La storia si svolge tutta in Abruzzo e risale a molti anni fa. Il legame con Alessandria è rappresentato unicamente da uno degli imputati, Giovanna Baraldi, oggi direttore generale dell’azienda ospedaliera ‘Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo’ (il mandato scade alla fine di aprile del 2018), che insieme all’ex governatore abruzzese Gianni Chiodi, l’ex assessore regionale Lanfranco Venturoni e due tecnici dell’Agenzia nazionale per i servizi regionali, Francesco Nicotra e Lanfranco Venturini, è coinvolta nel processo sui tetti di spesa della Regione Abruzzo per le cliniche private per l’anno 2010 con accuse a vario titolo di falso, violenza privata e abuso d’ufficio. Il procedimento però potrebbe chiudersi con la prescrizione per tutti i reati.
All’epoca dei fatti, Giovanna Baraldi era sub commissario alla sanità. Era stata nominata nel 2010 e ha lasciato l’incarico nel 2012 quando è stata chiamata a dirigere l’ospedale di Cuneo. Ad Alessandria è poi arrivata nel maggio del 2015.
Il 6 dicembre si è svolta la prima udienza e subito si è palesato uno dei tipici copioni della giustizia italiana: i tempi lunghissimi. In base alle valutazioni dei legali infatti dovrebbe scattare nell’agosto del 2018 la prescrizione. Lo stesso giudice, Maria Michela Di Fine, ha parlato, durante l’udienza, di un lavoro imponente alla luce del materiale dell’inchiesta per cui è difficile ipotizzare una sentenza entro la prossima estate. E per non lasciare dubbi rispetto ai tempi, la prossima udienza è stata fissata all’11 di aprile. In quella data i difensori degli imputati dovrebbero comunicare se gli assistiti rinunceranno al beneficio della prescrizione. Le cronache locali parlano di dichiarazioni in aula dei legali “di segno negativo”.
Il procedimento ha preso il via dall’esposto presentato dal titolare della clinica privata Synergo, in seguito al ridimensionamento dei tetti di spesa per le cliniche private.