“Dopo 160 anni di storia gloriosa, oggi la Borsalino viene dichiarata fallita, non per problemi legati alla Borsalino stessa ma per problematiche finanziarie connesse alle società dell’attuale proprietario della azienda produttrice di cappelli famosi in tutto il mondo. Non conosco le motivazioni tecniche che hanno indotto il Tribunale a non accogliere il concordato proposto dalla società che sta gestendo attualmente la Borsalino e dichiararne il fallimento. Come alessandrino, prima ancora che italiano, spero vivamente che si faccia tutto il possibile per garantire che l’azienda possa continuare a produrre i suoi cappelli ad Alessandria, a garantire il mantenimento dei livelli occupazionali e della qualità di un prodotto di eccellenza quale il Cappello “Borsalino” è sempre stato, non solo nella storia alessandrina ma anche nel mondo”.
Sono le parole pronunciate dal presidente dell’Associazione Culturale Liberamente – Laboratorio di Idee, Fabrizio Priano, commentando la notizia del fallimento della Società Borsalino.
“Sono convinto – prosegue il presidente dell’Associazione Culturale Liberamente – che sia necessario tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica sul problema. Per questa ragione, la Biennale d’Arte “Omnia”, che sarà inaugurata il 20 gennaio prossimo a Palazzo Monferrato, ospiterà alcuni eventi dedicati proprio alla Borsalino. Saranno organizzati incontri e presentazioni di libri su aspetti storici, di costume e non solo. Non dimentichiamo che il “Borsalino” è stato sfoggiato in numerosi capolavori cinematografici come Casablanca, la Grande Bellezza.”
“In questi giorni, con i curatori, valuteremo l’opportunità di dedicare al Cappello Borsalino, quale opera d’arte, uno spazio espositivo all’interno della Biennale stessa – dichiara Fabrizio Priano -. Qualora non sussistessero le condizioni per farlo, organizzeremo una mostra specifica come evento contemporaneo alla Biennale”.
“Abbiamo anche deciso di costituire un “Comitato per la difesa della Borsalino ad Alessandria” aperto a tutti coloro che condivideranno questa battaglia e vorranno farne parte – conclude Priano -. Sicuramente le Istituzioni, in primis Comune e Prefettura, stanno facendo il possibile, così come i sindacati, ma credo che anche la società civile, le associazioni culturali e i singoli cittadini possano e debbano giocare un ruolo importante per far si che la Borsalino continui a produrre i suoi cappelli e a produrli ad Alessandria”.