1) Partiamo da questa bella notizia: “Palazzo Rosso alza il tiro: “Alessandria diventa no tax area: per tre anni fare commercio e impresa da noi sarà più conveniente”. Ecco tutti i dettagli”. Per dare sviluppo all’economia alessandrina esistente e incentivarne nuova da qualche parte è necessario cominciare, quindi ben venga il progetto dell’Assessore Riccardo Molinari con deleghe al Commercio, Sviluppo, Agricoltura, Turismo e marketing territoriale. Questa iniziativa ha lo scopo di “riaccendere” le luci delle tante vetrine vuote in città, di dare vita alle nostre vie, una zona franca urbana con esenzioni ed esoneri per nuove attività commerciali, artigianali e professionali in aggiunta a nuovi posti di lavoro. Negli anni a causa della crisi, degli innumerevoli insediamenti di centri commerciali, commercio on line, alti costi degli affitti dei locali, tasse locali, regionali, statali, ecco per tutto questo tante attività hanno cessato. Il centro città pare un malato terminale in attesa del colpo di grazia, che riceverà quando si verrà a scoprire quali merceologie tratterà la nuova maxi area commerciale, in costruzione in zona platano di Napoleone. Quindi ben vengano gli aiuti previsti da questo progetto No Tax Area e le misure speciali per il nostro commercio cittadino. Pare l’uovo di Colombo e forse lo è, c’è da chiedersi perché nessuno ci ha pensato mai, a questa possibilità. Quello deciso da questa amministrazione dovrebbe essere un “salvagente” anche per chi ha resistito e non ha ancora tirato giù la serranda. L’abbattimento dei costi delle tasse comunali andrebbe esteso in una particolare misura anche a loro a cui aggiungo il permettere più libertà nel farsi pubblicità nelle vetrine senza subire la “tagliola” di ICA, la Società incaricata e scelta dall’ex Giunta Rossa che nel suo insediarsi, utilizzando rigide norme statali, ha creato nei trascorsi anni un enorme disagio restrittivo ed economico per le nostre attività, visto che la pubblicità è l’anima del commercio. A questo punto chiedo: la gestione dell’Ufficio Imposta Comunale sulla Pubblicità non potrebbe tornare di diretta competenza comunale? A coronamento del progetto dell’Assessore Molinari, potrebbe essere possibile utilizzare anche ciò che ha messo sul tavolo la Regione Piemonte: “Finanziamento-Programmazione 2017-18 – Valorizzazione dei luoghi del commercio: Percorsi Urbani del Commercio”. Bisogna correre però, perché le domande di finanziamento dovranno pervenire entro le ore 12,30 del 16/03/2018.
Voto: 9
2) Fusione ASO-ASL/AL: “tanto tuonò che piovve”! Ognuno ha un “pallino”, e questa amministrazione regionale ha il “pallino” di fare e disfare il settore sanitario di casa nostra. Un po’, temo, come il ministro Delrio fece con la disgregazione dell’Ente Provincia, che è “nà vera fetecchia” direbbero i napoletani. La fusione tra le due entità sanitarie di casa nostra potrebbe fare la stessa fine, ossia diventare “una fetecchia” a danno dei cittadini di questa provincia. La giunta Chiamparino da quando si è piazzata al comando regionale non ha fatto altro che disastri in sanità. Dopo aver depotenziato i distretti ospedalieri della provincia di Alessandria (Casale Monferrato, Tortona, Acqui Terme, Ovada), ora prima della fine di mandato, e ci siamo vicini, “lor signori” ci danno l’ultima botta: “Accorpamento Asl Aso di Alessandria: un’idea di futuro”. C’è scritto nell’intervento: “Un’idea di futuro da interpretare. Ora l’abbiamo e possiamo ambire ad avere una prospettiva migliore”. Rispondo: per iniziare Presidente Ravetti, la mia idea di futuro e di prospettive migliori è accorciare le liste di attesa dell’80% . Questo è il “pallino” di noi cittadini/utenti della sanità e le chiedo: su questa vostra decisione sono stati interpellati i medici e il personale medico della