Oggi, venerdì 6 ottobre, dopo tanti anni di muro contro muro, si è riaperto un tavolo di confronto fra il Movimento per la Casa e l’amministrazione comunale di Alessandria.
Dopo anni di colpevole indifferenza da parte della precedente giunta a guida PD, il Movimento per la Casa ha cercato ed ottenuto un incontro con l’amministrazione comunale che ha portato all’apertura di una nuova interlocuzione su problema abitativo. Interlocuzione che pare avere i necessari requisiti di serietà.
Ed è proprio questa la prima vittoria, ovvero aver riaperto una breccia politica nella quale inserire le istanze di chi vive il problema abitativo sulla propria pelle ed avere nuovamente un interlocutore a cui far sentire la propria voce, che, almeno in prima battuta, si carichi di quella responsabilità civile che dovrebbe essere scontata nella pratica di un’istituzione pubblica.
Forte delle soluzioni prospettate nella piattaforma presentata al Sindaco, l’incontro di oggi ha portato all’impegno dell’amministrazione di proseguire sulla strada del confronto e destinare energie e risorse alla risoluzione del problema abitativo in città.
Per prima cosa l’impegno a creare una squadra di esperti che si occupi di studiare il percorso migliore per trovare una soluzione alle occupazioni storiche presenti in Alessandria: le palazzine di via Brodolini, proprietà del demanio e quelle corso Acqui, la cui proprietà è della provincia.
Per quanto riguarda le occupazioni di case popolari ATC sarà fatta dall’amministrazione una seria valutazione della possibilità di valorizzare l’auto-recupero messo in pratica da decine di famiglie che hanno occupato quegli alloggi di edilizia popolare lasciati colpevolmente vuoti da ATC e distrutti dal tempo, per la necessità di non trovarsi in mezzo ad una strada.
Assieme al canale diretto aperto con l’amministrazione comunale per segnalare ed intercettare in tempo le situazioni di sfratto e di sgombero che entrano in contatto con il Movimento per la Casa tramite il suo sportello, l’incontro di oggi rappresenta senza dubbio una prima prova in cui è stato “rotto il ghiaccio” rispetto ad una questione che sta diventando sempre più spinosa e che non può più essere trattata come emergenziale, ma che deve essere invece affrontata seriamente con gli strumenti della politica, per fare in modo che centinaia di persone possano uscire da situazioni di illegalità in cui sono state costrette a gettarsi a causa di anni di mala gestione del patrimonio immobiliare pubblico.
Il Movimento per la Casa ha rilanciato ed ottenuto un prossimo incontro all’inizio di Novembre per entrare nello specifico delle soluzioni di cui si è iniziato a discutere nel corso della mattinata.
Se ci fosse qualcuno che vede in questo incontro delle contraddizioni si sbaglia di grosso. Le contraddizioni stavano laddove non veniva data la possibilità di un dialogo, di un’interlocuzione, nell’intenzione di non porsi nemmeno il problema di centinaia di persone costrette a vite non degne di essere definite tali, nella negazione di qualsiasi canale di dialogo.
Le prossime tappe si costruiranno con impegno e ragionamento, col dialogo e il confronto, rimanendo consci e determinati che nessuno deve rimanere senza una casa in cui vivere e coltivare i suoi bisogni.
Casa per tutti!
Movimento per la Casa