Tra martedì e mercoledì, a margine delle sedute del Consiglio regionale dedicate alla discussione della norma finanziaria, è stato discusso il futuro della sanità del territorio alessandrino attraverso soprattutto la Mozione, votata da Art.1 Mdp, PD e M5S, che impegna la Giunta a presentare un proposta di unificazione le due aziende sanitarie della Provincia, ASO e ASL
«Tale atto – è il commento di Walter Ottria, capogruppo di Articolo 1 – Mdp in Regione e firmatario della mozione – risponde all’esigenza del variegato territorio alessandrino che, proprio anche in virtù di questa specificità, a dimostrato carenze sul tema dell’integrazione dei vari servizi, soprattutto quando si parla dei centri zona più periferici. La futura azienda unica dovrà garantire una migliore integrazione in rete di tutti i presidi ospedalieri, e tra ospedali e territorio, per garantire una presa in carico omogenea dei pazienti per le post-acuzie. L’accorpamento – continua Ottria – dovrà inoltre favorire un’offerta di assistenza territoriale integrata con l’assistenza socio-assistenziale e, grazie ad una maggiore efficienza gestionale, dovrà liberare risorse da investire nel potenziamento dei servizi».
Durante le due giornate si è discussa anche un’altra mozione, a firma Forza Italia, che chiede di portare la discussione dell’accorpamento in Commissione: «per primo – è il pensiero di Ottria – ho detto che la materia sanitaria debba essere riportata in Consiglio regionale e non deve essere delegata alla Giunta (come la 1-600): la nostra mozione, ha proprio questo obiettivo. Ciò che mi rammarica – prosegue il capogruppo di Art.1 Mdp – è che il centro-destra abbia votato contro la proposta che vede Articolo Uno, PD e M5S compatti nella richiesta di unione delle aziende sanitarie; accusare tre forze politiche di “colpo di mano che fa male all’alessandrino e più in generale al Piemonte” o bolli come “proposta irricevibile” la nostra richiesta è proprio paradossale. Ancora di più se arriva da chi nel 2014 guidava le amministrazioni di Tortona e Acqui Terme, città i cui ospedali sono stati indeboliti dalla Giunta leghista di Cota tra il silenzio dei Sindaci…»
«Insomma: con la sanità non si scherza! Spero perciò – conclude Ottria – che nelle prossime fasi di questo percorso le posizioni della destra possano essere più costruttive, già a partire dalla valutazione del Piano che la Giunta presenterà al Consiglio regionale e sul quale dovremo discutere ed esprimere un giudizio».