“Anche il Piemonte ha la sua terra dei fuochi e non possiamo più perdere tempo” – a denunciarlo è il capogruppo di Art. 1-MDP in Consiglio Regionale, Valter Ottria illustrando in un’interrogazione urgente all’Assessore Valmaggia la situazione dello stabilimento Ics di Arquata Scrivia.
La storia dello stabilimento a cavallo tra il basso Piemonte e la Liguria è costellata di “incidenti di percorso”, bonifiche necessarie e mai fatte, sospetti di discariche abusive e pericolose, fino ad arrivare ai problemi giudiziari legati al protratto inquinamento della terra e del fiume su cui insiste, al suo fallimento nel 2009, al licenziamento degli oltre 30 lavoratori che ci lavoravano e – in ultimo – alle attuali indagini legate alle possibili infiltrazione della malavita organizzata.
Nella sua interrogazione Ottria ha ribadito come «esistano tre ordinanze sindacali che impongono la caratterizzazione del sito e l’eventuale rimozione di amianto» ampiamente disattese come pure la bonifica di «bidoni contenenti sostanze da identificare, ma di probabile pericolosità per l’ambiente. A che punto è la bonifica dei siti inquinati conosciuti e quanto sappiamo di eventuali nuovi rifiuti sotterrati?» chiede Ottria.
Da parte sua l’Assessore ha risposto che «sono in corso accertamenti con il coinvolgimento di Arpa Piemonte riguardo a possibili nuove zone da bonificare» mentre rimangono da realizzare gli interventi legati alla messa in sicurezza della discarica danneggiata nel 2011 e la rimozione dei manufatti di amianto in stato di degrado.
«Indipendentemente dai risultati di questi ultimi accertamenti – conclude Ottria – sarà mia cura sollecitare gli uffici competenti affinché i cittadini siano messi al corrente della reale situazione del sito e tutti gli interventi necessari vengano effettuati».