Incontro in chat tra una adolescente e il suo presunto ammiratore.
- Ehi, ciao, vuoi fare amicizia con me?
- Uhm, chi sei?
- Il tuo ammiratore segreto.
- Ah, sì? Pensa te. Smettila di spararle. Chi sei?
- Uno che ti ama dalla prima volta che ti ha vista. E che ti ha guardata negli occhi. Da allora ti penso ogni giorno. Sei il mio sogno divenuto realtà. Però non sono più vivo perché mi sono tagliato i polsi. Per amore, per te. Ma mi vedrai questa notte a ora imprecisata.
- CHI SEI?
- Non preoccuparti, mi prenderò cura di te.
La ragazza digita ancora un altro improperio. Ma l’ammiratore segreto si è disconnesso. La ragazza allora si prepara alla serata, chiudendo a chiave tutte le finestre e le porte anche perché quella sera i genitori devono uscire. È sicura che si tratti di uno scherzo ma la suggestione le gioca contro. Perciò decide di andare a dormire con la sua sorellina, più giovane di lei. Si addormenta in pochi minuti. Più tardi, nel cuore della notte, sente bussare alla finestra. Lei si alza e va a vedere. Ma non c’è niente, soltanto i rami degli alberi che ondeggiano per il forte vento. Sta lì qualche secondo a guardare poi torna a letto. Mentre sta per coricarsi avverte un odore mefitico e si accorge che il letto è bagnato. Magari sua sorella se l’è fatta addosso. Accende la luce e inorridisce perché il letto è zuppo di sangue. Non sapendo che fare – i genitori sono fuori e non torneranno che al mattino – va a nascondersi nell’armadio. Dopo qualche minuto, attraverso le fessure intravede un’ombra che si aggira nella stanza. Il respiro le si fa sempre più pesante e l’ombra si avvicina all’armadio. Poi la porta viene spalancata e una mano brutale la afferra per i capelli e la trascina fuori. Al loro ritorno nella mattina successiva i genitori la ritrovano morta, completamente scorticata e penzolante nell’armadio della sorella. Anche la sorella minore giace morta, scorticata sotto il letto.
Mica è finita. Prendete fiato.
Due anni dopo la tragica morte delle sorelle, nasce un maschietto in casa Smith. La camera della sorella maggiore diventa la stanza per gli ospiti e la camera della minore viene adibita per ospitare il nuovo arrivo. Il bimbo cresce e diventa un adolescente molto stimato e assennato. Una notte, mentre cazzeggia in chat, riceve un messaggio.
- Ehi, fratellino!
- Chi sei?
- Sono tua sorella.
- Non ho sorelle. Sono figlio unico. Che racconti?
- Mamma e papà non te l’hanno mai detto? Sono morta 18 anni fa con l’altra tua sorella minore. Siamo state uccise nella tua stanza, che un tempo era la cameretta della piccola. Lei fu assassinata nel suo letto mentre io dormivo. Io sono stata scorticata e uccisa dentro l’armadio.
- Smettila di sparare cazzate. Non ho mai avuto una sorella. Se l’avessi avuta i miei genitori me l’avrebbero detto. Sei una stupida cacciaballe!
- Non mi credi? Bene, okay, guarda nel fondo nell’armadio. Ho inciso il mio nome, l’ora e la data pochi istanti prima di essere uccisa. Poi ho inciso il nome di nostra sorella. Se non credi a me, fratellino, vai su Google e digita Smith Sisters murdered anonymously. Adesso devo andare, Ti voglio bene. Anche a papà e a mamma nonostante tutto. Non posso credere che non ti abbiano mai detto niente di noi. Dovrebbero bruciare all’inferno.
La sconosciuta ragazza si sconnette. Il ragazzo va a controllare il fondo dell’armadio. Vede le incisioni. La tipa ha detto il vero. Allora apre Google e digita Smith Sisters murdered anonymously e legge con sconcerto che 18 anni prima nella sua stessa casa due ragazzine sono state uccise in modo brutale. Poi va a dormire. Il mattino dopo, colpito dall’inusuale silenzio che regna in casa, scende al pianterreno e scopre i genitori scorticati e impiccati alle travi della stanza. Sul legno del tavolone ai loro piedi ci sono delle parole incise con una lama affilata:
Ti avevo detto che non stavo mentendo, fratellino. Amavo tanto papà e mamma, ma mi hanno dimenticata e tenuta segreta. Non ci posso ancora credere. Bene, adesso sono libera da questo freddo mondo senza amore. Ma tu stai tranquillo, a te non farò niente. Ti voglio bene. Lisa Smith.
Come recita anche il titolo del Superstite di oggi, trattasi di leggenda metropolitana, ma la stessa è stata trasmessa per anni in chat, conclusa dal seguente messaggio:
Questa è una catena della morte. Se non la invii a 30 persone entro un’ora, i genitori ti uccideranno stanotte.
Ti uccideranno!
NON MI CREDI? CONTROLLA SU GOOGLE!
Bene, andateci anche voi su Google e digitate Smith Sisters murdered anonymously. Vi si apre un sito che qualcuno ha già tradotto. Così:
Nel 1993 due sorelle furono brutalmente uccise nella piccola comunità di un paese nel Wisconsin, Plainfield. Lisa Smith, 19, e la sorella Sarah Smith, 15, furono aggredite nella loro casa nella notte del 17 novembre attorno alle 1:30 del mattino. Sarah fu trovata strangolata e scorticata sotto il letto in cui stava dormendo. Sua sorella Lisa fu trovata appesa in un armadio dopo essere stata scorticata viva. La polizia condusse una scrupolosa indagine, ma senza risultati. L’assassino non venne mai trovato. Gli unici indizi che le autorità trovarono furono una serie di messaggi minacciosi nel computer di Lisa mandati attraverso un servizio Internet Relay Chat. Il caso fu chiuso nel 2000.
Ah, nel caso abbiate qualche dubbio c’è anche la foto delle sorelle che commenta graficamente la rubrica.
Buon week-end..