1) Il Ponte Meier si sta smontando? Da Radiogold di giovedì 9 novembre: “Ponte Meier: che succede ai parapetti?”: si legge che è stato segnalato alla redazione un problema a entrambi i parapetti della passerella ciclopedonale del Ponte Meier, notando su entrambi i lati alcuni cilindri bianchi sotto i corrimano usciti dalla loro sede: in alcune parti della ringhiera se ne notano quattro fuori posto. Il 24 luglio scorso stilavo una pagella su un problema rilevato da Mario Chichi (conosciutissimo in città per la sua passione per la fotografia) quindi documentato da foto in merito allo stato del corrimano in legno del ponte, lato pedonale. Sul corrimano si notavano profonde fessurazioni, chiesi lumi e mi fu spiegato che il legno utilizzato forse non è stato trattato con prodotto conservativo, oppure è legno non stagionato o inadeguato. Molti sono i “fermo cantiere e occupazione inidonea” dal momento che si è iniziata la costruzione del Meier, in qualche occasione per il maltempo ma fino al completamento e il suo collaudo, come regola si sarebbe dovuto vietare l’ingresso ai non addetti ai lavori. Quindi prima che fosse completato nel miglior modo e in tutte le sue parti comprese le rifiniture, i lavori si sono fermati anche per motivi fuori dal buonsenso essendo un cantiere. Ad esempio Emanuele Locci il 31/12/2015 denunciava che il ponte era stato aperto al pubblico per i festeggiamenti di San Silvestro, senza che fossero state eseguite le opportune azioni di collaudo e di messa in sicurezza della struttura prima di autorizzare la sua apertura al pubblico. Quattro mesi dopo, il 26.04.2016, il movimento 5 Stelle denunciava che “il Meier aveva cessato di essere cantiere e aperto al pubblico per permettere la StrAlessandria con il beneplacito dei preposti alla sicurezza e della prefetta”. Il ponte è stato collaudato a giugno 2016, ed è stato inaugurato a ottobre 2017 con ancora rifiniture da concludere. Visto che il ponte è ancora in garanzia, se i corrimano in questione hanno già problemi, e se particolari si stanno smontando forse sarebbe utile richiamare i responsabili dell’appalto e non lasciar passare troppo tempo: o dovrà in seguito sempre pagare Pantalone?
Voto: 2
2) Nazionale calcio: “L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare”, frase celebre del grande Gino Bartali che io utilizzo per arrivare al sottotitolo di un giornale: “Azzurri eliminati. Il ministro dello sport Lotti:’‘calcio va rifondato del tutto”! Caro ministro, non è solo il calcio da “rifondare del tutto”, in primis si dovrebbero mettere le mani nel settore di cui lei fa parte: la politica, che ha portato l’Italia in una situazione peggiore del fallimento odierno della Nazionale Calcio, perché va a danneggiare ogni cittadino e non solo gli appassionati dello sport più diffuso. Pontificare sulla pulizia e la riorganizzazione da parte del ministro e da parte di personaggi facenti parte della “politica sportiva”, che puzzano di intrallazzo ed incapacità, miracolati e sempre ‘in groppa’ grazie proprio alla politica, è raccapricciante. Il ministro Lotti e il presidente CONI Malagò hanno chiesto le dimissioni al presidente federale e al ct, ma che sono, stupidi? Chi si dimetterebbe con contratti super milionari validi fino al 2020? Al momento Tavecchio si è reso indisponibile a dimettersi, lo ha fatto Ventura che però non rinuncerà ad incassare il suo contratto fino alla data dello scadere del 2018. Sono convinta che il primo a dimettersi dovrebbe essere Malagò che, piacendo o no, lo sport italiano è composto in alta percentuale dal calcio e i suoi proventi pagano anche il suo compenso. La realtà è che il mondiale è andato e si sta tutti a casa, ma l’articolo 7 del regolamento FIFA fornisce speranza su una notizia che delinea una flebile luce in fondo al tunnel fornita da “Tuttosport” il 14 novembre: “Italia, ipotesi ripescaggio al Mondiale: il web si scatena – La “possibilità” che in queste ore ha fatto impazzire i social viene lasciata aperta dall’articolo 7 del regolamento ufficiale della FIFA”, e mentre la speranza è l’ultima a morire la frase consolatoria “domani potrebbe essere un altro giorno” è perfetta per l’occasione. Voto: 2
3) Inquinamento. Qui a casa nostra ognuno elenca le cause e individua soluzioni, ma occorre avere sul tema un approccio analitico. Intanto si è appena conclusa la sesta edizione degli Stati Generali della Green Economy – Fondazione Sviluppo Sostenibile ( Fiera di Rimini – Ecomondo). Da questa fonte estraggo i “responsabili” dell’inquinamento che sono: traffico stradale, agricoltura, caldaie e riscaldamento a biomasse legnose, industria. Partiamo dal traffico stradale: ridurre velocemente il numero dei veicoli diesel e benzina utilizzando quelli ibridi plug-in, quelli full-electric e quelli a gas, portare il parco circolante italiano a meno di 1 vettura ogni 2 abitanti, liberando ingenti investimenti per infrastrutture e mezzi pubblici in favore del trasporto rapido di massa, e delle infrastrutture ciclo-pedonali. Altro responsabile l’agricoltura con il 96% delle emissioni nazionali di ammoniaca, inquinante principale da fertilizzanti e allevamenti. Passiamo alle biomasse legnose che contribuiscono in modo significativo all’inquinamento da particolato atmosferico nelle città. Rimane l’industria ancora il principale settore in Italia per emissioni che sono importanti precursori del particolato atmosferico. Pare di leggere un libro dei sogni, perché un cambiamento di sistema non siamo in grado di attuarlo, e non ci sono denari per farlo. Oltre a tutti questi “responsabili” inquinanti non emerge mai in questi summit “altro” che ci tocca respirare in molte occasioni, quando accade e accade sovente perché nel web si trova tutto: è notizia che girava già tra settembre e ottobre di una nube radioattiva di particelle di rutenio-106 estesa su tutta l’Europa. Pare che la fuga rilevata dal IRSN (Institut de Radioprotection et de Sûreté Nucléaire) provenisse da una centrale russa, che però nega. Ora tutti i preposti europei alla salute umana hanno detto che non è nocivo: se lo dicono loro dobbiamo crederci? Io non ci credo. Per conoscere: “Quella nube radioattiva che sta attraversando l’Europa: da dove viene? Quali pericoli?”
E’ tempo che si metta in conto anche l’aggiunta di sostanze radioattive uscite da “soffiate” anomale dalla vicina Francia, anche se abitualmente nulla trapela.
Voto: 3