Da fiore all’occhiello del territorio, a stabilimento prossimo alla chiusura.
Questa la sorte di Astra Refrigentanti, azienda di Spinetta Marengo che produce scambiatori di calore, radiatori per navi, aerotermi, assorbita dal gruppo Baglioni di Novara nel 2016.
Qui l’intervista di CorriereAl a Franco Oberti, fondatore e proprietario di Astra Refrigeranti, al momento del passaggio di proprietà.
Ora i sindacati (FILM CISL–FIOM CGIL–UILM UIL) segnalano una situazione drasticamente cambiata: “Dopo aver annunciato un interessante piano industriale che prevedeva buone prospettive per il sito di spinetta Marengo, la realtà dei fatti si è rivelata un po’ diversa. Ad inizio estate è stata richiesta la cassa integrazione ordinaria per far fronte ad un calo di lavoro. A questo si aggiunge nei, mesi successivi, un fatturano non sufficiente a supportare le attività e la necessità di razionalizzare i costi di gestione e di riorganizzare ufficio tecnico e reparti produttivi per evitare le problematicità indotte dalla presenza di due stabilimenti distanti tra loro.
L’ esigenza di razionalizzare porta la decisione di Astra di chiudere il sito di Spinetta Marengo con il conseguente trasferimento della produzione e degli uffici a Galliate. Nelle intenzioni dell’azienda tutti i 57 dipendenti oggi in forza verrebbero trasferiti.
Alcune considerazioni in merito. La nostra provincia ha già perso molte aziende durante questi anni di crisi e l’ Astra andrebbe ad allungare la lista. Il trasferimento, per chi lo subisce non è di così facile gestione. Intanto un problema relativo ai costi di trasporto da sostenere e in seconda battuta la non possibilità per certi lavoratori ad accettare il trasferimento.
Dopo una prima assemblea con i lavoratori, le OO.SS. provinciali hanno espresso al’ azienda tutta la contrarietà dei lavoratori rispetto al trasferimento così come in riferimento alle prospettive di stabilità occupazionale successive allo stesso.
L’ Astra di fatto è disponibile a “aiutare“ chi si trasferisce con una somma forfettaria esigua, mentre chi è impossibilitato a trasferirsi non riceverebbe di fatto nulla di più di quanto dovuto per aiutarlo durante il periodo di naspi che si troverebbe ad affrontare.
Oggi in una seconda assemblea con i lavoratori sono state riportate da parte delle OO.SS territoriali le condizioni dettate dall’ azienda e ritenute irricevibili. Per questo motivo, al fine di sostenere la necessità di raggiungere una copertura economica soddisfacente sia per chi accetta il trasferimento sia per chi non lo può accettare, la rsu aziendale e Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil di Alessandria proclamano 8 ore di sciopero per la giornata di mercoledì 6 dicembre 2017 con presidio davanti allo stabilimento, confermando lo stato di agitazione e la possibilità di proseguire con le iniziative più opportune a sostegno della vertenza in atto”.