Moncalvo: “La più bella mostra su Lalla Romano mai realizzata”

Moncalvo: "La più bella mostra su Lalla Romano mai realizzata" CorriereAl“E’ la più bella mostra che sia mai stata realizzata negli ultimi trent’anni su Lalla.” Ad affermarlo è il dott. Antonio Ria, compagno dell’artista, custode della sua memoria, delle sue cose, della sua casa, delle sue stesse opere. E quale migliore complimento per l’A.L.E.R.A.MO. Onlus che ha accolto la sfida lanciata dal direttore artistico prof. Alberto Cottino, e quale miglior premio alle fatiche e alla creatività di Giancarlo Boglietti che ha curato, ideato e realizzato gli allestimenti e l’elegante catalogo.

La prof.ssa Giuliana Romano Bussola e il prof. Alberto Cottino hanno costruito il contesto storico e artistico del periodo durante il quale Lalla Romano si è formata come pittrice e come poetessa e scrittrice, con competenza e chiarezza. Ma l’apporto di Antonio Ria è stato determinante perché ha aiutato a costruire l’immagine di Lalla come donna, sopratutto nell’ultimo periodo della sua vita quando ella aveva purtroppo perso la vista ma con l’aiuto di Antonio aveva continuato a scrivere su grandi fogli bianchi e persino a disegnare, piccole rose.

E così il fine che si prefigge la Onlus che gestisce il Museo Civico – ossia di condurre i visitatori in un viaggio per conoscere la personalità dell’artista in mostra, penetrare nel suo mondo per assaporare la sua sensibilità, per guardare con i suoi occhi – è stato senz’altro raggiunto.

Non nasconde la sua sottisfazione il presidente, già felice di poter chiudere l’anno ricco di lavoro, ricerca, fatica, contrattempi ma, anche e soprattutto, di soddisfazioni con un’artista piemontese che ha saputo cogliere e raccontare le qualità dell’anima di queste terre, solo all’apparenza schive e riservate. “Lalla Romano appartiene all’Olimpo delle grandi donne del secolo breve, interpretandone la luce e le ombre. Ma soprattutto Lalla ci aiuta a concludere questa meravigliosa stagione con la quarta arte. Il linguaggio delle belle arti, si esprime con le note per comunicare, con la parola per raccontare sentimenti e i pensieri più intimi, dei sogni e delle illusioni, degli amori e dell’Amore, con le immagini della pittura, scultura e architettura per esprimere la forma del pensiero e la parte più oscura del pensiero stesso, il cavo e il pieno, il chiaro e lo scuro, il bello e il brutto, il bene e il male. Un tempo anche i simboli erano importanti e con loro i numeri che rappresentano concetti, idee, facilmente comunicabili. Il numero quattro è il numero che rappresenta la terra e per parlare all’uomo, qui e ora, alle tre forme di linguaggio artistico dobbiamo aggiungerne un’altra che rappresenti e con-chiuda il discorso, terrena e umana ma che consenta l’unione intima con sé stessi e con il tutto, il silenzio. E la capacità di Lalla di raccontare il silenzio ci introduce alla parte più intima di noi stessi”.

A tutto ciò si aggiunge un altro motivo di orgoglio: “Iniziammo l’avventura del Museo con un riuscitissimo convegno sulle nature morte di Orsola Maddalena Caccia al quale partecipò il prof. Vittorio Sgarbi. Ed ora lo precediamo perché tra giorni egli inaugurerà una mostra ad Urbino dedicata appunto a Lalla Romano. Ma noi offriamo ai nostri visitatori ben quattro opere e una poesia inedite.”

Un grazie immenso a tutti i collaboratori, ai giovani accompagnatori a Marilisa, Pietro e Riccardo presenti al vernissage e tutti gli altri per la loro passione e la loro disponibilità, agli amici e ai sostenitori.

La prima visita è avvenuta, su richiesta del Presidente, in assoluto silenzio, gli invitati si sono trovati nelle sale due giovani attrici (L’arcoscenico di Asti diretto da Ileana Spalla) vestite di bianco, come due vestali, che hanno letto brani e poesie di Lalla. Un momento di grande liricità, emozionante. Un successo e una sfida per il futuro in quanto l’esposizione chiude la carrellata di mostre previste nel 2017 (con apertura fino al 10 dicembre ogni sabato e domenica dalle 10 alle 18; per gruppi di almeno 10 persone è inoltre possibile prenotare la visita anche in settimana ai seguenti recapiti: tel. 327 7841338 – info@aleramonlus.it), protraendosi fino a dicembre e includendo i frequentati periodi delle fiere autunnali moncalvesi.

Cosa si inventeranno nel prossimo anno gli amici di A.L.E.R.A.MO. onlus?