“Si può razionalizzare senza però mortificare il trasporto pubblico locale. A livello piemontese manca una programmazione efficace che possa essere considerata degna di questo nome. E’ necessario ripartire dal confronto con i sindaci, il centrosinistra sta facendo l’esatto opposto così come ha già fatto, con pessimi risultati, per riformare la rete sanitaria”.
A sostenerlo il consigliere regionale di Forza Italia, Massimo Berutti, in occasione del Consiglio straordinario richiesto da tutte le opposizioni per discutere del futuro della rete trasporti che ha votato un documento per la riattivazione delle linee Asti – Alba – Alessandria.
Spiega l’esponente regionale: “E’inutile parlare di gare future per il trasporto pubblico locale se non si studia un piano sinergico basato sulle esigenze dei singoli territori. Si pensi al prezzo che stanno pagando le direttrici verso le aree montane, da anni penalizzate da politiche di tagli in questo settore, laddove invece costituiscono l’ultima frontiera per lo sviluppo economico e sociale di queste realtà e che possono fungere da punto di partenza per la crescita degli scambi tra regioni limitrofe in funzione di retro-porto e come zone ospitanti aree residenziali turistiche. Quello che manca é una visione capace di creare una prospettiva di benessere per le prossime generazioni. L’Alessandrino su questo punto insegna, avendo visto saltare tratte tra città che avrebbe avuto invece senso potenziare per sostenere i pendolari, ma soprattutto vedendo un impoverimento generale del materiale rotabile che invece andrebbe ammodernato perché il futuro é diminuire il traffico su gomma per quanto possibile”.
Conclude Berutti: “Durante il Consiglio ho fortemente sostenuto che la Regione debba studiare per il Terzo Valico soluzioni che non prevedano solo il trasporto di merci ma anche di passeggeri. Inoltre ho ribadito la centralità della figura dei sindaci che meglio di qualunque tecnico conoscono le necessità dei loro territori e dei costi che devono sostenere in proprio laddove si sostituiscono alla Regione per assicurare il trasporto pubblico locale laddove quest’ultima applica i tagli. Infine credo sia necessario un ripensamento globale del Piano Trasporti Regionale in funzione delle realtà che circondano la nostra provincia prendendo in considerazione anche il traffico verso la Liguria e la Lombardia a tutta tutela dei lavoratori e degli sviluppi commerciali dell’intero territorio alessandrino”.