Il 12 dicembre scorso, per futili motivi (così apprendiamo dai giornali) due richiedenti asilo hanno minacciato con dei coltelli gli operatori della cooperativa in cui risiedevano, i quali giustamente hanno fatto intervenire le forze dell’ordine. I Carabinieri, quindi, denunciano a piede libero gli stessi, ed il Prefetto li fa “sgomberare” dalla struttura, per carità giustamente, ma oggi dove sono? Dove dormono? Sono stati accolti da altra struttura? Vagano per il Monferrato, il Piemonte, l’Italia, e come si mantengono?
Dove potranno essere reperiti una volta che venissero chiamati in giudizio?
Questo ennesimo caso non sarà la punta dell’iceberg ma ci deve far riflettere.
Purtroppo dobbiamo sottolineare che la realtà spesso sovrasta anche l’idea che questi ragazzi si erano fatti dell’Italia, nuova terra promessa, sogno da realizzarsi ad ogni costo, anche il rischio della vita, ma di quest’idea tragicamente loro stessi sono le vittime. Vittime designate di un progetto che prevede aiuti a tempo e scarica barili una volta terminato l’iter di riconoscimento, perché se meno del 10% sono considerati rifugiati (esattamente l’8% nei mesi di ottobre e novembre 2017, su circa sedicimila casi esaminati – fonte Ministero dell’Interno ), a poco più di diecimila invece è stato negato ogni status che prevedeva un suo “mantenimento” in Italia o Europa. Ma ora queste persone dove sono?
Le domande fatte poc’anzi sono altrettanto valide per questi altri 10mila, che comprendono solo gli ultimi mesi di ottobre e novembre, che infine anch’essi vaghino senza meta in quest’Italia scapestrata dalla sinistra al governo? Saranno i prossimi lavoratori sottopagati ed in nero, oppure per procacciarsi il cibo spacceranno droga nei parchi cittadini come ci dimostrano le inchieste giornalistiche?
Speriamo che qualcuno sia in grado di rispondere alle molte nostre domande, anche perché in fondo domandare è lecito, rispondere cortesia, ma se nessuno sapesse rispondere ci dovremmo preoccupare seriamente.
Direttivo sezione di Casale Monferrato di Fratelli d’Italia