nostra ASO che in questa “manovra” dovrebbero essere interessati? Sono state interpellate le Istituzioni provinciali e comunali? E ai cittadini non si chiede nulla? Signori regionali in maggioranza e opposizione, chi vi ha votati non vi ha firmato una cambiale ‘in bianco’, avete molte libertà decisionali ma ci sono situazioni che non è corretto prendere solo in Giunta e, a maggioranza, in consiglio. Cito un articolo del 7/12/2017: “Sanità-NO alla fusione ASLe ASO di Alessandria: centrodestra compatto”. Nell’articolo sono riportati molti commenti di politici, desidero però segnalare il commento del Prof. Pierluigi Garavelli (Segretario regionale di Confintesa-UGS Medici): “Non voglio assistere alla cancellazione delle eccellenze sanitarie, quale l’ospedale di Alessandria come soggetto da sacrificare sull’altare delle Città della Salute di Torino”. L’ho interpellato, e ci sarebbe materiale per altre due pagelle. Chiedo alla politica, quella sana e democratica, di sottoporre un simile progetto alla valutazione e condivisione di tutti gli interessati. Voto: 2
3) Parcheggio Berlinguer. Avviso ai “naviganti” facenti parte di tutto il pot-pourri politico (un modo gentile per non dice accozzaglia) che a giorni inizierà a chiedere i voti per riuscire a “volare” a Roma dopo le elezioni. Sappiamo che chi riuscirà a compiere quel “volo” poserà il lato B in un luogo caldo, non faticoso e molto renumerativo e vantaggioso. E allora è tempo che proprio lì, a Roma, si cominci a fare qualcosa di serio sulla incontrollata e mal gestita ‘accoglienza’. Intanto Francia, Polonia e Austria continuano a difendere i loro territori. Notizia dello scorso 18 gennaio: “Non ci sarà più un lasciapassare Migranti. Austria inasprisce controlli al confine. Ministro Interno: istituita task force”. A costo di essere ripetitiva sulla grave situazione del parcheggio Berlinguer, riporto l’ ennesimo e ultimo accadimento: “Non puoi parcheggiare lì”: minaccia una donna nel piazzale Berlinguer”. Perché ci ritorno? Ho la speranza che a forza di denunciare inerzia da parte di tutti i preposti possa esserci una seria presa di posizione, andando oltre gli sporadici interventi delle forze dell’ordine, che fanno quel che possono. Intanto, il giorno dopo il fatto e nei giorni a seguire, una dozzina di ‘risorse’ erano ancora lì, ben visibili e in attesa delle prossime vittime, attrezzati per comunicare fra loro con moderni smartphone. Riporto i punti che ritengo interessanti sull’ultimo accadimento: la denuncia arriva da una signora che è stata minacciata da un cittadino extracomunitario di origine africana ed è risultato che l’uomo, un nigeriano di 27 anni e di cui si riporta solo le iniziali del nome L.O., senza lavoro ma in regola con le norme che disciplinano il soggiorno sul territorio nazionale, è stato denunciato per violenza privata. Ora, se il nigeriano L.O. è in regola con tanto di permesso di soggiorno, chi si occupa di lui? Quale è l’organizzazione sull’accoglienza territoriale che collabora con la prefettura e che dovrebbe controllarne il comportamento? Il denaro che intasca L.O., frutto di estorsione su chi è costretto a parcheggiare per recarsi in Ospedale, è per se stesso, oppure l’uomo fa parte di qualche organizzazione che lo sfrutta? E chi l’ha preso in carico che fa? Questi individui regolari con permessi di soggiorno sono controllati? Nessuno dei responsabili istituzionali si pone queste domande? Chi incassa del denaro per accoglierli ufficialmente e gestirli non dovrebbe anche risponderne quando il loro comportamento va fuori dalle regole dell’accoglienza? E gli altri, quelli che non hanno il permesso di soggiorno e che io definisco “ombre”, senza identità e talora colpevoli di reati con ‘foglio di via’, continuano a restare sul territorio e delinquere?
Voto: 2