Soddisfazione per il “No” del Tar alla richiesta di sospendere il decreto per l’etichettatura d’origine del grano utilizzato nella produzione della pasta.
“Hanno avuto la meglio gli interessi dell’informazione rispetto a quelli economici e commerciali – ha affermato il presidente provinciale Coldiretti Alessandria Roberto Paravidino – Questa sentenza mette in evidenza l’importanza dell’etichettatura d’origine per le produzioni agroalimentari e per questo continueremo la battaglia per ottenere l’etichettatura obbligatoria anche per il grano tenero coltivato in Piemonte”.
D’altronde, ben l’81% degli italiani chiede maggior trasparenza su quanto porta in tavola. Con la decisione assunta dal Tribunale amministrativo regionale del Lazio viene bocciato, quindi, il ricorso dei pastai.
“E’ corretto che i consumatori – aggiunge il direttore Coldiretti Alessandria Leandro Grazioli – sappiano cosa stanno acquistando e se in quel determinato pacco di pasta è presente o meno grano canadese trattato in preraccolta con il glifosato, proibito sul grano italiano. Si tratta di una battaglia di civiltà a tutela dei cittadini, della biodiversità, del lavoro degli imprenditori agricoli e dell’economia del territorio”.
Da febbraio 2018, dunque, entrerà in vigore l’etichettatura d’origine obbligatoria che consentirà di sostenere le produzioni Made in Italy e che punta a contrastare le speculazioni che stanno provocando il crollo dei prezzi del grano al di sotto dei costi di produzione.