Martedì mattina il Consiglio Regionale del Piemonte ha discusso a proposito della candidatura della città di Casale Monferrato quale sito per l’esperimento DTT promosso da ENEA e da partner pubblici e privati.
Riteniamo che sia corretto che Casale Monferrato coltivi il sogno di poter ospitare un esperimento di rilevanza internazionale sul proprio territorio, con le notevoli ricadute positive di questo grande investimento.
“La Regione ha puntato su Casale perché quel territorio nel suo insieme ha manifestato il proprio interesse” – ha affermato nel suo intervento in aula Valter Ottria.“Questa scelta non è un risarcimento per le ferite causate dall’amianto; bisogna essere chiari, nessun risarcimento potrà mai ripagare il dolore che c’è stato, c’è e ci sarà per molti anni ancora, purtroppo”.
A questo proposito è necessario chiarire alla cittadinanza, facendo buona informazione e applicando la maggiore trasparenza possibile, i dubbi che quel pezzo di Piemonte e di alessandrino esprimono legittimamente. E li esprimono anche e soprattutto perchè quei territori sono stati vittime di un’incapacità di fondo di gestire le eredità industriali nel nostro Paese: la vicenda Eternit e quella delle scorie nucleari, che per il 90% del totale nazionale si trovano stoccate tra Vercelli e Alessandria.
Anche e soprattutto per questo abbiamo il dovere di parlare chiaramente; ancor più di quanto già riteniamo di fare solitamente, precisando con nettezza come stanno le cose: il progetto DTT non è produzione ma ricerca, fusione non è fissione.
Rimangono in piedi altre perplessità che, insieme, abbiamo tentato di chiarire.
Come Liberi e Uguali Piemonte abbiamo presentato quattro emendamenti ed un Ordine del Giorno che delimita il tema e chiarisce i maggiori dubbi che la popolazione di Casale M.to ha espresso:
1) il sito su cui insisterà il DTT dovrà essere idoneo dal punto di vista ambientale ed idrogeologico;
2) il costo complessivo dell’operazione non potrà costare alla Regione Piemonte oltre il limite massimo previsto di 35 milioni di Euro;
3) il tema della dismissione e della riconversione del sito, quando l’esperimento sarà concluso, dovrà essere immediatamente oggetto di un Protocollo di Intesa firmato con i Ministeri competenti;
4) tutte le fasi del progetto (dalle fasi preliminari fino allo smaltimento e bonifica) dovranno essere monitorate da un Osservatorio permanente di valutazione e di controllo.
I Consiglieri Regionali del Piemonte
Accossato Silvana, Grimaldi Marco, Ottria Valter