La candidatura di Casale Monferrato all’esperimento di fusione nucleare DTT (Divertor tokamak test) è stata una scelta presa da Chiamparino e dal suo “cerchio magico”. Solo a giochi fatti è stata comunicata al Consiglio regionale. Non c’è stato dibattito, proposte alternative né confronto con i cittadini o altre realtà potenzialmente interessate. Eppure da circa un anno si parla di questa importante prospettiva per il territorio.
Nulla in contrario alla candidatura casalese, avremmo però preferito un percorso più partecipato con il coinvolgimento dei territori ed un dibattito pubblico su obiettivi ed eventuali effetti collaterali. Il progetto DTT è indubbiamente interessante e utile per la nostra regione, anche se le priorità sul fronte energia sono sicuramente altre. Pensiamo ad esempio alla mancanza nella nostra regione di un Piano energetico regionale. Ad oggi, dopo 4 anni di parole, la Giunta Chiamparino non ha prodotto nemmeno una bozza su cui discutere seriamente.
Il Consiglio regionale ha comunque votato favorevolmente al nostro ordine del giorno, a prima firma Mauro Campo, che impegna la Giunta regionale ad effettuare, in caso di vincita del bando, a realizzare insieme ad ARPA un monitoraggio specifico delle attività che possono essere critiche dal punto di vista ambientale, sui materiali di uscita e di entrata, contemplando i siti di provenienza ed un aggiornamento annuale sui flussi di finanziamento, sul cronoprogramma, sull’avanzamento lavori e sui risultati ottenuti dal progetto.