Miglioriamo i criteri di finanziamento delle nostre ASL. Il caso di Alessandria

Un, due, tre. Sanità, chi non scappa c’è [Centosessantacaratteri] CorriereAldi Domenico Ravetti*

 

 

Regione Piemonte ha intrapreso in questi anni un difficile percorso di riordino della sanità Pubblica: un lavoro che ha portato all’uscita del piano di rientro e sta consentendo al sistema sanitario regionale di tornare ad investire sui servizi ai cittadini. Per questo insieme ad alcuni colleghi, grazie ad un Ordine del Giorno, ho chiesto alla Giunta di affrontare anche il tema della suddivisione del Fondo Sanitario Regionale che ha l’obiettivo di assegnare le risorse alle ASL e perciò costituisce uno degli atti cardine della programmazione sanitaria.

Allo stato attuale la ripartizione delle risorse non risponde a un’analisi dei fabbisogni sanitari o ai costi di produzione dei servizi, bensì è ancorata alla spesa storica generando un cortocircuito evidente. Confrontandomi con i colleghi, e allargando lo sguardo agli altri territori, è risultato evidente che il sistema non è solo penalizzante per i territori che ricevono meno risorse, ma risulta inefficiente. Negli anni scorsi, il fondo di riequilibrio (circa 400 milioni di euro) veniva utilizzato per coprire i disavanzi di esercizio con il paradosso che ASL virtuose vedevano meno risorse assegnate: la maggior parte dei fondi andava, insomma, a chi aveva un disavanzo più alto. Nessuno stimolo per le gestioni più accorte e altrettanto per quelle con maggiore disavanzo con la certezza di copertura del fondo di riequilibrio.

Nello specifico, ecco il caso dell’ASL di Alessandria. Dalla quota indistinta del Copia di Asl Al: nominati i Responsabili di quattro strutture strategiche CorriereAlFondo Sanitario Regionale di 7 milioni e 900 mila nel 2017, nel preventivo di bilancio, sono stanziati per l’ASL AL 734 milioni. (Se prendiamo come riferimento il criterio della quota pro capite ad Alessandria, rispetto alla media delle altre ASL piemontesi, vanno + 73,94 euro a persona).

L’ipotesi di disavanzo 2017 previsto per ASL AL è di circa 57 milioni che verranno riequilibrati con 52 milioni di finanziamento ulteriore e, per la prima volta quest’anno, con l’obbligo di 5 milioni di “efficientamento” del sistema (minori spese). Nessuno se ne abbia a male ma, dalle tabelle che ho in possesso, Asl Al risulta una fra quelle avvantaggiate dal Fondo Sanitario Regionale ma quella con il disavanzo più alto preceduta solo da due ASL di Torino. Preciso ancora una volta che questa mia azione non contiene un giudizio sull’operato del gruppo dirigente dell’ASL alessandrino ma ha come obiettivo il miglioramento del sistema sanitario pubblico. Un sistema che giorno dopo giorno nei numeri, non con le opinioni, dimostra l’esigenza di un cambiamento.

Per questo motivo con l’Ordine del Giorno, chiediamo che la Giunta predisponga un gruppo di lavoro che elabori un modello, un sistema di criteri, per la suddivisione del Fondo Sanitario Regionale che superi quello della spesa storica.

Per questo la razionalizzazione delle risorse disponibili per la spesa sanitaria, in uno scenario di spesa in costante crescita, impone che le decisioni di politica sanitaria siano, a tutti i livelli, “informate” e “consapevoli” circa le implicazioni cliniche, economiche, legali e organizzative inerenti l’adozione delle metodologie sanitarie intese in una accezione ampia del termine, ovvero apparecchiature elettromedicali, terapie farmacologiche, procedure e servizi all’interno dei sistemi e delle strutture sanitarie.

 
* Consigliere Regionale PD
Presidente Commissione Sanità