La discussione sull’emergenza incendi in Consiglio Regionale è stata l’occasione per il gruppo di Art. 1 MDP per tornare a chiedere con forza “una visione complessiva della gestione delle risorse economiche ambientali, strutturali e quindi alle opere necessarie per mettere in sicurezza il territorio” – dichiara il capogruppo di Art. 1 – MDP Valter Ottria che chiede “un intervento economico straordinario al Governo, se necessario”.
Il tutto tra l’altro ricordando come per il Piemonte questo sia stato un anno particolarmente martoriato sul piano climatico: le gelate e le grandinate fuori stagione, la siccità che da maggio mette ancora oggi in ginocchio il Piemonte meridionale, luogo in cui l’acqua viene distribuita con le autobotti, e gli incendi di queste ultime settimane.
“Credo che la polemica infuocata dell’odierno Consiglio Regionale sia stata fuori luogo – è il pensiero di Ottria – come lo sono anche i moltissimi post sui social che non hanno alcuno scopo se non quello di esacerbare gli animi”.
“Mi piacerebbe invece allargare il discorso: ho già ribadito più volte – prosegue Ottria – che per quanto riguarda il territorio sia indispensabile uscire dalla logica emergenziale, ragionando viceversa sulla pianificazione. Non si può rincorrere l’alluvione, la siccità o l’incendio: è indispensabile agire preventivamente e mettere in campo azioni necessarie da anni ma che, alla luce degli ultimi eventi, risultano essere drammaticamente urgenti”.
“La manutenzione del territorio porta posti di lavoro nelle zone interessate e mette al riparo da tutte le tragedie che il nostro Piemonte sta affrontando negli ultimi anni: perché ad un cambiamento climatico che non ha paragoni e si aggrava di anno in anno in maniera esponenziale – conclude Ottria – si deve passare attraverso provvedimenti integrati che cambino radicalmente alcuni stili di vita fuori dal tempo.
La Giunta si muove. In risposta ad alcune richieste precise formulate già da venerdì
dai consiglieri regionali di Articolo 1 – Mdp, l’Assessore Ferrero ha comunicato che dal 3 novembre, la caccia sarà sospesa sino al 30 novembre in tutti i comprensori piemontesi interessati dagli incendi e sino al 10 novembre nei comprensori confinanti a titolo prudenziale. Si tratta di una sospensione che riguarda l’attività venatoria su 538 mila ettari di bosco a fronte dei 2000 ettari di superficie interessata dagli incendi: si è trattato di una scelta di forte responsabilità. La delibera prevede che la sospensione possa venire eventualmente prorogata.