Le aspettative sono andate deluse nell’arco di un anno. Lo riconosce con grande onestà Ance Alessandria (associazione costruttori edili) che nel presentare il rapporto 2017 sull’andamento del settore (il campione è di 150 aziende) parla esplicitamente di “stallo”, di “stagnazione del mercato”, di un terzo valico ferroviario che “non ha avuto grande impatto sul territorio e sulle imprese alessandrine”, di un livello di innovazione “basso” nelle imprese (altro che economia 4.0).
Quadro a tinte fosche? In parte, perché non manca un trend positivo dopo gli anni più neri, mentre arrivano notizie discrete sul fronte degli interventi di manutenzione straordinaria degli edifici (in aumento del 144 per cento fra il 2011 e il 2017) a fronte di un calo dei permessi di costruire che sono diminuiti del 48 per cento. Le parole di Paolo Valvassore, presidente di Ance Alessandria, sono chiare e inequivocabili, sia sul piano dell’andamento economico, sia su quello delle responsabilità.
Certo è che la differenza fra l’economia reale e quella che viene raccontata a livello nazionale è palese. In provincia di Alessandria i lavori pubblici languono alla grande, i ritardi dei pagamenti (148 giorni di media contro i 60 previsti per legge) sono pesantissimi e si sommano alle difficoltà di accesso al credito delle imprese, mentre le banche (pur nel rispetto della legalità) fanno concorrenza sul mercato immobiliare agli operatori del settore (una denuncia analoga era stata rilanciata più volte dalla Fiaip, Federazione degli agenti professionali immobiliari). Senza dimenticare un altro fenomeno: il cambiamento del tessuto economico nel settore dell’edilizia e delle costruzioni. Mentre i lavori pubblici sono ormai diventati una componente residuale della domanda complessiva (il dato è strutturale, sottolineano i vertici di Ance Alessandria), è in netto aumento l’incidenza dei servizi e delle forniture.
A livello provinciale “i dati della Cassa Edile di Alessandria relativi a 2016 – spiega ancora Valvassore – indicano una generale invarianza del numero di imprese iscritte, a fronte di un contenuto aumento del numero dei lavoratori iscritti, delle ore lavorate e della massa salari denunciata”. Gli iscritti sono passati dai 5.982 lavoratori del 2008 ai 4.138 dello scorso anno, passando per gli anni del tracollo del comparto. Pesante la contrazione del numero di imprese iscritte: 1.378 nel 2008, scese nel 2016 a 771. “L’andamento diviene negativo se si prendono a riferimento i primi sei mesi del 2017 (3.918 lavoratori e 700 imprese iscritte) anche se, in questo caso, parrebbe più che altro influenzato dalle vicende che hanno interessato i lavori del Terzo valico ferroviario dei Giovi. Al netto dell’effetto Cociv che ha messo in gara 942 milioni di euro, la domanda di lavori pubblici attivata, tra gennaio e settembre di quest’anno nel territorio provinciale ha raggiunto i 49 milioni di euro” puntualizza ancora il presidente dei costruttori alessandrini.
Quadro ambiguo anche per il mercato immobiliare con le compravendite del settore residenziale che in provincia nel 2016 sono aumentate del 14 per cento rispetto al 2015, con un incremento più contenuto nel capoluogo (+ 9 per cento). “È opportuno specificare che i dati dei volumi di compravendita riguardano la totalità degli immobili trasferiti sul mercato immobiliare, rispetto alla quale, solo una minima quota è costituita dalle unità di nuova realizzazione commercializzate dalle imprese di costruzione”. Il Tortonese è una delle aree in cui è maggiore la sofferenza del mercato, mentre il Casalese, l’Ovadese e il Novese “vanno meglio”. Il trend del primo semestre 2017 ha confermato l’andamento negativo registrato negli ultimi anni del numero di permessi di costruire rilasciati dai sette Comuni centri zona (-48 per cento nel periodo 2011-2017 e -12 per cento nel periodo a confronto del primo semestre 2016 e lo stesso arco temporale del 2017). La stessa entità dei lavori non è certo incoraggiante. Dai dati dalle notifiche preliminari del primo semestre di quest’anno, quasi il 50 per cento dei cantieri edili prevede opere e lavori compresi tra i 10.000 e i 50.000 euro, il 34 per cento per importi superiori ai 50.000 e il 16 per cento per importi inferiori ai 10.000.
E se gli infortuni, compresi quelli ‘in itinere’ registrati nel viaggio da e per il luogo di lavoro, sono in calo (302 nel 2016, 572 nel 2015) e l’anno scorso si è registrato un solo incidente mortale, il settore deve però fare i conti “con una burocrazia asfissiante, il “terno al lotto del sorteggio delle imprese imposto dalle regole sull’assegnazione degli appalti” e un bassissimo livello di innovazione. Solo poco più della metà delle aziende ha un sito internet (il 32 per cento lo aggiorna settimanalmente e il 18 per cento verifica gli accessi) e il 19 per cento adotta politiche di marketing, promozione e pubblicità sul web. Ecco perché “la luce della ripresa che si vede non è quella che ci serve” conclude Paolo Valvassore.
Domani pomeriggio, Ance Alessandria celebra l’assemblea associativa (ore 15, aula magna della sede alessandrina del Politecnico in viale Michel 2) alla presenza del presidente nazionale dei costruttori, Giuliano Campana, e con Daniel Libeskind ospite d’onore (salvo imprevisti dell’ultimo minuto). L’architetto sta lavorando alla rielaborazione del progetto del Palazzo dell’Edilizia.