malformazioni della mano e dell’arto superiore in Italia sia di 2,5 nuovi casi annui su 10.000 nati vivi, con una maggior interessamento del sesso maschile e del lato destro. Di questi, i nuovi casi provenienti dalla Regione Piemonte sono stati il 4% del totale nazionale.
Nelle patologie legate alla malformazione della mano, è necessario un approccio multidisciplinare che vede la stretta collaborazione di varie figure: il chirurgo della mano, il radiologo, il fisiatra, il fisioterapia e lo psicologo clinico. Tutto è finalizzato a inquadrare al meglio il piccolo paziente e a prendere in carico la famiglia, per fornire le informazioni sul trattamento e sulla scelta della tempistica oltre al supporto per la gestione della “malformazione”, che spesso crea disagi e difficoltà, nei genitori e nei parenti. Il trattamento è differente a seconda del tipo di malformazione e prevede tecniche chirurgiche di correzione sia dello scheletro che delle parti molli (cute, capsule, tendini, muscoli) spesso con ausilio di tecniche microchirurgiche e di mezzi di ingrandimento ottici (occhialini ingranditori o microscopio).
Per quanto concerne i traumi, si tratta di incidenti frequenti in tutte le fasce di età ma con delle caratteristiche differenti tra il bambino piccolo, al di sotto dei sei anni, e quelli di età maggiore: al di sotto dei sei anni sono molto frequenti i traumi accidentali in ambiente domestico, prevalentemente da schiacciamento o da taglio, che possono produrre lesioni di entità variabile ma che raramente danno esiti permanenti. In questa fascia di età si assiste anche ad un numero minore di fratture.
La mano o l’arto superiore nella sua interezza possono essere coinvolti anche qualora si presenti una patologia neurologica di tipo centrale (esiti di sofferenze cerebrali alla nascita) o di tipo periferico (paralisi ostetriche del plesso brachiale o lesioni dei singoli tronchi nervosi periferici): anche in questo caso, è essenziale un approccio multidisciplinare che coinvolge il chirurgo della mano/microchirurgo, il neuropsichiatra infantile, il fisiatra ed il radiologo.